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Tumori, 1 persona su 5 si ammala nel corso della vita. Attese oltre 35 milioni nuove diagnosi nel mondo nel 2050 (+77% sul 2022), ma in Italia il tasso di mortalità è sceso del 15% in 10 anni. Oggi la Giornata mondiale contro il cancro
È la seconda causa di morte al mondo (circa 9,7 mln di decessi nel 2022), ma non colpisce ovunque allo stesso modo: circa il 70% delle morti si verifica nei Paesi a basso e medio reddito, dove le possibilità di prevenzione, cura e presa in carico sono inferiori. L’Italia si distingue in Europa per un tasso di mortalità pari a 222 decessi ogni 100mila abitanti contro i 235 dell’Ue. Ma si stima che ancora oggi molti casi di cancro si potrebbero evitare attraverso corretti stili di vita. I dati Uicc e Ocse in occasione della Giornata mondiale contro il cancro 2025.
04 FEB - Contro il cancro si combatte ogni giorno, negli ospedali e in molte case di tutto il mondo. Ma il 4 febbraio è un’occasione speciale, perché la Giornata mondiale contro il cancro - promossa ogni anno dalla Union for International Cancer Control (Uicc) e focalizzata quest‘anno sul tema “United by unique”, “Uniti dall’unicità” (perché ogni paziente è unico ma la lotta al cancro si fa uniti) - ha l'obiettivo di alzare il livello di attenzione anche tra chi ha la fortuna di non conoscere la malattia per esperienza diretta, ricordando i progressi ottenuti dalla ricerca e dai sistemi sanitari, ma anche sottolineando quello che può essere ancora fatto contro il cancro, a cominciare dall‘importanza degli stili di vita (consumo di alcol, uso di tabacco, buon indice di massa corporea), che ancora oggi hanno un peso su circa il 40% dei decessi per tumore nel mondo.

I numeri del cancro sono drammatici. L’Uicc stima, nel mondo, 20 milioni di nuovi casi nel 2022 e circa 9,7 milioni di decessi. Si stima che 1 persona su 5, nel corso della vita, si ammali di cancro. Circa 1 uomo su 9 e 1 donna su 12 muoiono a causa di questa malattia. E si prevede che le nuove diagnosi cresceranno a oltre 35 milioni nel 2050, un aumento del 77% rispetto al 2022. Il costo economico totale del cancro è stato stimato in 1,16 trilioni di dollari americani.

Il cancro ai polmoni è il tumore più comune al mondo, con 2,5 milioni di nuovi casi all'anno, pari al 12,4% del totale dei nuovi casi. Segue il tumore al seno femminile (2,3 milioni, 11,6%), il cancro del colon-retto (1,9 milioni, 9,6%), alla prostata (1,5 milioni, 7,3%) e allo stomaco (970.000, 4,9%). Il cancro ai polmoni è anche la principale causa di morte per cancro (1,8 milioni di decessi, il 18,7% del totale dei decessi per cancro), seguito dal cancro del colon-retto (900.000, il 9,3%), dal cancro al fegato (760.000, il 7,8%), dal cancro al seno (670.000, il 6,9%) e dal cancro allo stomaco (660.000, il 6,8%).

Si stima, però, secondo l’Uicc, che 3,7 milioni di vite ogni anno potrebbe essere salvate attuando strategie di prevenzione adeguate, tra cui vaccinazioni, diagnosi precoce e trattamenti tempestivi. Ma l’attenzione alla prevenzione, così come l’accesso alle cure e alle terapie, non è lo stesso in tutto in mondo. Non è un caso se circa il 70% di tutti i decessi per cancro si verifica nei paesi a basso e medio reddito. Dice ad esempio l’Uicc: nei paesi con un indice di sviluppo umano molto elevato, 1 donna su 12 riceverà una diagnosi di cancro al seno nel corso della vita e 1 donna su 71 ne morirà. Al contrario, nei paesi con un indice di sviluppo umano basso, solo una donna su 27 riceve una diagnosi di cancro al seno nel corso della vita, una donna su 48 ne morirà.

Alcune differenze, tuttavia, si riscontrano anche in Europa, dove, secondo i dati Ocse, l’Italia si difende tutto sommato bene con un tasso di mortalità minore della media Ue (222 morti per 100mila abitanti contro i 235 dell’Ue) e una riduzione dello stesso tasso del 15% dal 2011 al 2021, contro una riduzione media del 12% dell’Ue e meglio di Francia (-12%), Germania (-10%) e Spagna (-13%). Nel 2020 si stimava che in Italia vivessero circa 3,5 milioni di sopravvissuti al cancro, pari al 6% della popolazione; circa due terzi di loro avevano ricevuto una diagnosi di tumore più di cinque anni prima e un terzo più di un decennio prima.

