23 OTT - Garantire l'unitarietà delle attività in materia farmaceutica; garantire l'accesso universale ai farmaci sul territorio nazionale; favorire in Italia la ricerca clinica e gli investimenti in ricerca e sviluppo. Sono le 3 mission aziendali messe nere su bianco nel documento “Piano di attività per l'anno 2024 dell'Agenzia italiana del farmaco”, approvato dal CdA dell'ente regolatorio italiano e ora all'esame della conferenza Stato-Regioni per il consueto parere.

Nel testo si ricorda che l'Aifa ha intrapreso un processo di riforma che ha visto l'abolizione del direttore generale, l'accorpamento delle due commissione tecniche in una unica commissione scientifico-economica del farmaco (Cse), e i vertici essere rappresentati ora dal Presidente, dal direttore tecnico-scientifico e dal direttore amministrativo. L'Agenzia è organizzata in 6 aree gestionali (pre-autorizzazione, ricerca, sperimentazione clinica e uso off-label; autorizzazione medicinali; vigilanza post-marketing; strategia e economica del farmaco; ispezioni e certificazioni) e in una serie di strutture trasversali di supporto.

Ad ogni attività di missioni sono collegati uno o più obiettivi strategici che verranno perseguiti nel 2024 mediante l'attuazione di obiettivi operativi. A ogni principio sono dunque legate una serie di azioni concrete per arrivare a centrare al meglio il bersaglio. In questo documento, dunque, l’Aifa – il cui Cda ha ratificato il piano di azione 2024 nella seduta di aprile 2024 - esplicita cosa vuole fare e come lo vuole fare, attribuendo incarichi specifici ai suoi diversi uffici e aree.

Le 3 mission aziendali per il 2024 si svilupperanno attraverso una serie di 3 obiettivi strategici (Gestione tempestiva delle attività di competenza nell'ambito della preparazione e risposta a pandemie; sicurezza, adeguatezza ed eticità del mercato di farmaci inclusa l’informazione indipendente per l'uso ottimale dei farmaci; sviluppo della ricerca indipendente per la verifica del valore terapeutico dei farmaci) e 12 obiettivi operativi (fra questi: gestione delle carenze di medicinali; valutazione di analisi farmaco-economiche, definizione dei tetti e contenimento della spesa farmaceutica, gestione innovatività dei farmaci) il cui sviluppo viene affidato ai diversi uffici e aree secondo quanto riportato nel piano stesso, con indicatori di performance, di baseline e di target.