Studi e Analisi
Ferrè (UniMi): “Integrare i diversi livelli del percorso di cura e monitoraggio costante”
13 MAR - “La gestione dell’organizzazione delle cure in ambito sanitario deve tenere conto della grande eterogeneità dei bisogni delle donne nel percorso di diagnosi, cura e gestione del tumore al seno. È indubbia la necessità di potenziare modelli organizzativi che favoriscono la collaborazione professionale e organizzativa come le reti oncologiche regionali, per garantire un continuum of care efficace e uniforme sul territorio. Un elemento cruciale è supportare l’integrazione tra i diversi momenti del percorso di cura e accompagnare le donne nel percorso stesso, ad esempio identificando punti unici d’accesso oppure assicurando una più stretta integrazione tra lo screening e l’accesso alle Breast Unit, che attualmente risulta ancora frammentato. I dati ci dicono infatti che i programmi di screening mammografico spesso non sono pienamente integrati con le attività dei centri di senologia, mentre sarebbe auspicabile poter avere una condivisione efficace di strategie e strumenti operativi per garantire la qualità e la continuità della presa in carico della donna”. Ne è convinta Francesca Ferrè, Ricercatrice di Management Sanitario, Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute, Università di Milano
“Inoltre - prosegue - bisogna assicurare sistemi operativi a supporto delle trasformazioni organizzative per valutare l’impatto prodotto. Fondamentali sono, ad esempio, i sistemi di monitoraggio della qualità delle cure: sarebbe auspicabile includere, oltre ad indicatori di processo come la tempestività dell’accesso ai trattamenti, di esito clinico e di spesa, anche parametri sull’equità e sulla soddisfazione percepita dalle paziente della propria esperienza ed esito di cura, tenendo conto, ad esempio, del grado di chiarezza e completezza informativa, della facilità di rapportarsi con i professionisti sanitari o della soddisfazione a livello estetico dell’esito di un intervento. Integrare sempre più sistematicamente la prospettiva delle donne nella valutazione dei percorsi assistenziali, come si sta già iniziando a fare in alcune Regioni o in singole aziende sanitarie , può contribuire a rendere il percorso di cura sempre più efficiente e attento alle reali esigenze delle donne con tumore al seno”.
13 marzo 2025
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