"La Commissione europea si sta ultimamente orientando verso un approccio più focalizzato verso l'applicazione di misure preventive che repressive nei confronti dell'influenza aviaria ad alta patogenicità, essendo queste ultime ritenute non più condivisibili sia socialmente che economicamente. In questa recente strategia rientra anche la vaccinazione. L'Italia è perfettamente in linea con l'approccio europeo. Sono infatti lieto di comunicare che di recente questo Governo, per il tramite del Ministero della salute, ha stanziato fondi dedicati volti a consentire di completare lo studio sperimentale che prevede la vaccinazione di circa 5000 tacchini in due allevamenti. Confidiamo, pertanto, nel buon esito di questa attività di ricerca i cui risultati potrebbero rappresentare una svolta nell'attività di prevenzione".
Inoltre, "a completamento del quadro delle iniziative poste in essere dal Ministero della salute per contrastare la diffusione del virus H5N1, evidenzio che, alla luce dei recenti focolai di influenza aviaria ad alta patogenicità registrati nei bovini da latte negli Stati Uniti (oltre 1.000), è allo studio da parte del Centro di referenza nazionale un piano di monitoraggio sui bovini, allo scopo di rilevare precocemente qualsiasi rischio di spillover in queste specie del virus aviaria".
Così il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, rispondendo in Commissione Affari Sociali alla Camera all'interrogazione sul tema presentata da Antonella Forattini (Pd).
Di seguito la risposta integrale del sottosegretario Gemmato.
"Ringrazio gli Onorevoli interroganti per aver sollevato un tema di grande rilevanza che mi offre l'opportunità di riferire in merito alle misure adottate e iniziative intraprese da questo Governo per fronteggiare il diffondersi dei focolai di influenza aviaria nel nostro Paese.
Premetto che il Ministero della salute progetta, coordina e monitora le attività previste dal Piano Nazionale di Sorveglianza per l'Influenza Aviaria, con il supporto scientifico e tecnico del Centro di Referenza Nazionale per l'Influenza Aviaria e la Malattia di Newcastle istituito presso l'Istituto Zooprofilattico delle Venezie.
Giova ricordare che lo stesso istituto è altresì Laboratorio di referenza europeo (EURL) e laboratorio di referenza della Organizzazione Mondiale della Sanità Animale per l'influenza aviaria e la malattia di Newcastle. Questi riconoscimenti internazionali rappresentano una piena rassicurazione per tutti i portatori di interesse rispetto alle competenze che il sistema sanitario nazionale è in grado di mettere in campo per fronteggiare questa malattia di alto impatto, non solo dal punto di vista sanitario ma anche socio-economico.
Sulla base del piano di sorveglianza nazionale, che viene regolarmente aggiornato a seconda della situazione epidemiologica (l'ultimo è stato pubblicato con decreto del 30 maggio 2023), l'Italia è classificata in province a basso, medio ed alto rischio, nelle quali si svolgono le attività di sorveglianza negli uccelli domestici e selvatici, modulando le attività sulla base del rischio.
Inoltre, nell'ambito di un progetto finanziato dalla Commissione Europea per il triennio 2024-2026, a valere sul programma EU FOR HEAL TH, l'Italia ha attivato un progetto coordinato dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Abruzzo e del Molise, denominato «EcoSurv», che si propone di sviluppare programmi di sorveglianza integrati, completi e olistici su alcune zoonosi emergenti e riemergenti e a rischio di introduzione. In questo progetto sono comprese azioni di sorveglianza mirate all'individuazione precoce del virus dell'influenza aviaria nelle acque degli stagni e dei laghi dove soggiornano le specie di uccelli migratori maggiormente a rischio di introdurre il virus sul territorio italiano.
In tale contesto, il Ministero della salute, in stretto raccordo con il Centro di referenza nazionale, attraverso il puntuale monitoraggio dei dati epidemiologici prodotti sull'influenza aviaria dall'Agenzia europea di sicurezza alimentare (EFSA), opera una costante valutazione del rischio di introduzione della malattia negli allevamenti e definisce l'eventuale adozione di misure preventive.
