"All'esito del monitoraggio riferito, al secondo semestre 2024 risultano attive 485 case di comunità. Non si rilevano, ad oggi, criticità rispetto agli impegni assunti per la Commissione europea. Devo far presente, inoltre, che nella recente cabina di regia dedicata alla Missione 6, presieduta dal Ministero degli Affari europei, il PNRR e le politiche di coesione, il 6 marzo scorso, a livello nazionale, sono stati avviati cantieri per oltre 940 case di comunità, superando il 90 per cento dei cantieri previsti per il raggiungimento del target".
Quanto alla carenza di personale sanitario: "È in corso un confronto serrato con le regioni per individuare un nuovo modello di erogazione delle cure primarie, che potrebbe riorganizzare anche i rapporti contrattuali, in particolare il ruolo unico di assistenza primaria. Si sta discutendo, poi, sul regime da applicare anche attraverso un confronto con le categorie interessate".
Così il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, rispondendo oggi pomeriggio in Aula alla Camera al question time ad un'interrogazione sul tema presentata da Giulia Pastorella (Azione).
Di seguito la risposta integrale del ministro Schillaci.
"Ringrazio gli interroganti per il quesito posto. Ricordo che il decreto del Ministero della Salute n. 77 del 23 maggio 2022 ha delineato il nuovo modello organizzativo dell'assistenza territoriale nel Servizio sanitario nazionale, il cui perno è il distretto sanitario e al cui interno riveste un ruolo fondamentale la casa di comunità. Come è noto, la casa di comunità introduce un modello organizzativo di approccio integrato multidisciplinare, con un'équipe multiprofessionale territoriale.
In tali strutture, per poter erogare tutti i servizi sanitari di base, è previsto che operino in équipe medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, in collaborazione con infermieri di famiglia o comunità ed altri specialisti ed operatori sanitari. Più precisamente, per quanto riguarda le case di comunità con presenza medica obbligatoria, è stabilito che prestino servizio, in quanto facenti parte del ruolo unico di assistenza primaria, medici di assistenza primaria ad attività oraria e medici di medicina generale a ciclo di scelta.
A tal riguardo, premesso che i soggetti attuatori della riforma sono le regioni e province autonome, che devono provvedere all'adeguamento dell'organizzazione dell'assistenza territoriale agli standard definiti dal decreto ministeriale che ho citato precedentemente, il monitoraggio semestrale è assicurato dal Ministero tramite Agenas. All'esito del monitoraggio riferito, al secondo semestre 2024 risultano attive 485 case di comunità. Non si rilevano, ad oggi, criticità rispetto agli impegni assunti per la Commissione europea.
Devo far presente, inoltre, che nella recente cabina di regia dedicata alla Missione 6, presieduta dal Ministero degli Affari europei, il PNRR e le politiche di coesione, il 6 marzo scorso, a livello nazionale, sono stati avviati cantieri per oltre 940 case di comunità, superando il 90 per cento dei cantieri previsti per il raggiungimento del target.
Per quanto riguarda, poi, il problema della carenza dei medici, è in corso un confronto serrato con le regioni per individuare un nuovo modello di erogazione delle cure primarie, che potrebbe riorganizzare anche i rapporti contrattuali, in particolare il ruolo unico di assistenza primaria. Si sta discutendo, poi, sul regime da applicare anche attraverso un confronto con le categorie interessate.
In ogni caso, devo ricordare che l'accordo collettivo nazionale, sottoscritto nel febbraio del 2024, ha declinato questo nuovo modello organizzativo di erogazione dell'assistenza primaria nell'ambito dei rapporti di lavoro. Gli interventi del medico ad attività oraria sono finalizzati a realizzare la continuità dell'assistenza per tutto l'arco della giornata e a partecipare alla presa in carico dei pazienti.
Risulta evidente che gli obiettivi esposti ed inseriti nell'ACN, nell'atto di indirizzo del mio Ministero, già contenevano gran parte delle esigenze individuate per l'apertura e il funzionamento ottimale delle case di comunità. Il dibattito attuale sulla forma contrattuale non inficia in alcun modo i punti qualificanti già in essere.
Per completezza di informazione, ricordo che nel corso degli anni sono state rese disponibili risorse finanziarie per coprire i costi del personale. La legge di bilancio del 2024 ha ulteriormente incrementato, per gli anni 2025 e 2026, i maggiori oneri per la spesa di personale dipendente, da reclutare anche in deroga ai vincoli in materia di spesa di personale, previsti dalla vigente legislazione.
Fermo restando quanto riferito in merito ai medici, segnalo che il Ministero intende porre in essere ogni iniziativa per risolvere la problematica relativa alla carenza di infermieri (problema tra l'altro presente in tutta Europa).
Concludo rappresentando che il Ministero della Salute è costantemente impegnato in un confronto con le regioni per rafforzare la presenza di tutti i professionisti sanitari interessati dalla riforma nelle strutture istituite per effetto del DM n. 77 del 2022".
La replica di Antonio D’Alessio (AZ-PER-RE). Signor Ministro, noi prendiamo atto delle buone intenzioni, ma non siamo soddisfatti perché siamo su una scia di ritardi pazzeschi. A volte, nel dibattito politico, le opinioni e le dichiarazioni sono sostituite dai numeri e questi sono numeri poco rassicuranti, perché siamo in ritardo, non riusciamo a correre e a seguire quelle che sono le esigenze del Paese. I numeri non possono essere sottoposti a letture soggettive - in Italia, la sanità purtroppo, soprattutto al Sud, è in condizioni disastrose - o i dati quanto a strutture, personale, tempi di attesa ed altro. Non possiamo permetterci di perdere un'ora in più di quella che già abbiamo perso in passato, non possiamo lasciare non utilizzato nemmeno un euro, dobbiamo correre in maniera veloce.
La considerazione che corre, che ci che ci viene spontanea è questa: nella scala di priorità del Governo, che posto occupa la sanità? Noi, come opposizione, siamo convinti che facciamo un'opposizione sempre costruttiva, anche comprensiva di quelle che sono le difficoltà, ma in ogni finanziaria, diciamo, mettiamo al primo posto la sanità come risorse. È un settore sul quale se non si investe in maniera significativa le cose purtroppo non miglioreranno. Abbiamo telefonate continue da tutti i comuni, da tutti i centri, da tutti i territori, da tutte le comunità. La criticità numero uno in Italia, in questo momento, è la sanità e voi avete il dovere di provvedere bene e subito con riferimento all'utilizzo delle risorse per la sanità stessa. Noi, come opposizione, abbiamo il dovere di seguire, di sollecitarvi nella direzione dell'efficienza e del miglioramento urgente della nostra sanità. È una priorità assoluta, non possiamo assolutamente posporla a nessuna esigenza del Paese