Un'ondata tecnologica sta travolgendo i sistemi sanitari mondiali. Dalle terapie digitali per l'insonnia agli strumenti di diagnosi tramite app, i dispositivi medici digitali promettono cure più rapide, accessibili e personalizzate. Ma come decidere quali finanziare e quali no? A rispondere è l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) con uno studio che getta luce sulle migliori pratiche emergenti per la valutazione di queste tecnologie innovative.
I governi e le assicurazioni sanitarie si trovano di fronte a un dilemma: sostenere le tecnologie digitali in continua evoluzione senza compromettere la sicurezza dei pazienti o la sostenibilità dei sistemi sanitari. Mentre la valutazione delle tecnologie sanitarie (HTA) è già uno strumento consolidato per farmaci e dispositivi tradizionali, applicarla al mondo digitale richiede nuove regole e nuovi strumenti.
Secondo il rapporto OCSE, uno dei principali ostacoli è l'assenza di una tassonomia condivisa. Senza una classificazione chiara, valutazione efficacia, sicurezza e rapporto costo-beneficio diventa un terreno minato. A complicare il quadro contribuiscono il ritmo vertiginoso delle innovazioni e l'emergere di soluzioni basate sull'intelligenza artificiale.
L'esperienza dei Paesi OCSE: modelli a confronto
Lo studio analizza come sei Paesi — Francia, Germania, Israele, Corea, Spagna e Regno Unito — si stanno attrezzando per valutare dispositivi come le terapie digitali in ambito ambulatoriale oi tool diagnostici digitaliEcco alcuni punti:
Francia: ha introdotto nel 2023 un percorso rapido per l'approvazione di terapie digitali e strumenti di telemonitoraggio come il programma PECAN.
Germania: dal 2020 il programma DiGA ha portato oltre 65 applicazioni digitali nel sistema sanitario, soprattutto per la salute mentale.
Corea: ha creato un iter accelerato che integra regolamentazione, HTA e valutazione assicurativa per dispositivi digitali innovativi.
Regno Unito: ha sviluppato il programma Early Value Assessment (EVA) per identificare tecnologie promettenti, promuovendo anche piani di raccolta dati real-world.
Spagna: nel 2023 ha adottato un quadro metodologico specifico per l'HTA di tecnologie digitali, avviando le prime valutazioni nazionali.
Israele: punta su programmi di finanziamento per sostenere la sperimentazione e l'adozione precoce di soluzioni digitali, pur non avendo ancora approvato terapie digitali all'interno del paniere nazionale.
I problemi da superare: velocità, incertezza e disparità
Dai colloqui condotti con le agenzie di HTA emerge una serie di sfide comunitarie:
Aggiornamenti continui: il software dei dispositivi si evolve rapidamente, rendendo obsolete le valutazioni tradizionali.
Asimmetria informativa: gli sviluppatori faticano a fornire dati allineati alle esigenze degli enti valutatori.
Competenze tecniche: la valutazione richiede nuove competenze su temi come cybersecurity, interoperabilità, protezione dei dati e usabilità.
Equità e accesso: il rischio è accentuare il divario digitale, escludendo chi non ha familiarità con le nuove tecnologie.
Le raccomandazioni OCSE: verso un'HTA adattiva e collaborativa
Il messaggio principale del rapporto è chiaro: non basta adattare gli strumenti esistenti, bisogna ripensare il modo stesso di valutare. Le raccomandazioni includono: