Diffondere capillarmente sul territorio nazionale notizie, informazioni, studi e dati sui farmaci, destinati a cittadini e a operatori sanitari. Senza trascurare la formazione, a cominciare da quella nelle scuole. Spezzando così il monopolio dell’industria farmaceutica sull’informazione dei medicinali, veicolando verso il mondo sanitario quelle informazioni scientifiche indispensabili al loro migliore utilizzo e portando gli italiani verso un uso più appropriato dei farmaci. Questi gli obiettivi del network AIFA-Regioni-Istituzioni sanitarie-Stakeholder e del progetto “COSÌsiFA” (Cittadini e Operatori Sanitari sempre informati sul Farmaco), della durata di almeno tre anni, che è stato presentato oggi nella sede dell'Agenzia italiana del farmaco a Roma.
L’informazione indipendente sarà rivolta a operatori sanitari, pazienti, associazioni e cittadini attraverso 7 canali: un sito web di informazione indipendente (www.infarmaco.it) che faccia da collettore di tutte le iniziative esistenti e future; un bollettino semestrale su tematiche di interesse come pediatria, oncologia, antibiotico-resistenza, cronicità e polifarmacoterapia; produzione di news e newsletter settimanali che rendano fruibile ai più la letteratura scientifica; la produzione di almeno 12 rivisitazioni di studi già pubblicati su temi specifici ma di interesse generale; eventi formativi sia in presenza che a distanza, coinvolgendo anche le scuole; sviluppo della comunicazione tramite social network; sviluppo di una app per l’informazione rapida e personalizzata sui farmaci.
Per la predisposizione di contenuti e strumenti comunicativi sono stati formati 9 gruppi di lavoro, che lavoreranno interagendo e connettendosi tra loro. Quattro di questi “work package” si occuperanno della produzione dei contenuti dell’informazione scientifica su quattro aree di intervento: pediatria, oncologia, antibiotico-resistenza, cronicità e polifarmacoterapia, problema sempre più sentito nella popolazione anziana alle prese in circa il 30% dei casi con la difficile interazione dell’assunzione quotidiana di 10 o più farmaci. Gli altri 5 gruppi di lavoro si occuperanno invece della messa a punto degli strumenti informativi e della loro capillare diffusione attraverso: bollettino-newsletter-website; social e app; formazione; revisioni sistematiche degli studi; formazione specifica nelle scuole.
I materiali informativi prodotti dai gruppi di lavoro di contenuto e le revisioni sistematiche saranno disseminati prevalentemente in modalità on-line direttamente sul sito web del progetto che conterrà, suddivise in apposite sezioni, il bollettino bimestrale (18 numeri nei tre anni), le newsletter settimanali (150 nei tre anni), le news dalla letteratura, le schede Horizon sui nuovi farmaci e qualsiasi altro materiale prodotto dai diversi gruppi di lavoro. Il sito, inoltre, avrà una sezione dedicata all’accesso diretto a tutti i prodotti e i servizi indipendenti sul farmaco già realizzati e disponibili (bollettini, banche dati sul farmaco, siti istituzionali e altro ancora), che verranno così ricondotti in un unico luogo a vantaggio degli utilizzatori. Le notizie contenute nel sito saranno rapidamente rintracciabili dall’utente interessato grazie a un sistema di ricerca indicizzato.
In ambito pediatrico il gruppo di lavoro specifico punterà a produrre schede informative relative ai farmaci per i più piccoli e alle nuove strategie terapeutiche in ambito pediatrico e delle malattie rare. Previste giornate di formazione e corsi rivolti ad operatori sanitari e cittadini.
Per quanto riguarda l’oncologia l’informazione sarà mirata soprattutto all’aggiornamento relativo a nuove entità terapeutiche o farmaci con nuova indicazione, per fornire uno strumento atto a definire un utilizzo appropriato e sicuro dei farmaci di nuova rimborsabilità, tenendo conto delle opzioni terapeutiche già presenti sul mercato e delle popolazioni target delle indicazioni d’uso rimborsate. Previsti anche in questo caso corsi e formazione.
Con 11mila morti l’anno causati da infezioni batteriche resistenti agli antibiotici l’Italia è maglia nera in Europa. Un problema di un uso non solo eccessivo, ma anche inadeguato degli antibiotici, riduce il numero di quelli veramente efficaci, aumentando quindi il circolo vizioso delle difficoltà di trattamento. Il problema va quindi affrontato in modo multidisciplinare e multi-strategico. Il gruppo di lavoro istituito su quella che la Commissione Ue ha definito la terza emergenza sanitaria del Continente si inserisce all’interno di un network che ha come scopo quello di formare e informare cittadini e operatori sanitari sul buon uso degli antibiotici a livello territoriale e ospedaliero con il fine ultimo di contrastare il fenomeno. Per farlo è prevista la produzione di vari materiali informativi sull’uso appropriato degli antibiotici ospedalieri e sui quelli usati nel territorio, con report regionali semestrali sull’andamento delle antibiotico-resistenze.
