Dalla Procreazione medicalmente assistita fino alla consulenza genica fino a prestazioni di elevatissimo contenuto tecnologico come l’adroterapia o di tecnologia recente come l’enteroscopia con microcamera ingeribile e la radioterapia stereotassica. E ancora, dagli ausili informatici e di comunicazione (inclusi i comunicatori oculari e le tasIere adaEate per persone con gravissime disabilità) agli apparecchi acustici a tecnologia digitale, attrezzature domotiche e sensori di comando, fino ad arti artificiali a tecnologia avanzata e sistemi di riconoscimento vocale e di puntamento con lo sguardo. Sono queste solo alcune delle oltre 3mila, tra vecchie e nuove, prestazioni di specialistica ambulatoriale e di assistenza protesica. È quanto previsto dal Decreto Tariffe approvato oggi dalla Conferenza Stato-Regioni dopo un ultimo confronto tra Mef, Salute e Regioni. Accolte le richieste di proroga per l’entrata in vigore. Rimane sul tavolo invece la richiesta di alcune Regioni (Lombardia in testa) di poter derogare alle tariffe massime sempre utilizzando le risorse del fondo sanitario. L’ipotesi è quella di un emendamento in manovra anche se è tutto ancora in discussione. Dopo questo via libera è atteso nelle prossime settimane anche l’ok al riparto del Fondo sanitario nazionale 2024.
Ma torniamo al Dm Tariffe. Un provvedimento attesissimo e travagliatissimo che per quasi 8 anni ha atteso l'ok e dal quale dipendeva l’entrata in scena dei nuovi Lea: aspettava infatti di tagliare il traguardo dal 2017, quando fu pubblicato il Dpcm che li ha aggiornati. Ma anche un provvedimento che consente di rimettere al passo con i tempi, i vecchi tariffari fermi al 1996 per la specialistica e al 1999 per la protesica. In questi anni, sono stati parecchi i tentativi di far andare in porto la riforma ma ci si è sempre fermati di fronte a vari muri, dalle Regioni per cui le risorse non sufficienti (e che anche dopo la visione di quest’ultima versione non sembrano però essere d’accordo) e dalle varie associazioni e laboratori che hanno sempre criticato i vari documenti che si sono succeduti.
Il nuovo decreto sulle tariffe per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale e protesica sarà applicabile a partire dal 30 dicembre 2024. Inoltre, si prevede che le prescrizioni emesse entro il 29 dicembre 2024 relative a codici e prestazioni, anche in esenzione, contenute nell’elenco della specialistica ambulatoriale di cui al decreto ministeriale 22 luglio 1996 e nei cataloghi regionali, saranno erogabili con le relative tariffe entro e non oltre 12 mesi dall’entrata in vigore delle disposizioni del presente decreto, prorogabili di ulteriori 6 mesi, secondo le specifiche tecniche indicate per la trasmissione elettronica delle prescrizioni mediche dematerializzate, nell’ambito del Sistema Tessera Sanitaria.
L’impatto complessivo della proposta tariffaria risulta pari a 502,3 milioni di euro per la specialistica ambulatoriale e ad euro 47,6 milioni per la protesica, per un totale di 549,9 milioni di euro. Un impatto di circa 150 mln rispetto alla versione approvata nel 2023.
Ma ecco le novità.
Nuove Prestazioni di Assistenza Specialistica Ambulatoriale
Numericamente il nuovo Nomenclatore è costituito da 2.108 prestazioni, a fronte delle 1.702 comprese nella versione del 1996. In molti casi, quali ad esempio le visite specialistiche o gli esami di diagnostica per immagini degli arti, la definizione generica già presente è stata modificata specificandone il contenuto, nelle fattispecie introducendo la disciplina o individuando il segmento corporeo. Il risultato è che il nuovo nomenclatore include prestazioni che, seppure già erogate in vigenza del precedente decreto, sono descritte o organizzate diversamente.
Prestazioni Diagnostiche e Terapeutiche Avanzate: Il nuovo nomenclatore include procedure precedentemente considerate “sperimentali” o eseguibili solo in regime di ricovero, che oggi possono essere erogate in ambito ambulatoriale, come ad esempio alcune forme di radioterapia e terapie biologiche innovative.
Visite Specialistiche e Diagnostica per Immagini: La definizione delle visite e degli esami è stata rivista, specificando in modo dettagliato i segmenti corporei o le discipline coinvolte. Ad esempio, la diagnostica per immagini degli arti ora include specifiche relative alla modalità e all’obiettivo della procedura.
