20 MAG - “L’Istat, e prima ancora l’Ocse hanno certificato che la Riforma approvata nel 2001 che di fatto ha creato 21 sistemi sanitari diversi, non è più sostenibile. Con la nuova Riforma del Titolo V della Costituzione possiamo superare le differenze e tornare ad avere un sistema sanitario pubblico basato sull’equità e l’universalità”. Lo ha dichiarato
Federico Gelli deputato e responsabile sanità del Pd commentando i dati contenuti nel rapporto annuale dell’Istat diffuso oggi.
”Il testo della riforma che abbiamo approvato in prima lettura lo scorso marzo – aggiunge – a seguito dell’approvazione di un emendamento predisposto insieme ad altri colleghi con il consenso del Governo e delle Regioni, si prevede un rafforzamento del ruolo dello Stato che avrà l’esclusiva competenza nella determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni e potrà intervenire per risolvere gli elementi di criticità presenti nei vari sistemi. Solo in questo modo possiamo assicurare servizi sanitari omogenei e il contenimento dei costi su tutto il territorio nazionale. Non possiamo più permetterci regioni deboli e regioni forti – conclude il parlamentare - perché è proprio su questo punto che si gioca la sostenibilità economica e il futuro dell’intero Sistema Sanitario Nazionale”.