Se la presenza di due o più patologie caratterizza già il 75% dei sessantacinquenni, tale condizione sembra colpire gli ultraottantenni nella loro quasi totalità. La diretta conseguenza di tale fenomeno è l'utilizzo di un elevato numero di farmaci per trattare queste patologie. Dai dati del Rapporto AIFA sull’uso dei farmaci negli anziani, risulta che nel corso del 2019 la quasi totalità della popolazione ultrasessantacinquenne ha ricevuto almeno una prescrizione farmaceutica (98%), con lievi differenze tra aree geografiche, con consumi giornalieri pari a tre dosi per ciascun cittadino. In questo scenario, la polifarmacoterapia, definita come l’utilizzo contemporaneo di più medicinali (in letteratura si considera l’esposizione a 5 o più farmaci contemporaneamente), è un problema di salute pubblica, perché come noto è associata a una riduzione dell’aderenza terapeutica, nonché a un aumento del rischio di interazioni tra farmaci. Per affrontare il problema il gruppo di lavoro specifico produrrà materiale informativo ponendo particolare attenzione a: interazioni tra farmaci e rischio iatrogeno; inappropriatezza prescrittiva; aderenza terapeutica; cascata prescrittiva; problemi di applicazione delle linee guida; riconciliazione-revisione terapeutica e deprescribing; coinvolgimento attivo del paziente, del caregiver e dei familiari nelle decisioni. Previsti anche eventi formativi a distanza. A supporto delle attività di informazione, formazione e valutazione dell’appropriatezza prescrittiva nei pazienti cronici esposti alla polifarmacoterapia sarà messo a disposizione della rete dei gruppi di lavoro e delle regioni partecipanti INTERCheck-WEB (www.intercheckweb.it). Si tratta di uno strumento di supporto alla prescrizione sviluppato dall'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS con l’obiettivo di fornire a medici e farmacisti informazioni per bilanciare rischi e benefici di una terapia attraverso una valutazione che considera diversi aspetti della farmacologia, risultando per questo particolarmente adatto a valutare i pazienti sottoposti a numerosi trattamenti farmacologici.
“Le aziende farmaceutiche investono ingenti risorse, circa 30 miliardi di dollari all’anno soltanto negli USA, nelle attività di promozione rivolte al medico - fa notare il presidente di Aifa, Robert Nisticò - ma agiscono anche indirettamente sui cittadini attraverso campagne di marketing farmaceutico per stimolare bisogni di salute che non sempre necessitano dei farmaci. Anche le pubblicazioni scientifiche sui nuovi farmaci tendono sempre a enfatizzare i dati di efficacia mettendo in secondo piano i rischi. Per non parlare dell’informazione spesso priva di qualsiasi scientificità veicolata dai social e dalla rete in genere. Per questo il nostro nuovo progetto rappresenta una splendida opportunità per controbilanciare l’informazione scientifica sui farmaci e sul loro corretto uso. Basti pensare al fenomeno delle politerapie che arrivano a contare 10 farmaci assunti giornalmente dai nostri anziani. Un problema che va affrontato fornendo strumenti anche di intelligenza artificiale che consentano al medico di orientarsi tra i numerosi rischi di interazione tra i vari medicinali. Magari per decidere alla fine di derubricarne qualcuno dal ricettario”.
Il presidente Nisticò ha anche ricordato che “venendo dal mondo dell'università riconosco che anche noi ricercatori spesso facciamo scoperte importanti ma non sappiamo veicolarle all'esterno. Il tema della fonte da cui provengono le informazioni è davvero importanti: veniamo bombardati ogni giorno su 1000 canali con una infodemia che si è accentuata durante il Covid. Ritrovare la bussola diventa fondamentale e questo porterà a un uso più corretto dei farmaci. In Italia “c'è la tendenza a prescriverne troppi. Peraltro troppe medicine fanno anche male per il rischio di interazioni che possono esserci su basi farmacologiche e farmacocinetiche. A volte si dice meglio un farmaco in meno che uno in più. Soprattutto in soggetti fragili o cronici, ad esempio gli anziani che sono i maggiori consumatori di farmaci”.
“Il network per l’informazione farmaceutica indipendente ha tutte le potenzialità per risolvere le maggiori criticità che oggi riscontriamo nella comunicazione sui medicinali - commenta il Direttore tecnico scientifico di AIFA, Pierluigi Russo - e per garantire la completa indipendenza dell’informazione prodotta tutte le persone coinvolte nel progetto e gli autori dei materiali dovranno sottoscrivere annualmente una dichiarazione sui conflitti d’interesse, che sarà resa pubblica nel sito del progetto. Ogni articolo, derivante dalla letteratura, inoltre avrà al piede eventuali informazioni relative ai finanziamenti degli studi o alla presenza di conflitti d’interesse”, conclude Russo.
Ma il progetto non punta solo sull’informazione. “Al giorno d’oggi – afferma Anna Rosa Marra, responsabile dell’area vigilanza e marketing dell’Aifa che ha promosso l'iniziativa per conto dell’Agenzia – è impensabile realizzare un progetto di informazione indipendente sul farmaco senza affiancarlo a un’attività di formazione sulla metodologia della ricerca clinica e sui processi di valutazione, approvazione e monitoraggio post-marketing dei farmaci. Mentre l’informazione, infatti, consente la semplice disseminazione delle informazioni, la formazione consente di fornire uno strumento di possibile applicazione pratica delle informazioni ricevute, con il duplice ruolo di rinforzare le informazioni più importanti e, attraverso i casi e le storie, declinarle nella realtà quotidiana”. Marra ha anche spiegato che “è la prima volta che 20 Regioni e 59 strutture italiane lavorano insieme ognuno per la parte di maggiore expertise. Il finanziamento viene dai fondi pubblici per la farmacovigilanza ed è di almeno 5 milioni di euro per 3 anni. Riguarderà anche le scuole, con formazione specifica da attuare verso gli insegnanti, che si faranno poi portavoce dei messaggi da trasferire agli alunni fra i 10 e i 12 anni, quindi della scuola primaria o secondaria di primo grado. Un comitato a cui l'Aifa parteciperà stabilirà i contenuti più adatti”.
B.D.C.