Studi e Analisi
Iannelli (Aimac-Favo): “Oblio oncologico svolta culturale nell’approccio al superamento della malattia”
13 MAR - “La legge sull’oblio oncologico, entrata in vigore in Italia nel gennaio dello scorso anno, segna un cambiamento culturale prima ancora che normativo. Per la prima volta, viene sancito nero su bianco che dal cancro si può guarire, offrendo una prospettiva di speranza anche a chi sta ancora affrontando la malattia e contrastando le discriminazioni ingiustificate legate a una patologia pregressa”. Lo sottolinea Elisabetta Iannelli, Vicepresidente di Aimac e Segretario generale di Favo.
“Grazie anche all’impegno delle Associazioni, sono stati introdotti importanti decreti attuativi, come il certificato di guarigione e la riduzione dei tempi per il riconoscimento della guarigione in alcune patologie. Per il tumore al seno negli stadi iniziali, ad esempio, si potrà essere considerati guariti già un anno dopo la fine dei trattamenti, se non ci sono evidenze di malattia. Ulteriori misure riguardano la tutela nell’accesso alle adozioni dei minori, mentre sono in via di finalizzazione provvedimenti specifici sul riconoscimento di politiche attive per l’inclusione lavorativa e la regolamentazione in ambito assicurativo. Sebbene l’Italia sia arrivata dopo altri Paesi europei alla legge sull’oblio oncologico, ha introdotto importanti elementi innovativi, ampliando ad esempio la tutela lavorativa, la possibilità di adottare un figlio o una maggiore agilità normativa nella definizione dei termini ridotti per attestare la guarigione. Questa legge segna quindi una vera e propria rivoluzione dalla diagnosi di tumore come “sentenza definitiva” del passato alla consapevolezza che il cancro è oggi una malattia curabile e che chi è guarito ha diritto a una vita senza discriminazioni”.
13 marzo 2025
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