Dai vaccini contro il COVID-19 agli strumenti per combattere il virus respiratorio sinciziale (Rsv), passando per i vaccini coniugati contro lo Pneumococco e quello ricombinante per l’Herpes Zoster. E le nuove evidenze di efficacia dei vaccini contro l’Hpv e il richiamo all’offerta gratuita del vaccino Meningococco B in età adolescenziale. Sono queste le principali novità della nuova edizione del Calendario vaccinale per la Vita 2025, un documento che raccoglie tutte le evidenze scientifiche sulle vaccinazioni in grado di garantire per ogni fascia di età – dalla nascita alla senescenza – la promozione di un ottimale stato di salute, presentata oggi a Roma presso la Fondazione Enpam.
Il Documento, in linea con gli standard europei, è stato redatto sulla base degli ultimi aggiornamenti della letteratura scientifica e rappresenta il contributo di cinque Società scientifiche con più di 50mila Medici e Professionisti sanitari iscritti. Coordinato dal Prof. Paolo Bonanni - Docente di Igiene presso il Dipartimento di Scienze della Salute Università di Firenze – il Board del Calendario per la vita comprende: Società Italiana d’Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI), Società Italiana di Pediatria (SIP), Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP), Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale (FIMMG) e Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG).
Nei cinque anni trascorsi dall’ultima edizione (2019) sono numerose le novità nel campo della prevenzione immunitaria che offrono importanti prospettive di salute per tutti. Nella nuova edizione del Calendario, un capitolo è dedicato al successo epocale dei vaccini contro il COVID-19, somministrati in numeri imparagonabili a qualsiasi altro vaccino nella storia, con un altrettanto impressionante risultato di sicurezza a fronte di miliardi di somministrazioni e con un numero di morti evitate che è stimato in 20 milioni a livello globale. È paradossale, a questo proposito, che la stanchezza per la pandemia abbia portato, in alcuni casi, ad una disaffezione per lo strumento che, proprio dalla pandemia, ci ha fatto uscire.
“Abbiamo scelto di dedicare un capitolo al vaccino contro il COVID-19 per delinearne caratteristiche e raccomandazioni di utilizzo per i più fragili – commenta il Prof. Paolo Bonanni, Coordinatore scientifico del Board – Ampio spazio, però, è stato dato anche a tutti i nuovi strumenti per la prevenzione delle malattie da Virus Respiratorio Sinciziale, a partire dagli anticorpi monoclonali da somministrare ai neonati, senza dimenticare i tre vaccini per la popolazione adulta e le donne in gravidanza. Un altro capitolo, invece, è dedicato ai vaccini coniugati contro lo Pneumococco ad incrementato numero di valenze (15 e 20) ed un ulteriore capitolo sottolinea le caratteristiche del vaccino ricombinante per Herpes Zoster, supportato da nuovi dati sulla durata della protezione. Nel Calendario vengono fornite le nuove evidenze di efficacia dei vaccini contro il Papillomavirus Umano HPV, le cui coperture restano colpevolmente e inspiegabilmente basse. Abbiamo ritenuto, infine, di richiamare l’attenzione, ancora una volta, all’offerta gratuita del vaccino contro il Meningococco B in età adolescenziale”.
“Il nuovo Calendario vaccinale per la Vita riveste un’importanza assoluta per le strategie preventive del nostro Paese – afferma la Prof.ssa Roberta Siliquini, Presidente della Società Italiana d’Igiene (SItI) – Basato sulle migliori evidenze scientifiche ad oggi disponibili e sulla sinergica competenza delle Società scientifiche di riferimento, rappresenta la base per l’aggiornamento del calendario vaccinale del Piano Nazionale della Prevenzione riportando importanti novità sia sul fronte delle tecnologie disponibili ed efficaci che sul fronte delle schedule vaccinali. Ci auguriamo che venga al più presto recepito dalle Istituzioni affinché il diritto alla miglior prevenzione possibile sia consolidato su tutto il territorio nazionale”.
Nel Documento viene sottolineata l’importanza, sempre più crescente, del coinvolgimento degli Specialisti nell’offerta vaccinale ai pazienti con malattie croniche senza dimenticare che il luogo dedicato alla cura della cronicità è innanzitutto il territorio. Quest’ultimo è ancora ampiamente coperto dalla Medicina Generale che, sempre di più, vuole essere protagonista per quanto riguarda le campagne vaccinali dell’adulto e dell’anziano. “La Medicina Generale e le Cure Primarie confermano il proprio ruolo centrale nella presa in carico vaccinale del paziente adulto, con particolare attenzione agli anziani e ai soggetti fragili – sottolinea il Dr. Alessandro Rossi, Presidente della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG) – Come avamposti del Servizio Sanitario Nazionale sul territorio, gli studi dei Medici di Medicina Generale rappresentano il canale più immediato ed efficace per promuovere ogni forma di prevenzione. La sfida attuale è incrementare i tassi di copertura vaccinale nell’adulto, che, a differenza delle vaccinazioni pediatriche, richiedono un’attenta selezione e una chiamata attiva, un intervento mirato in cui il Medico di Medicina Generale è la figura di riferimento. La nostra Società scientifica ribadisce il proprio impegno a rafforzare le competenze su questi temi e a promuovere l’organizzazione della Medicina Generale per tradurre questi obiettivi in risultati concreti”.
