11 FEB - “Nell’anno Giubilare, la ricorrenza della XXXIII Giornata Mondiale del Malato, istituita nel 1992 da San Giovanni Paolo II, è un’occasione di riflessione su come infondere coraggio alla comunità ed, insieme, un augurio affinché la cura sia sempre focalizzata sulla persona e la sua comunità: non solo quindi per il paziente, ma anche per tutti coloro che, attorno a lui ed insieme a lui, vivono la sua situazione di malattia, di disagio, di sofferenza”. Lo dichiara, in una nota, il presidente della Fnofi,
Piero Ferrante. “Come fisioterapisti – aggiunge Ferrante -, ci occupiamo di prevenzione, cura, riabilitazione e anche palliazione, e per noi questa giornata ha un valore speciale perché ci pone assieme ad altri professionisti sanitari al centro della vita delle persone, con coscienza e umanità, richiamando ognuno di noi al nostro ruolo di incontro con l’altro, per rispondere al meglio ai bisogni ed alle richieste di salute.
L’incontro con chi è malato, con chi ha bisogno, è un camminare insieme, in tutti i luoghi della vita, a partire dagli ospedali, dalle case di cura, ma anche all’interno delle famiglie nell’assistenza domiciliare”.
In vista dell’appuntamento per il Giubileo degli ammalati e del mondo della sanità, in calendario i prossimi 5 e 6 aprile, a cui Fnofi parteciperà, Ferrante ha voluto ricordare il messaggio di Papa Francesco per questa Giornata Mondiale del malato: “‘la speranza ci rende forti nella tribolazione’. Dobbiamo essere, quindi, messaggeri di speranza, perché la cura è un inno al valore della persona; dobbiamo farci ambasciatori di speranza, affinché non ci sia rassegnazione nella cura. I fisioterapisti sono vicini, proprio per loro intima missione alle persone. In questo contesto è importante, direi fondamentale – evidenzia il presidente Fnofi - l’interdisciplinarietà/interprofessionalità che porta alla presa in carico globale del paziente. Anche su tali principi, come Federazione, ci siamo impegnati a rivedere con un processo ampiamente partecipativo e condiviso il nostro Codice Deontologico, affinché la cura e il rispetto della dignità della persona sia garantita anche nel mutato contesto storico, culturale, tecnologico, scientifico, anagrafico ed epidemiologico”.
“Per aggiornare il nostro Codice ascolteremo anche la voce delle associazioni dei cittadini e dei pazienti, oltre che le Istituzioni e tutta la società civile. Lo faremo, mi piace ribadire – chiosa il Presidente Fnofi - con quella speciale attenzione al valore della persona che abbiamo tutti i giorni, non solo in occasione della Giornata Mondiale del Malato”.