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Riordino professioni sanitarie. Dal superamento del tetto di spesa alla valorizzazione delle competenze. Il documento conclusivo dell’indagine conoscitiva in Affari Sociali
“Ritardi normativi, rigidità organizzative e scelte programmatiche inadeguate, hanno prodotto un effetto moltiplicatore sulle attuali difficoltà del Ssn determinando un circolo vizioso che oggi si manifesta con sempre maggiore evidenza”. Queste le conclusioni di circa 4 mesi di audizioni con 53 stakeholder, raccolte in un documento che indica le coordinate per uscire dall’impasse. Schillaci: "Abbiamo predisposto un provvedimento normativo di riforma organica per il riordino delle professioni sanitarie che siamo pronti a portare a stretto giro al CdM". IL DOCUMENTO
10 APR -

Superamento dei tetti di spesa per il personale. Ridefinizione della governance e del “governo clinico”, attribuendo maggiori responsabilità gestionali ai professionisti sanitari. Adeguamento della formazione universitaria e dei percorsi di specializzazione ai reali fabbisogni del sistema. E ancora, riconoscimento e valorizzazione delle competenze professionali con percorsi di carriera più flessibili e meritocratici e integrazione tra sanità e territorio, anche attraverso strumenti come le Case della Comunità.

Sono questi alcuni dei pilastri sui quali costruire una riforma solida delle professioni sanitarie indicati nel documento conclusivo dell’indagine conoscitiva svolta dalla XII Commissione Affari sociali della Camera sul riordino delle professioni sanitarie, fortemente voluta dal presidente della stessa Commissione, Ugo Cappellacci e incardinata da Marta Schifone, frutto di circa 4 mesi di audizione con ben 53 stakeholder tra Ordini delle professioni mediche e sanitarie, sindacati e associazioni rappresentative delle professioni mediche, sanitarie e sociosanitarie; docenti universitari, operatori sanitari, oltre al Direttore generale delle professioni sanitarie e delle risorse umane del Ministero della salu, Mariella Mainolfi, rappresentanti di Agenas e della Conferenza delle Regioni.

Un documento che propone una visione di medio-lungo periodo per un Ssn più equo, resiliente e in grado di affrontare le sfide del futuro comprese quelle poste dall’invecchiamento della popolazione e dall’emergere di nuovi bisogni sanitari, “per orientare possibili scelte riformatrici che abbiano carattere non più episodico o emergenziale bensì strutturale, organico”.

“Ringrazio la Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati per aver promosso questa indagine conoscitiva sul riordino delle professioni sanitarie, di cui oggi vengono presentate le conclusioni. E ringrazio tutti i soggetti che sono stati coinvolti in questo ampio e importante lavoro che restituisce una accurata fotografia e mette in luce le diverse esigenze riguardanti le professioni sanitarie. Sono questioni complesse e problematiche, che in parte abbiamo ereditato, ma che stiamo affrontando con decisione perché da subito abbiamo ritenuto prioritario valorizzare il capitale umano del nostro Servizio sanitario nazionale, che ricordo resta un’eccellenza riconosciuta in tutto il mondo. Però dobbiamo anche rispondere in maniera efficace ai nuovi ai nuovi bisogni di salute della popolazione. Dobbiamo essere al passo con i tempi per una sanità più moderna, quella che io definisco la sanità del terzo Millennio”, ha dichiarato il ministro della Salute, Orazio Schillaci nel corso dell’evento di presentazione dell’Indagine.

Il ministro ha poi annunciato: “Con questo obiettivo – grazie anche a questa indagine, frutto del lavoro della Commissione, e all’ascolto delle diverse categorie - abbiamo predisposto un provvedimento normativo di riforma organica per il riordino delle professioni sanitarie che siamo pronti a portare a stretto giro al Consiglio dei Ministri. È un provvedimento che guarda allo sviluppo delle competenze e al rafforzamento dell’attrattività; al potenziamento dell’attività di programmazione del fabbisogno di professionisti sanitari, alla valorizzazione della funzione di sussidiarietà degli Ordini, a una maggiore efficienza della Commissione centrale per gli Esercenti le Professioni Sanitarie. Un insieme di interventi che vogliono da un lato valorizzare i diversi professionisti e dall’altro fare fronte alle carenze di personale. I professionisti sanitari e tutto il nostro Servizio sanitario meritano cambiamenti coraggiosi ed una riorganizzazione adatta ai tempi. A questa stiamo lavorando con determinazione e con il contributo irrinunciabile di tutti i soggetti e le categorie coinvolte, che ringrazio ancora per il loro prezioso apporto”.

