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Malattie rare: ok CHMP dell'EMA a iptacopan nella glomerulopatia da C3
Primo disco verde in Europa per iptacopan nella terapia di una malattia rara, la glomerulopatia da C3, che può condurre all’insufficienza renale. Se approvato definitivamente dalla Commissione Europea, iptacopan sarà l'unico farmaco indicato per mirare selettivamente la causa sottostante di questa patologia
03 MAR -

Il Comitato per i Medicinali per Uso Umano (CHMP) dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ha espresso parere positivo e ha raccomandato di concedere l’autorizzazione all’immissione in commercio per iptacopan – un inibitore orale, primo della sua classe del Fattore B della via alternativa del complemento – per il trattamento degli adulti con glomerulopatia da C3 (C3G), una patologia molto rara e progressiva che può condurre all’insufficienza renale entro 10 anni dalla diagnosi. La glomerulopatia da C3 colpisce prevalentemente i giovani e attualmente non esistono trattamenti approvati.

“La C3G è una condizione debilitante, che spesso colpisce i giovani e influisce gravemente sulla loro salute fisica e mentale,” osserva Marianne Silkjær Nielsen, Fondatrice di CompCure, un’associazione non profit danese impegnata a migliorare i risultati per gli individui affetti da C3G e glomerulonefrite membranoproliferativa a immunocomplessi (IC-MPGN). “Lo screening per garantire una diagnosi tempestiva e l’accesso a trattamenti mirati sono fondamentali per i pazienti, le loro famiglie e la società. Questo traguardo è molto apprezzato dalla comunità dei pazienti, segnando un progresso verso una migliore assistenza per le persone affette da C3G”.

APPEAR-C3G, il primo studio di fase III nella C3G
Il parere del CHMP si basa sui dati provenienti da APPEAR-C3G, il primo studio di Fase III randomizzato, controllato con placebo, nella C3G.

Lo studio ha dimostrato che i pazienti trattati con iptacopan, in aggiunta alla terapia di supporto, hanno ottenuto una riduzione della proteinuria del 35,1% (p=0,0014) statisticamente e clinicamente significativa (misurata dal rapporto proteine/creatinina nelle urine delle 24 ore [UPCR]) a 6 mesi rispetto al placebo.

In molte malattie renali la riduzione della proteinuria è un marcatore surrogato, sempre più riconosciuto, che correla il ritardo della progressione con l’insufficienza renale. In uno studio di estensione a lungo termine, la riduzione iniziale dell’UPCR è stata mantenuta e la stabilizzazione del tasso di filtrazione glomerulare (eGFR) è stata osservata per oltre 3 anni dopo l’inizio del trattamento.

“Non esistono oggi terapie approvate per la C3G. I pazienti affrontano le sfide che la malattia impone tutti i giorni con le opzioni attualmente disponibili”, afferma David Kavanagh, Professore di Terapie del Complemento e Consulente Onorario di Nefrologia presso il National Renal Complement Therapeutics Centre dell’Università di Newcastle e membro del Comitato Direttivo di APPEAR-C3G, “Con un solido bagaglio di evidenze, questa nuova molecola mira alla causa sottostante della C3G sia nei pazienti di nuova diagnosi sia in quelli con recidiva, e può portare speranza ai pazienti che attualmente hanno una prognosi sfavorevole.”

Nel programma di ricerca sulla C3G, che include oltre 100 pazienti con questa malattia, iptacopan è risultato ben tollerato. Il profilo di sicurezza nei pazienti con C3G è stato coerente con quello evidenziato nel trattamento dell’Emoglobinuria Parossistica Notturna (PNH), senza nuovi segnali di sicurezza riportati in questa popolazione.

“Se approvato, sarà il primo trattamento disponibile per i pazienti affetti da C3G, una grave malattia progressiva,” conclude David Soergel, Responsabile Globale dell’Unità di Sviluppo Cardiovascolare, Renale e Metabolismo di Novartis, “Questo parere positivo del CHMP rappresenta un importante passo avanti per il nostro promettente portafoglio di terapie renali, che è sostenuto da una lunga esperienza in nefrologia e dai recenti progressi in ricerca e sviluppo nel campo delle malattie renali. Questo parere positivo sottolinea ulteriormente il nostro impegno per rispondere ai bisogni insoddisfatti dei pazienti.” La decisione della Commissione Europea sul via libera a iptacopan è attesa nei prossimi due mesi.

Caratteristiche dello studio APPEAR-C3G
APPEAR-C3G è uno studio di Fase III multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, a gruppi paralleli, controllato con placebo, che valuta l’efficacia e la sicurezza di iptacopan orale (200 mg) due volte al giorno nei pazienti con C3G.

Lo studio prevede un periodo in doppio cieco di 6 mesi in cui i pazienti adulti sono stati randomizzati 1:1 per ricevere l’inibitore o placebo in aggiunta alle terapie di supporto, seguito da un periodo in aperto di 6 mesi in cui tutti i pazienti ricevono l’inibitore (inclusi quelli che erano precedentemente in placebo).

L’endpoint primario per il periodo in doppio cieco era la riduzione della proteinuria rispetto al basale a 6 mesi rispetto al placebo, misurata dal rapporto proteina/creatinina nelle urine delle 24 ore (UPCR).

Gli ultimi dati di APPEAR-C3G mostrano che l’inibitore orale ha mantenuto la riduzione della proteinuria a 12 mesi. Oltre ai risultati dei pazienti adulti con C3G, è in corso l’arruolamento in una coorte separata di pazienti adolescenti con C3G.

03 marzo 2025
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