È noto che focolai di influenza aviaria ad alta patogenicità si manifestano ciclicamente, ogni anno, in concomitanza dell'arrivo o del transito degli uccelli migratori, a partire dalla metà di settembre e fino alla metà di marzo. In coincidenza di questo fenomeno, vengono di volta in volta adottate idonee e mirate misure di prevenzione.
Si rappresenta che nel periodo a rischio compreso tra settembre 2024 e marzo 2025, sono stati complessivamente confermati 56 focolai, che hanno interessato prevalentemente allevamenti di tacchini e galline ovaiole.
Per quanto riguarda i territori oggetto dell'interrogazione, segnalo che, a seguito della conferma dei primi focolai di influenza aviaria ad alta patogenicità in Veneto e in Lombardia, l'Unità di Crisi Centrale, convocata nei primi giorni di ottobre 2024 presso il Ministero della salute, ha disposto l'istituzione di ampie zone di restrizione, comprendenti le aree ad alta densità di allevamenti avicoli.
Con nota del Direttore Generale della salute animale del 6 settembre 2024, si è ritenuto necessario che le regioni con zone ad alto rischio A e B adottassero alcune misure minime di prevenzione al fine di ridurre il rischio di introduzione primaria del virus all'interno degli allevamenti avicoli, come ad esempio – a titolo indicativo ma non esaustivo – l'intensificazione della sorveglianza nella popolazione selvatica, l'early detection negli stabilimenti di pollame nei casi di mortalità anomala, il divieto di allevamento all'aperto di pollame, la sospensione della concentrazione di pollame ed altri volatili in cattività in occasione di mercati, mostre, esposizioni ed eventi culturali e il controllo sull'applicazione delle misure gestionali di biosicurezza negli allevamenti avicoli previste dal decreto ministeriale 30 maggio 2023.
Inoltre, nelle medesime zone sono stati regolamentati gli accasamenti dei tacchini da carne, essendo questa la specie più a rischio per la diffusione della malattia. Sono stati, quindi, previsti controlli sulle partite di tacchini, pollastre e galline ovaiole, prima del loro invio al macello.
Nell'ottobre dello scorso anno, le regioni Veneto e Lombardia sono state oggetto di audit da parte della Commissione europea che ha riscontrato significativi progressi da parte dell'Italia in termini di biosicurezza negli allevamenti ed efficacia della sorveglianza sia nei «domestici» sia nei «selvatici».
Preme sottolineare che la Commissione europea si sta ultimamente orientando verso un approccio più focalizzato verso l'applicazione di misure preventive che repressive nei confronti dell'influenza aviaria ad alta patogenicità, essendo queste ultime ritenute non più condivisibili sia socialmente che economicamente. In questa recente strategia rientra anche la vaccinazione.
L'Italia è perfettamente in linea con l'approccio europeo. Sono infatti lieto di comunicare che di recente questo Governo, per il tramite del Ministero della salute, ha stanziato fondi dedicati volti a consentire di completare lo studio sperimentale che prevede la vaccinazione di circa 5000 tacchini in due allevamenti. Confidiamo, pertanto, nel buon esito di questa attività di ricerca i cui risultati potrebbero rappresentare una svolta nell'attività di prevenzione.
A completamento del quadro delle iniziative poste in essere dal Ministero della salute per contrastare la diffusione del virus H5N1, evidenzio che, alla luce dei recenti focolai di influenza aviaria ad alta patogenicità registrati nei bovini da latte negli Stati Uniti (oltre 1.000), è allo studio da parte del Centro di referenza nazionale un piano di monitoraggio sui bovini, allo scopo di rilevare precocemente qualsiasi rischio di spillover in queste specie del virus aviaria.
Infine, per quanto riguarda i «danni indiretti» agli allevatori derivanti dall'applicazione delle misure volte a contrastare la diffusione della malattia, desidero sottolineare che il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, per quanto di competenza, ha ribadito il proprio impegno costante nell'individuazione di fondi necessari a supportare e risarcire gli operatori.
Lo stesso Dicastero ha, infatti, richiesto alla Commissione europea l'attivazione della procedura prevista dall'articolo 220 del Regolamento (UE) n. 1308/2013, norma che consente alla Commissione stessa di poter adottare «misure eccezionali di sostegno del mercato» per i danni verificatisi a partire dal 1° maggio 2022, attingendo dai fondi della riserva agricola".