Tornando all'indagine conoscitiva, il messaggio che arriva dalla commissione è forte e chiaro: non c’è più tempo per rimandare. Serve una riforma strutturale. E serve adesso. La situazione attuale del Servizio sanitario nazionale, per la Commissione è da allarme rosso. E non è frutto del caso né di singole emergenze, al contrario, è l’effetto cumulativo di anni di ritardi normativi, rigidità organizzative e scelte programmatiche inadeguate, che hanno compromesso la funzionalità complessiva del sistema.

La “desertificazione sanitaria”. Insomma, come si legge nel documento “siamo di fronte a una vera e propria emergenza”. E tra le criticità più evidenti, spicca la drammatica carenza di personale, non solo in termini quantitativi ma anche nella sua distribuzione geografica e qualificazione professionale. Si parla apertamente di “desertificazione sanitaria”, un fenomeno che colpisce in particolare le aree svantaggiate del Paese, dove la mancanza di operatori sanitari mette a rischio l’accesso ai servizi essenziali.

A peggiorare il quadro contribuisce l’assenza di una pianificazione efficace: i pensionamenti non vengono compensati da nuove assunzioni, e i tetti di spesa bloccano ogni possibilità di rinnovamento strutturale del personale. Inoltre, il sistema non riesce a offrire condizioni di lavoro attrattive, generando una crisi di vocazioni e spingendo molti professionisti verso il precariato o la fuga all’estero. “Un circolo vizioso che oggi si manifesta con sempre maggiore evidenza” si legge nella relazione.

Come uscire quindi dall’impasse? Per la Commissione serve appunto un cambio di paradigma, un nuovo approccio sistemico alla riforma del Ssn con soluzioni, come già sottolineato, che non possono più essere né episodiche né emergenziali.

Occorre avviare una riforma organica e tre le tante coordinate emerse nel corso della audizioni, oltre quelle già citate, spiccano: la valorizzazione del personale medico e sanitario attraverso la revisione delle retribuzioni e l’introduzione di indennità di funzione per settori di disagio (es. emergenza-urgenza), oltre a incentivi fiscali.

E ancora, il superamento dei limiti per attività libero professionale fuori dall’orario di servizio per il personale sanitario e l’eliminazione dei requisiti di anzianità per favorire il reclutamento di giovani professionisti.

Per sopperire alla crisi dei Medici di medicina generale, si propone poi di superare le graduatorie regionali per una migliore programmazione. E per gli infermieri di differenziare il trattamento economico in base alla tipologia di attività svolta, prevedendo un incremento delle indennità correlato alla presenza in servizio e ai disagi affrontati.

Senza dimenticare poi la depenalizzazione dell’atto medico e sanitario salvi i casi di colpa grave: una riforma richiesta da più parti, dal momento che il timore del contenzioso legale costituisce un disincentivo all’esercizio della professione.

Per quanto riguarda i medici specializzandi, si suggerisce la sostituzione delle borse di studio con contratti di formazione e lavoro. L’introduzione di una formazione trasversale e l’obbligo di servizio in reparti con carenze di personale.

Infine, nel quadro di un ripensamento dei modelli organizzativi, analogamente a quanto è stato rilevato in materia di formazione, si sottolinea che non si può più non tenere conto “del ruolo crescente della sanità digitale, dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie sanitarie avanzate, sia nei percorsi di cura che nell’organizzazione dei servizi”.

Ester Maragò e Giovanni Rodriquez

10 aprile 2025
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