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Dengue e malattie arbovirali trasmesse dall’Aedes. 5 miliardi di persone a rischio entro il 2050. L’Oms lancia un piano strategico globale di contrasto
Il piano sarà attuato nell’arco di un anno, fino a settembre 2025, e richiede 55 milioni di dollari per sostenere la preparazione, la prontezza e gli sforzi di risposta sanitaria per ridurre l’onere delle malattie, sofferenze e decessi dovuti alla dengue e alle altre malattie quali Zika e chikungunya. “Dal mantenimento di ambienti puliti al supporto del controllo dei vettori e alla ricerca e fornitura di cure mediche tempestive, tutti hanno un ruolo da svolgere nella lotta contro la dengue” ha detto Tedros Adhanom Ghebreyesus
03 OTT -

Combatterne l’aumento della dengue e delle malattie arbovirali trasmesse dall’Aedes, come Zika e chikungunya.

Questa la parola d’ordine del Global Strategic Preparedness, Readiness and Response Plan (Sprp) lanciato oggi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)

Il piano mira a ridurre l’onere delle malattie, delle sofferenze e dei decessi dovuti alla dengue e ad altre malattie arbovirali trasmesse da quella che è conosciuta comunemente come zanzara tigre, promuovendo una risposta coordinata a livello globale.

I numeri. I casi di dengue sono aumentati in tutte e sei le regioni dell’Oms, si stima che circa quattro miliardi di persone siano a rischio di infezione da arbovirus in tutto il mondo e questo numero aumenterà a 5 miliardi entro il 2050. Il numero di casi è circa raddoppiato ogni anno dal 2021, con oltre 12,3 milioni di casi alla fine di agosto di quest’anno, quasi il doppio dei 6,5 milioni di casi segnalati in tutto il 2023.

Il piano delinea quindi le azioni prioritarie per controllare la trasmissione e offre raccomandazioni ai paesi colpiti in vari settori, tra cui la sorveglianza delle malattie, le attività di laboratorio, il controllo dei vettori, il coinvolgimento della comunità, la gestione clinica e la ricerca e lo sviluppo, attraverso un approccio che coinvolge l’intera società e la regione.

La dengue è endemica nei climi tropicali e subtropicali, in particolare nel sud-est asiatico, nel Pacifico occidentale e nelle Americhe. La situazione è altrettanto preoccupante in Africa, dove i paesi stanno combattendo molteplici malattie tra conflitti e disastri naturali, mettendo a dura prova i già fragili sistemi sanitari. Nel dicembre 2023, l’Oms ha classificato l’attuale ondata globale di dengue 2023 come grado 3, il più alto livello di emergenza per l’Oms, per sostenere i paesi a rafforzare le loro capacità di sorveglianza e ad attuare attività di risposta.

“La rapida diffusione della dengue e di altre malattie arbovirali negli ultimi anni è una tendenza allarmante che richiede una risposta coordinata in tutti i settori e oltre i confini - ha dichiarato il dottor Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms - dal mantenimento di ambienti puliti al supporto del controllo dei vettori e alla ricerca e fornitura di cure mediche tempestive, tutti hanno un ruolo da svolgere nella lotta contro la dengue. Questo piano è una tabella di marcia per invertire la tendenza contro questa malattia e altre malattie arbovirali trasmesse dall’Aedes, proteggere le popolazioni vulnerabili e aprire la strada a un futuro più sano”.

Fattori come l’urbanizzazione non pianificata e la scarsa acqua, i servizi igienico-sanitari, i cambiamenti climatici e i viaggi internazionali, stanno facilitando la rapida diffusione geografica della dengue. La malattia è ora endemica in più di 130 paesi. Tendenze simili si osservano anche per altre malattie arbovirali, come Zika, chikungunya e più recentemente la malattia da virus Oropouche, soprattutto nelle Americhe. Questa escalation globale sottolinea l’urgente necessità di una solida strategia per mitigare i rischi e salvaguardare le popolazioni.

L’Sprp comprende cinque componenti chiave essenziali per una risposta efficace all’epidemia:

  1. Coordinamento delle emergenze: Stabilire attività di leadership e coordinamento;
  2. Sorveglianza collaborativa: sviluppare e utilizzare strumenti per l’individuazione precoce e il controllo della dengue e di altri focolai trasmessi da Aedes, tra cui il rafforzamento degli indicatori e della sorveglianza basata sugli eventi, l’analisi epidemiologica, la diagnostica di laboratorio e le indagini sul campo;
  3. Protezione della comunità: coinvolgere le comunità attraverso il dialogo attivo e l’adattamento locale delle misure di prevenzione e risposta, compreso il controllo della popolazione di zanzare;
  4. Assistenza sicura e scalabile: garantire una gestione clinica efficace e servizi sanitari resilienti per garantire che i pazienti possano ricevere cure adeguate e prevenire malattie e decessi; e
  5. Accesso alle contromisure: promuovere la ricerca e l’innovazione per migliorare i trattamenti e l’efficacia deivaccini contro queste malattie.

Il piano sarà attuato nell’arco di un anno, fino a settembre 2025, e richiede 55 milioni di dollari per sostenere la preparazione, la prontezza e gli sforzi di risposta sanitaria. È in linea con la Global Vector Control Response 2017-2030, una strategia globale per rafforzare il controllo dei vettori in tutto il mondo, e con la Global Arbovirus Initiative, lanciata nel 2022, che si concentra sulla lotta agli arbovirus trasmessi dalle zanzare con potenziale epidemico.

Il Global Strategic Preparedness, Readiness and Response Plan è un invito all’azione per tutte le parti interessate, dalle agenzie governative e dagli operatori sanitari alle comunità e agli individui, affinché uniscano le forze nella lotta contro la dengue e altri arbovirus trasmessi da Aedes, attraverso l’innovazione, le nuove tecnologie e il miglioramento delle strategie di controllo dei vettori.

03 ottobre 2024
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