Complessivamente, la spesa per la sanità in rapporto al Pil aumenta nel 2025 al 6,4 per cento, dal 6,3 del 2024, e rimane poi costante su tale valore – pari a quello del 2019 – nel biennio 2026-27. L’andamento risente, fra l’altro, delle ipotesi sui rinnovi contrattuali del personale pubblico e dell’aumento della spesa per beni e servizi. Nel 2027 sembrerebbe che sia stato ipotizzato il mantenimento del livello di spesa corrente finanziato negli anni precedenti dal Pnrr (concernente principalmente l’assistenza domiciliare integrata), che andrebbe quindi a ricadere sul finanziamento ordinario del Servizio sanitario nazionale (Ssn) per circa 1,3 miliardi. Quest’ultimo, secondo la ricostruzione dell’Upb, si riduce marginalmente in rapporto al PIL nel periodo di previsione; pertanto, il divario tra la spesa sanitaria e il finanziamento del Ssn si allarga nel triennio, ponendo un’incognita sull’evoluzione dei disavanzi dei Servizi sanitari regionali.
Per quanto riguarda in particolare la sanità, l’ampliamento del divario fra la spesa e il finanziamento ordinario del Servizio sanitario nazionale pone un’incognita sull’evoluzione dei disavanzi dei Servizi sanitari regionali. Per quanto concerne le politiche invariate, ovvero la conferma di alcune politiche in scadenza a fine anno, il documento non riporta informazioni sulle misure che potrebbero essere confermate. Il quadro informativo disponibile al Parlamento e all’opinione pubblica risulta, così, limitato, rendendo poco agevole valutare pienamente gli sviluppi previsti.
Così l'Ufficio parlamentare di Bilancio in audizione oggi alle commissioni Bilancio riunite sul Dfp 2025.