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Mpox. Ecco a chi sarà offerto il vaccino. L’aggiornamento delle indicazioni del Ministero Salute
La vaccinazione, come profilassi pre-esposizione viene offerta, tra gli altri, a: personale di laboratorio con possibile esposizione diretta a Mpox; personale sanitario addetto all’assistenza di pazienti con Mpox a rischio esposizioni; uomini cisgender gay, bisex, donne transgender e persone di genere non binario, con partner sessuali multipli o anonimi; donne cisgender o transgender lavoratrici del sesso; persone che partecipano a sesso di gruppo. LA CIRCOLARE
10 FEB -

"Visti i documenti internazionali e nazionali, con particolare riferimento alle raccomandazioni dell’Oms e dell’Ecdc, tenuto conto della attuale situazione epidemiologica che vede la co-circolazione di diversi clade di Mpox virus (MPXV), in un’ottica di preparedness e nel confermare un approccio basato sulla vaccinazione delle persone a rischio per determinati comportamenti e/o condizioni, si fornisce il seguente aggiornamento delle indicazioni sulla strategia vaccinale contro Mpox".

Così il Ministero della Salute, in una nuova circolare, aggiorna le indicazioni sulla strategia vaccinale contro Mpox.

• La vaccinazione, come profilassi pre-esposizione, viene offerta a:
- Personale di laboratorio con possibile esposizione diretta a Mpox virus (MPXV);
- Personale sanitario addetto all’assistenza di pazienti con Mpox a rischio di esposizioni ripetute a MPXV;
- Persone che si debbano recare nei paesi interessati da focolai Mpox, e che non possono escludere contatti stretti con la popolazione colpita dalla malattia o che prevedano un lungo soggiorno nelle aree interessate in cui vi sia documentata circolazione di MPXV. Per l’aggiornamento sulla situazione epidemiologica fare riferimento alla pagina web “2022-24 Mpox (Monkeypox) Outbreak: Global Trends”, disponibile al link;
- Uomini cisgender gay, bisex, donne transgender e persone di genere non binario, con partner sessuali multipli o anonimi;
- Donne cisgender o transgender lavoratrici del sesso;
- Uomini cisgender che hanno rapporti eterosessuali con partner multipli, anonimi o con lavoratrici del sesso;
- Donne cisgender che hanno rapporti eterosessuali con partner multipli o anonimi;
- Persone che partecipano ad attività di sesso di gruppo o in concomitanza di eventi di aggregazione di massa, soprattutto se in un'area geografica in cui è stata documentata la trasmissione del MPXV;
- Persone che partecipano a incontri sessuali in locali/club/cruising/saune e persone con esposizione professionale in predette sex-venue;
- Persone con recente infezione sessualmente trasmessa (almeno un episodio negli ultimi 6 mesi);
- Persone con abitudine alla pratica di associare gli atti sessuali al consumo di droghe chimiche (Chemsex).

• La vaccinazione potrà essere offerta anche come profilassi post-esposizione, a persone con esposizione nota o presunta al virus Monkeypox (MPXV), idealmente entro 4 giorni e fino 14 giorni dall’esposizione; oltre i 14 giorni dall’esposizione l’opportunità alla vaccinazione sarà valutata caso per caso;

• il vaccino utilizzabile è l’MVA-BN (virus vaccinico vivo Ankara modificato – Bavarian Nordic), disponibile al momento con i prodotti commerciali denominati IMVANEX, autorizzato EMA ed AIFA e JYNNEOS, autorizzato FDA (autorizzato alla temporanea distribuzione, vedasi allegato tecnico);

il vaccino MVA-BN può essere somministrato tramite iniezione sottocutanea o per via intradermica a partire dai 12 anni di età (vedasi allegato tecnico per ulteriori dettagli), con ciclo primario consistente due dosi (con la seconda dose a distanza di almeno 28 giorni dalla prima);

per le persone che hanno ricevuto in passato la vaccinazione antivaiolosa, per il ciclo primario è possibile optare per una sola dose; nelle persone immunodepresse (es. persone con HIV, persone in terapia immunosoppressiva) il ciclo primario prevede due dosi a distanza di almeno 28 giorni l’una dall’altra anche in chi ha ricevuto in passato la vaccinazione antivaiolosa (vedasi RCP IMVANEX);

una dose di richiamo può essere presa in considerazione a distanza di due anni dal completamento di un ciclo primario su giudizio clinico e/o su richiesta dell’interessato;

si raccomanda il rispetto dei principi delle buone pratiche vaccinali, la valutazione del rapporto benefici/rischi e l’attenzione nel segnalare tempestivamente qualsiasi sospetta reazione avversa al sistema di farmacovigilanza dell’AIFA. Si rammenta che le sospette reazioni avverse ai farmaci, compresi i vaccini, possono essere segnalate sia dagli operatori sanitari che da ogni cittadino attraverso le modalità previste sul sito dell’AIFA al link.

Si spiega, infine, come queste indicazioni siano "aggiornate sulla base dell’andamento epidemiologico e dell’acquisizione di nuove evidenze scientifiche, con particolare riferimento alle modalità di trasmissione del virus".

10 febbraio 2025
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