Farmaci. Si spendono oltre 400 mln l’anno per gli antidepressivi. Nel Centro Italia record dei consumi, Toscana in testa
Le Regioni del Centro hanno un livello di uso (52,7 DDD) superiore del 5% a quelle del Nord (50,1 DDD) e del 33% rispetto al Sud (39,5 DDD). A conferma di ciò la Toscana è la Regione italiana con il maggior utilizzo e prevalenza d’uso di farmaci antidepressivi, attestandosi nel 2023 a 69,3 DDD/1000 abitanti die e 10,2%, valori quasi doppi rispetto alla Basilicata (36,5 DDD) e alla Campania (5,4%).
19 NOV - I farmaci antidepressivi sono arrivati a registrare nel 2023 una spesa pubblica di oltre 432 milioni di euro (1,7% sul totale, nel 2018 erano 382 milioni) e consumi pari a 47,1 DDD/1000 ab die, in aumento del 3,1% rispetto all’anno precedente. I consumi di questi farmaci nelle femmine sono maggiori rispetto ai maschi, con un divario che aumenta all’avanzare dell’età fino ad arrivare ad una differenza del 65% nella fascia 85+ anni (157,44 vs 95,35 DDD). Anche la prevalenza d’uso aumenta con l’età in entrambi i sessi fino a raggiungere i valori più elevati negli ultra-ottantacinquenni, con valori che superano il 28% nelle femmine e sfiorano il 20% nei maschi. E' la fotografia scattata dal nuovo
rapporto OsMed dell'Aifa.
Le Regioni del Centro hanno un livello di uso (52,7 DDD) superiore del 5% a quelle del Nord (50,1 DDD) e del 33% rispetto al Sud (39,5 DDD). A conferma di ciò la
Toscana è la Regione italiana con il maggior utilizzo e prevalenza d’uso di farmaci antidepressivi, attestandosi nel 2023 a 69,3 DDD/1000 abitanti die e 10,2%, valori quasi doppi rispetto alla Basilicata (36,5 DDD) e alla Campania (5,4%). Tutte le Regioni rilevano degli aumenti di spesa, consumo e costo medio per DDD rispetto all’anno precedente, in particolare per la Valle d’Aosta e la Lombardia.
Nel 2023 la spesa pro capite, con un incremento del 4,4% rispetto al 2022, si attesta a 7,35 euro. Gli SSRI tengono conto di circa il 69% (32,4 DDD) del consumo (in aumento del 3,1% rispetto al 2022 e dell’1,8% dal 2014) e del 46,5% (3,42 euro pro capite) della spesa dell’intera categoria. Aumenti più elevati di consumo e spesa si riscontrano per SNRI (+2,6% e +3,7%), altri antidepressivi (+4,8% e +4,4%) e vortioxetina (+13,7% e +13,8%), farmaco con un costo medio per DDD di quasi tre volte superiore a quello della media dell’intera categoria (1,13 vs 0,43 euro); tuttavia, è l’esketamina, un principio attivo introdotto sul mercato a maggio 2022, medicinale di uso ospedaliero indicato nella terapia antidepressiva in associazione con un SSRI o SNRI, che registra il costo medio per DDD più alto della categoria (19,23 euro).
La paroxetina, con 0,97 euro pro capite, in riduzione del 2,4% rispetto al 2022, si conferma la molecola a maggior spesa e al secondo posto per consumi (8,2 DDD), preceduta solo dalla sertralina (10,3 DDD) che registra, tra l’altro, un aumento del 5,8% rispetto al 2022. Il buproprione è la molecola con il più alto costo medio per DDD (1,67 euro) a fronte, tuttavia, di limitati livelli di consumo e di spesa pro capite (questo farmaco è indicato anche per il trattamento della disassuefazione al fumo di sigaretta). Per quanto riguarda l'aderenza al trattamento, i risultati mostrano come i livelli più marcati di bassa aderenza si registrino per le donne rispetto agli uomini (27,7% vs 27,1%) con valori lievemente in diminuzione rispetto al 2022. Al contrario gli uomini risultano essere più frequentemente aderenti rispetto alle donne ed in questo caso la quota è in aumento rispetto al 2022.