Risultati positivi, merito di alcuni fattori di rischio tenuti più sotto controllo ma anche, spiega l’Ocse nel capitolo dedicato al nostro Paese, dei programmi di screening potenziati e più partecipati, seppure, sottolinea l’Ocse, con “disparità regionali”. L’Ocse sottolinea anche i meriti del nostro Ssn, che “offre gratuitamente un'assistenza oncologica completa”, pur alla presenza, anche in questo caso, di “disparità regionali”. Ad esempio, “le apparecchiature per la radioterapia sono concentrate al nord, creando barriere all'assistenza ambulatoriale nelle regioni meridionali”.

Come in altri paesi Ue, inoltre, l’Ocse osserva come i tassi di mortalità per cancro in Italia siano più alti tra le persone meno istruite. “Questa disparità riflette la distribuzione non uniforme dei fattori di rischio tra le persone con diversi livelli di istruzione, nonché le diverse capacità di accedere a cure mediche tempestive e di orientarsi tra le offerte del Servizio Sanitario Nazionale”.

L'impegno contro il cancro, però continua. A Gennaio 2023, ricorda l’Ocse, “l’Italia ha adottato il Piano nazionale oncologico 2023-27 (PON), un ambizioso quadro strategico elaborato dal Ministero della Salute con il contributo di tutti i principali stakeholder. Il piano mira a migliorare la qualità, l'efficienza e l'appropriatezza dell'assistenza oncologica in tutto il Paese, concentrandosi sulla riduzione delle disparità regionali nell'accessibilità e nell'efficacia dell'assistenza oncologica e della prevenzione, mitigando così il fenomeno della migrazione interregionale dei pazienti”. Il PON comprende un'ampia gamma di obiettivi, tra cui la promozione di stili di vita sani, l'aumento della partecipazione ai programmi di screening del cancro, l'ampliamento della fascia di età per lo screening del cancro al seno e al colon-retto, l'implementazione del test del papillomavirus umano (HPV) basato sul DNA in tutte le regioni e l'identificazione degli individui a rischio ereditario attraverso percorsi diagnostici dedicati. Il suo nucleo prevede la piena attivazione delle Reti Oncologiche Regionali (RON) e l'operatività dei percorsi diagnostico-terapeutici-assistenziali in tutte le regioni. Un altro obiettivo chiave è la piena implementazione del Registro Nazionale Tumori, che è subordinata all'implementazione dei registri regionali nei territori privi di registri accreditati.

Resta, però, ancora particolarmente preoccupante la prevalenza di fattori di rischio per il cancro associati ai comportamenti tra gli adolescenti: nel 2022, quasi il 27% dei quindicenni ha dichiarato di aver fumato nel mese precedente, una percentuale che è diminuita del 7% dal 2018, seguendo la tendenza media dell'UE, ma è rimasta di 10 punti percentuali in più rispetto alla media Ue. Aumenta la quota di quindicenni che hanno dichiarato di essersi ubriacati almeno due volte nella loro vita, dal 19% nel 2018 al 31% nel 2022, prefigurando un possibile aumento del binge drinking tra gli adulti italiani. Una nota positiva è che nel 2022, il 18% dei quindicenni in Italia era sovrappeso o obeso, una cifra di 3 punti percentuali in meno rispetto alla media UE. Tuttavia, solo il 5% ha dichiarato di svolgere almeno un'ora di attività fisica moderata al giorno nel 2022, un calo rispetto all'8% del 2014 e una quota molto inferiore alla media UE del 15%. Inoltre, tra i quindicenni in Italia, il 35% consumava frutta ogni giorno (rispetto al 30% nell'UE in media) e il 32% consumava verdura ogni giorno (rispetto al 34% nell'UE).

Fari puntati, dunque, sulla malattia, ma anche sulla spesa sanitaria. Perché il miglioramento dei tassi di sopravvivenza al cancro e dall'uso di terapie più avanzate, ma anche significativamente più costose, ha portato negli ultimi 10 anni, come negli altri paesi dell'UE, un aumento costante del costo delle cure oncologiche. “L'Associazione italiana di oncologia medica – riferisce l’Ocse - ha stimato che il costo totale del cancro a livello nazionale, inclusi i costi indiretti come le indennità di invalidità, ha raggiunto i 20 miliardi di euro nel 2022. Ciò equivale a 338 euro pro capite e al 12% della spesa sanitaria totale del paese”. E le stime prevedono che “la spesa sanitaria pro capite per la cura del cancro crescerà nei prossimi 25 anni del 63% in Italia rispetto al 59% nell'Ue27”.

04 febbraio 2025
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