“L'esclusione dal regime di rimborsabilità del Servizio sanitario nazionale della prescrizione dello specialista privato non convenzionato o in regime di libera professione trova giustificazione nel fatto che lo stesso non è assoggettato agli obblighi previsti per gli specialisti convenzionati ospedalieri ed ambulatoriali, inclusi quelli relativi al controllo delle prescrizioni da parte delle ASL, sia in termini di appropriatezza sia di spesa. Concludo, però, segnalando che l'Aifa ha recentemente istituito un apposito tavolo tecnico con lo specifico compito di sviluppare, sulla base delle esigenze operative e delle criticità ravvisate da medici prescrittori in ambito territoriale, un documento di revisione sistematica delle note Aifa e dei piani terapeutici attualmente vigenti. Questo tavolo potrebbe anche interessarsi di alcune delle proposte che sono state oggi fatte dagli onorevoli interroganti proprio sul tema della prescrizione terapeutica”. Così il Ministro della Salute, Orazio Schillaci rispondendo ad un’interrogazione di Forza Italia per riconoscere ai medici specialisti liberi professionisti la possibilità di prescrivere e rinnovare i piani terapeutici.
La risposta del Ministro della Salute. Grazie, Presidente. Ringrazio per l'interrogazione in esame che pone l'attenzione su due aspetti importanti. Da un lato, viene richiesto di poter valutare che anche i medici specialisti operanti nel settore privato abbiano la possibilità di prescrivere e rinnovare i piani terapeutici con accesso alle piattaforme regionali dedicate, da un altro, delinea rilevanti questioni attinenti alle terapie farmacologiche, alle specialità medicinali, con precipuo riguardo proprio ai piani terapeutici. Riguardo al primo aspetto, ritengo doveroso segnalare che la possibilità di prescrizione e il rinnovamento dei piani terapeutici da parte dei medici operanti nel settore privato costituirebbe una deroga all'intero sistema giuridico della spesa sanitaria e farmaceutica, il quale attualmente prevede che le prescrizioni di cui si tratta possano essere effettuate esclusivamente dai medici appartenenti al Servizio sanitario nazionale in regime di rapporto di lavoro dipendente o convenzionato. Le limitazioni e le condizioni poste dall'assetto normativo vigente in materia di legittimità delle prescrizioni non hanno una valenza esclusivamente formale, ma sono finalizzate a salvaguardare la sostenibilità della spesa sanitaria, attribuendo la competenza a prescrivere i farmaci a carico dell'erario pubblico solo ai medici del sistema sanitario nazionale.
Quanto agli aspetti attinenti strettamente ai medicinali, l'Aifa ha inteso ricordare che in relazione all'attribuzione del regime di fornitura e all'individuazione delle modalità prescrittive dei farmaci si è dotata nel tempo di strumenti per governare i livelli di incertezza su sicurezza, efficienza ed economicità dei nuovi medicinali; tra questi strumenti rientrano i piani terapeutici. Infatti, i piani terapeutici sono utilizzati per i medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, vendibili al pubblico su prescrizione di specialisti all'interno delle strutture sanitarie pubbliche o accreditate individuate dalle regioni. I piani terapeutici costituiscono un importante strumento di controllo sull'appropriatezza dell'uso dei medicinali, indirizzano sulla base della diagnosi la prescrizione di farmaci ritenuti essenziali per determinate indicazioni terapeutiche e sono pertanto rimborsabili da parte del Servizio sanitario nazionale.
Da un punto di vista clinico, i piani terapeutici garantiscono al paziente la continuità terapeutica ospedale-territorio. L'esclusione dal regime di rimborsabilità del Servizio sanitario nazionale della prescrizione dello specialista privato non convenzionato o in regime di libera professione trova giustificazione nel fatto che lo stesso non è assoggettato agli obblighi previsti per gli specialisti convenzionati ospedalieri ed ambulatoriali, inclusi quelli relativi al controllo delle prescrizioni da parte delle ASL, sia in termini di appropriatezza sia di spesa.
Concludo, però, segnalando che l'Aifa ha recentemente istituito un apposito tavolo tecnico con lo specifico compito di sviluppare, sulla base delle esigenze operative e delle criticità ravvisate da medici prescrittori in ambito territoriale, un documento di revisione sistematica delle note Aifa e dei piani terapeutici attualmente vigenti. Questo tavolo potrebbe anche interessarsi di alcune delle proposte che sono state oggi fatte dagli onorevoli interroganti proprio sul tema della prescrizione terapeutica.
La replica di Annarita Patriarca (FI-PPE). Grazie, Ministro. Sappiamo bene e conosciamo bene il quadro normativo, ma conosciamo anche la necessità assoluta di semplificare e di dare una risposta a dei problemi atavici della nostra sanità come quello delle liste d'attesa, per cui riteniamo, al netto di una serie di controlli che sicuramente devono essere attivati, rassicurando che il controllo permetta anche l'esercizio di tale funzione da parte dei medici di libera professione, la possibilità di ampliare l'accesso ai piani terapeutici, in un'ottica deflattiva per le liste d'attesa e in un'ottica di semplificazione delle procedure amministrative, questione che oggi diventa prioritaria rispetto a qualsiasi altro tipo di preoccupazione o valutazione.
Perciò, ci fa piacere sapere che l'Aifa ha un tavolo attivo e cercheremo di interfacciarci con l'Aifa anche in chiave propositiva in questa direzione. Chiediamo un ulteriore sforzo di elasticità al Ministero in questa direzione. L'obiettivo finale sappiamo bene che da parte di tutti è cercare di ottimizzare le risposte del sistema sanitario nazionale. Il paziente rimane al centro della nostra azione e della nostra attività, va garantito, vanno controllate sicuramente le prescrizioni, ma se possiamo semplificare e agevolare dobbiamo cominciare a farlo, garantendo contemporaneamente un sistema di controlli efficace ed efficiente.