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Commisione Covid. Istat: “La pandemia ha acuito le disuguaglianze. Mortalità maggiore tra chi ha bassi titoli di studio”
"La pandemia ha messo in evidenza e acuito le disuguaglianze nella mortalità, a conferma di quanto i fattori socio-economici, geografici e sanitari influenzino i tassi di decesso. Nel 2019, chi ha al massimo un titolo di studio elementare ha una mortalità del 29% più alta rispetto a un laureato; nel 2020 e 2021 tale percentuale sale a 35% e 37%". Così Cristina Freguja, Direttrice del Dipartimento per le statistiche sociali e demografiche in audizione. L’AUDIZIONE
29 GEN -

"La pandemia ha messo in evidenza e acuito le disuguaglianze nella mortalità, a conferma di quanto i fattori socio-economici, geografici e sanitari influenzino i tassi di decesso. Nel 2019, chi ha al massimo un titolo di studio elementare ha una mortalità del 29% più alta rispetto a un laureato; nel 2020 e 2021 tale percentuale sale a 35% e 37%".

Così Cristina Freguja, Direttrice del Dipartimento per le statistiche sociali e demografiche, nella sua relazione durante l'audizione in commissione d'inchiesta Covid.

"Nel 2020, nella popolazione di oltre 30 anni, la mortalità dovuta al Covid-19 è stata pari a 15,0 per 10mila abitanti e ha costituito il 10,7% della mortalità complessiva, con una differenza rilevante tra uomini e donne, con percentuali pari rispettivamente al 12,0% e al 9,0%. La mortalità per Covid-19 è stata, inoltre, più elevata nelle persone con un livello di istruzione più basso: il tasso di mortalità standardizzato per chi possiede al massimo la licenza elementare è stato infatti pari a 23,6 per 10mila negli uomini e 11,5 per 10mila nelle donne, mentre per i laureati il tasso è stato pari, rispettivamente, a 16,6 e 6,9 per 10mila.

Nel 2021 il tasso di mortalità per Covid-19 è diminuito lievemente ed è stato pari a 12,2 per 10mila abitanti, rappresentando ancora il 9,3% della mortalità complessiva oltre i 30 anni di età, con una differenza rilevante tra uomini e donne, per i quali il tasso è, rispettivamente, pari a 17,0 e 8,6 per 10mila abitanti. La differenza della mortalità per Covid-19 per livello di istruzione si acuisce negli uomini mentre resta costante per le donne: nel 2021 il tasso di mortalità standardizzato per i maschi meno istruiti (20,5 per 10mila) è infatti del 65% più alto rispetto a quelli in possesso di un’istruzione elevata (12,5 per 10mila)", ha spiegato.

Riguardo la mortalità generale, "nel 2022 il numero dei decessi per tutte le cause è pari a 721.974, superiore di circa 15 mila unità rispetto al 2021 (706.969) e inferiore al numero dei decessi rilevati nel 2020 (746.324). Come nei due anni precedenti, tale valore risulta più elevato rispetto alla media del periodo 2018-19 (637.198). L’incremento complessivo dei decessi nel 2020 (+17,1% rispetto alla media 2018-19) è dovuto, oltre che ai decessi per Covid-19, anche all’aumento dei decessi per altre importanti cause di morte quali diabete (+19,3%), malattie respiratorie (+8,4%), malattia di Alzheimer e altre demenze (+7,3%). Inoltre, per il diabete e alcune malattie circolatorie (soprattutto le cardiopatie ipertensive), si assiste a una brusca interruzione del trend di riduzione della mortalità osservato negli anni che precedono la pandemia.

Nel 2021 si osserva una riduzione dei decessi per tutte le principali cause di morte, a eccezione delle cause esterne. Per queste ultime, l’aumento dei decessi, successivo alla contrazione osservata nel 2020, è dovuto alla crescita dei morti per incidenti stradali, suicidi e cadute accidentali tra gli anziani. Infine, nel 2022, si osserva un aumento del numero dei morti per malattie del sistema circolatorio (da 217.523 nel 2021 a 222.717), malattie respiratorie (da 45.229 a 50.686), demenze (da 34.327 a 37.127) e cause esterne (da 25.737 a 27.581). Risultano stabili invece i decessi per tumore e per diabete".

"I morti per Covid-19, pari a 78.673 nel 2020 (10,5% del totale dei decessi), scendono a 63.915 nel 2021 (9,0%) e a 51.630 nel 2022 (7,2%), confermandosi tra le cause di mortalità più frequenti nel Paese - aggiunge -. La riduzione osservata nei decessi per Covid-19 tra il 2020 e il 2021 è simile nei due sessi, mentre tra il 2021 e il 2022 risulta più marcata per gli uomini (-24,2% rispetto a -12,8% per le donne). Il tasso di mortalità per Covid-19, pari a 10,1 decessi per 10mila abitanti nel 2020 è sceso a 8,2 nel 2021 e ha proseguito la sua discesa anche nel 2022 risultando pari a 6,4".

29 gennaio 2025
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