Il Board del Calendario vaccinale per la Vita sottolinea l'importanza delle novità introdotte nel Calendario Vaccinale per la Vita 2025, soprattutto in ambito pediatrico. “Il Calendario punta a proteggere tutti i nuovi nati, con o senza fattori di rischio, dal Virus Respiratorio Sinciziale, responsabile della bronchiolite, che rappresenta la principale causa di ricovero nel primo anno di vita – dichiara la Prof.ssa Annamaria Staiano, Presidente della Società Italiana di Pediatria (SIP) – La campagna di immunizzazione è partita nelle diverse Regioni, sebbene con modalità e tempi differenti. L’auspicio per il prossimo anno è quello di poter contare su una distribuzione più efficace ed omogenea, per garantire a tutti i bambini pari possibilità di accesso. Tra le altre innovazioni più rilevanti del nuovo Calendario Vaccinale per la Vita vi sono i vaccini pneumococcici a maggiore valenza sierotipica, capaci di ampliare la protezione contro lo pneumococco, con un impatto particolarmente significativo nella fascia pediatrica”.
“Il pediatra di famiglia riveste un ruolo centrale nella prevenzione, e la vaccinazione ne rappresenta un pilastro fondamentale, soprattutto per le fasce di popolazione più fragili, come i bambini – aggiunge il Dr. Antonio D’Avino, Presidente Nazionale della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) - Siamo orgogliosi di far parte del Board che, ogni anno, si prefigge l’obiettivo di redigere il Calendario vaccinale per la Vita, proponendo l’offerta vaccinale ideale sulla base delle evidenze scientifiche e delle più recenti innovazioni farmacologiche disponibili. Ad oggi, uno degli obiettivi più importanti è aumentare le coperture vaccinali, per proteggere sé stessi e gli altri. Per raggiungere questo scopo, è fondamentale che tutti gli stakeholder lavorino nella stessa direzione, informando e sensibilizzando famiglie e genitori sull’importanza, la sicurezza e l’efficacia dei vaccini”.
Nonostante negli ultimi anni si siano moltiplicate le occasioni di confronto e di discussione sul valore della vaccinazione nel paziente fragile (con oncologi, reumatologi, diabetologi, ematologi, pneumologi) il Documento sottolinea quanto sia cruciale che le vaccinazioni entrino a pieno titolo nei Percorsi Diagnostico-Terapeutici-Assistenziali (PDTA) affinché la vaccinazione sia responsabilità del terapeuta, alla stessa stregua dei farmaci anti-tumorali o contro le malattie respiratorie croniche, solo per fare due esempi. Ed è fondamentale che anche gli Ospedali si dotino di centri vaccinali per intercettare i malati cronici prima delle dimissioni.
Nella nuova edizione del Calendario trova spazio anche una riflessione sul contrasto tra diritto alla privacy e diritto alla salute che, nel post-COVID, è emersa sempre più. Se è infatti vero che una medicina di iniziativa, sulla base dell’età anagrafica, appare possibile nell’attuale legislazione (si possono organizzare chiamate attive, ad esempio, nella popolazione Over 60), risulta invece impossibile alle Agenzie di Sanità pubblica poter invitare a vaccinazioni - spesso in grado di salvare da gravi complicanze, ospedalizzazioni o morte - sulla base della situazione patologica specifica individuale, in quanto ciò lederebbe il diritto alla privacy. Se è vero che questa possibilità di invito sussista per il singolo Medico di Famiglia, appare chiaro come sia necessario affiancare a tale approccio anche un’offerta di popolazione sulla base dei fattori di rischio, superando l’attuale situazione di contrasto tra diritti che collidono. A questo proposito sarà necessario trovare un tavolo di discussione su come garantire ai soggetti a rischio l’offerta di interventi vaccinali di grande importanza per la salute.
“L’accurato lavoro di revisione delle evidenze scientifiche e la condivisione dei contenuti del nuovo Calendario per la Vita, nato dalla costante collaborazione delle Associazioni del Board rappresenta la migliore premessa alle azioni di governance che andranno attuate, nell’interesse della salute dei cittadini e della collettività, per rendere operativa la nostra proposta – dichiara il Dr. Silvestro Scotti, Segretario Generale Nazionale della Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale (FIMMG) - La prevenzione, alla luce degli scenari assistenziali emergenti, non può che essere una responsabilità condivisa, che partendo dalla programmazione arrivi alla pratica vaccinale attraverso modelli organizzativi innovativi e percorsi comuni capaci di rafforzare la rete e le sinergie tra tutti gli attori coinvolti. La nostra Federazione rafforzerà il proprio impegno a sostegno e tutela del valore etico delle vaccinazioni e della necessaria innovazione organizzativa grazie alla quale i medici di famiglia continueranno a ricoprire un ruolo cruciale nella diffusione della cultura e della pratica vaccinale nelle famiglie italiane”.
Se, poi, le raccomandazioni per le vaccinazioni in età adulta ed anziana sono ormai presenti in quasi tutti i Paesi avanzati, quello che manca è, spesso, un’adeguata organizzazione dei servizi vaccinali per tali fasce di età, ma anche adatti sistemi di archiviazione e sorveglianza sulle coperture. In tal senso, risulta di grande urgenza varare, finalmente, un’anagrafe vaccinale nazionale che possa essere estesa a tutta la popolazione, consentendo quindi un preciso monitoraggio delle coperture. Tutte le Società appartenenti al Board del Calendario vaccinale per la Vita ribadiscono la propria disponibilità ad ogni possibile interlocuzione e supporto alle Autorità sanitarie, nazionali e regionali, con l’obiettivo di migliorare lo stato di salute della nostra popolazione attraverso l’offerta di una sempre migliore prevenzione immunitaria “da 0 a 100 anni”.