Il ministro della Salute al Tg3 Linea Notte interviene anche sulle liste di attesa: “Abbiamo i primi dati, la piattaforma inizia a funzionare, ci sono delle Regioni virtuose come il Lazio, che stanno inserendo bene i dati e che hanno già ridotto in maniera sensibile le liste di attesa offrendo più prestazioni a tutti i cittadini”.
18 MAR - “Entro la fine della legislatura vorrei lasciare una sanità pubblica italiana migliore di quella che ho trovato. Una sanità che aveva luci e ombre, vorrei che ci fossero più luci che ombre, meno liste di attesa e più medicina territoriale“. Lo ha affermato il ministro della Salute,
Orazio Schillaci, in un'intervista al Tg3.
“Spero che la Calabria, come l'Italia, abbia nuovi ospedali più moderni e per questo è intervenuto il Consiglio dei Ministri nella sua ultima seduta. I soldi per la sanità non bastano mai, credo che bisogna utilizzare bene i soldi che vengono stanziati ogni anno, e comunque per il prossimo anno sono stanziati per la prima volta oltre 5 miliardi nella legge di Bilancio e dovremo utilizzarli al meglio per migliorare la sanità pubblica italiana. Questa è stata definanziata soprattutto negli ultimi 20 anni e credo non sia certo questo Governo a favorire la sanità privata. Voglio però ribadire che la sanità privata convenzionata per i cittadini può essere vista come sanità pubblica”. Per quanto riguarda l'Europa, secondo Schillaci “si dovrebbe occupare un po' di più anche di sanità. Tanti problemi che abbiamo in Italia sono problemi comuni ad altri Paesi e ne discuto ogni volta che incontro i miei colleghi a livello europeo. Penso fra tutti alla carenza di infermieri, penso al fatto di avere a disposizione per tutti, indipendentemente dal reddito personale, i nuovi farmaci e le nuove terapia avanzate”.
Sulle liste di attesa “abbiamo i primi dati, la piattaforma inizia a funzionare, ci sono delle Regioni virtuose come il Lazio, che stanno inserendo bene i dati e che hanno già ridotto in maniera sensibile le liste di attesa offrendo più prestazioni a tutti i cittadini”. Ancora, sulla riforma della medicina generale “stiamo aspettando la proposta delle Regioni, l'obiettivo è che i medici di famiglia operino anche per un importante numero di ore anche nelle case della salute per rendere finalmente la medicina territoriale e il Pnrr attuati”. Infine, sulle aggressioni al personale sanitario: “E' un fenomeno veramente triste, siamo intervenuti e oggi si può arrestare anche a 48 ore di distanza chi ha compiuto atti di violenza nei confronti degli operatori sanitari, però è anche un problema culturale: bisogna smettere di aggredire chi porta un camice bianco e si trova ad aiutare i cittadini per problemi di salute”.