18 MAR - Nonostante i numerosi problemi emersi e analizzati nel corso del convegno, non bisogna dimenticare che la sanità carceraria italiana è da considerarsi pioniera nel panorama europeo. Lo assicura Stefan
Enggist, responsabile salute in carcere dell'Organizzazione mondiale della sanita (Oms). “L'Italia è stata pioniera in Ue nella sanità penitenziaria. Il Governo con la riforma si è fatto responsabile della salute delle persone in carcere. I medici e gli infermieri sono stati cruciali per questo successo. Conoscono le sfide e hanno le competenze per affrontarle".
“L’Italia è stata infatti, tra i primissimi Paesi ad affidare al Ministero della Salute la gestione della sanità in carcere. E questo è un aspetto molto importante”. Lo ha ricordato
Roberto Monarca, presidente della Società europea di medicina penitenziaria (Health Without Barriers - European Federation for Prison Health). “Nel complesso il trend di aumento dei detenuti si registra sostanzialmente ovunque, ma il vero problema dell’Italia è rappresentato dai detenuti in attesa di giudizio. A ciò si aggiunge lo scambio continuo di detenuti tra interno ed esterno, il cosiddetto fenomeno delle porte girevoli”.