Dal 1° gennaio al 27 ottobre 2024, un totale cumulativo di 486.760 casi di colera e diarrea acquosa acuta e 4.018 decessi sono stati segnalati da 33 paesi in cinque regioni dell’Oms. Sebbene il numero di casi segnalati nell’ottobre 2024 sia inferiore del 42% rispetto allo stesso periodo del 2023, il numero di decessi è aumentato del 54%, riflettendo le gravi sfide di risposta in contesti epidemici.
È quanto emerge dal report aggiornato dell’Oms. Fattori come conflitti, sfollamenti di massa, disastri naturali e cambiamenti climatici, spiega l’Oms, hanno intensificato le epidemie, in particolare nelle aree rurali e colpite dalle inondazioni, dove le scarse infrastrutture e l’accesso limitato all’assistenza sanitaria ritardano le cure. Queste dinamiche transfrontaliere hanno reso le epidemie di colera sempre più complesse e difficili da controllare.
Dal Report, sono stati segnalati nuovi focolai di colera in Iraq (571 casi e un decesso), Libano (un caso senza decesso) e Sud Sudan (49 casi e un decesso), portando il numero totale di Paesi colpiti nel 2024 a 33.
A novembre è stata raggiunta la produzione record di vaccini orali contro il colera (OCV), la più alta dal 2013, trainata da nuove formulazioni e metodi di produzione introdotti e prequalificati quest’anno. Nonostante questi progressi, le scorte di emergenza OCV hanno registrato una media di meno di 600mila dosi in ottobre, ben al di sotto dell’obiettivo di cinque milioni di dosi necessarie per le scorte di emergenza in ogni momento per una risposta efficace all’epidemia. Questa persistente carenza continua a ostacolare gli sforzi per controllare le epidemie di colera e rispondere prontamente alla diffusione della malattia.