"Dopo decenni di silenzio istituzionale, è stata finalmente approvata la norma che riconosce un primo trattamento economico agli specializzandi biologi ed alle altre categorie sanitarie". Lo dichiara, in una nota, il sen. Vincenzo D'Anna, presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Biologi (FNOB), aggiungendo che è stata sanata "un'ingiustizia evidente che ignorava che le scuole di specializzazione costituiscono titolo obbligatorio per l'accesso al SSN sia in area pubblica che privata accreditata e che l'accesso e la partecipazione alle stesse configurava oneri rilevanti e talvolta insostenibili per i giovani laureati".
Per D'Anna "ad essere stato ignorato, finora, era anche il contenuto delle norme dei decreti istitutivi delle scuole e dei relativi ordinamenti didattici caratterizzati dalla frequenza, a tempo pieno, e dallo svolgimento diretto e progressivamente crescente di attività professionali direttamente assegnate agli specializzandi, con il contestuale svolgimento di turni di lavoro diurni, festivi e notturni". Ebbene, prosegue il presidente della FNOB: "per le stesse attività formative (in forza delle normativa europea), il trattamento economico veniva erogato solo ai laureati in medicina, in coerenza con l'impegno a tempo pieno".
Ora, aggiunge D'Anna: "la norma approvata, grazie all’emendamento a prima firma dell'on.le Marta Schifone, prevede un trattamento economico di soli 4.773 euro annui che la stessa presentatrice ha definito 'iniziale', in quanto ne dovrà essere necessariamente previsto nei tempi più brevi possibili un incremento che parifichi il trattamento a quello già previsto per i medici". "Un primo passo quindi che i biologi apprezzano e riconoscono come 'storico' che consentirà di avviare una vera e propria riforma delle scuole di specializzazione la cui offerta qualificante dovrà essere allargata a nuovi ambiti disciplinari e aperta all’accesso dei professionisti" conclude il rappresentante dei biologi italiani.