Prestazioni per la Cataratta e Oculistica: Sono state modificate le tariffe per alcune procedure legate alla cataratta e altre prestazioni oculistiche, per le quali è stata prevista un'integrazione tariffaria per coprire la valutazione anestesiologica.
Procreazione medicalmente assistita. Per quanto riguarda le prestazioni principali della Procreazione medicalmente assistita, sono state adottate le tariffe applicate dalla Regione Emilia-Romagna che comprendono la remunerazione di tutti i cicli del percorso delle coppie assistite, tenendo anche in considerazione l’inclusione del reperimento dei gameti ed il relativo monitoraggio, prevedendo una necessaria integrazione tariffaria, alla luce anche delle indicazioni fornite dal Tavolo tecnico sulla PMA del 28 marzo 2022, sulle seguenti prestazioni: Agoaspirazione dei follicoli, Fecondazione in vitro con o senza ICSI (omologa), Trasferimento embrioni.
Nuove Prestazioni Protesiche
Novità anche sul fronte della protesica, con aggiornamenti ed esclusioni. Rispetto al Nomenclatore del ‘99 nel Nomenclatore Dpcm Lea sono stati trasferiti dei prodotti dall’elenco “su misura” all’elenco “in serie”, sono stati eliminati alcuni prodotti, “spacchettizzati” dei prodotti con aggiuntivi per la loro composizione e funzionalità e inseriti nuovi prodotti con relativi aggiuntivi e riparazioni.
Ad esempio, è stata esclusa la classe degli ausili addominali per la terapia dell’ernia e incluse quelle per la terapia circolatoria e per l’adattamento della casa. In questo senso “la revisione dell’Elenco 1 relativo ai dispositivi “su misura” - operata dal Dpcm 12 gennaio 2017 sui Lea - ha portato il numero dei dispositivi da 1.315 a 1.063 e ha comportato una diminuzione sensibile del numero di prodotti (200 nel nuovo elenco) e più contenuta di aggiuntivi (314) e riparazioni (549)”
Ortesi e Protesi: Il nuovo nomenclatore amplia e aggiorna l’elenco delle ortesi e protesi per arti superiori e inferiori, inclusi ausili per la mobilità e calzature ortopediche. Le nuove tariffe sono state calcolate in base al costo standard di produzione, fornendo una copertura completa per numerosi dispositivi prima non inclusi o solo parzialmente finanziati.
Fotoferesi Extracorporea: Reintrodotta nel catalogo del SSN, la fotoferesi extracorporea è una procedura di fotoattivazione linfocitaria per specifiche condizioni immunologiche, ora nuovamente coperta dal SSN
Impatto Economico e stime nazionali
L’impatto complessivo della proposta tariffaria risulta pari a 502,3 milioni di euro per la specialistica ambulatoriale e ad euro 47,6 milioni per la protesica, per un totale di 549,9 milioni di euro. Un impatto di circa 150 mln rispetto alla versione approvata nel 2023.
Per la copertura di tale fabbisogno verrà utilizzata la copertura già prevista nel DPCM LEA 12 gennaio 2017, pari a 380,7 milioni di euro e, per far fronte ai maggiori costi associati alla presente relazione tecnica pari a 169,2 milioni di euro (€ 169.196.617), quota parte del finanziamento di cui all’articolo 1, comma 288, della legge n. 234/2021.
In particolare:
Specialistica Ambulatoriale: Il nuovo sistema comporta un impatto stimato di 502,3 milioni di euro per le prestazioni specialistiche. Questo importo tiene conto delle prestazioni già erogate in alcune regioni e delle nuove prestazioni LEA introdotte.
Assistenza Protesica: Il nuovo nomenclatore della protesica introduce un impatto aggiuntivo di circa 47,6 milioni di euro, portando il totale della spesa stimata per questo settore a 204,9 milioni di euro (+30,2% rispetto ai precedenti 157,3 milioni).
Distribuzione dell’impatto economico tra le Regioni
L’impatto delle nuove tariffe varia significativamente tra le regioni italiane. Alcune regioni come il Lazio e la Campania registrano un incremento consistente, rispettivamente di circa 139,3 e 146,8 milioni di euro, pari a un aumento del 16,6% e del 20,2% rispetto al precedente sistema. Al contrario, regioni come la Lombardia e il Veneto, che già adottano gran parte delle prestazioni incluse nel nuovo nomenclatore, mostrano un impatto minore o addirittura negativo, dato che l'aumento dei costi viene compensato da riduzioni nelle tariffe delle prestazioni già erogate.
L.F.