Resistenza agli antibiotici. Efpia: voucher di esclusiva trasferibili meno costosi del 45% rispetto a stime Ue
Il meccanismo riguarda chi sviluppa un nuovo antibiotico, che riceve un voucher che permette di estendere di un anno l'esclusiva di un altro prodotto commerciale, ritardando così l'ingresso dei generici e massimizzando i profitti.
28 APR - La resistenza antimicrobica (AMR) è in costante aumento: 670.000 infezioni e 33.000 morti all'anno nell'UE sono attribuibili a batteri resistenti agli antibiotici. Nonostante l'emergenza sanitaria, gli investimenti privati nella ricerca di nuovi antimicrobici restano scarsi, complice un modello di mercato che scoraggia lo sviluppo di farmaci destinati a essere usati il meno possibile per limitarne la diffusione della resistenza. Ma secondo una ricerca condotta da Charles River Associates per conto della Federazione Europea delle Industrie e Associazioni Farmaceutiche (EFPIA), l'adozione del Transferable Exclusivity Voucher (TEV, voucher di esclusiva trasferibili) comporterebbe costi per gli Stati membri europei inferiori del 45% rispetto a quanto stimato precedentemente dalla Commissione Europea.
Il TEV punta a risolvere il dilemma legato alla produzione di nuovi antibiotici offrendo un incentivo di mercato: chi sviluppa un nuovo antibiotico riceve un voucher che permette di estendere di un anno l'esclusiva di un altro prodotto commerciale, ritardando così l'ingresso dei generici e massimizzando i profitti. Non si tratta dunque di un finanziamento diretto pubblico, ma di una modalità indiretta di supporto economico, che secondo Efpia rappresenta “una soluzione equilibrata e sostenibile per rilanciare l’innovazione antimicrobica”.
La nuova analisi CRA evidenzia che ol costo stimato di un TEV scenderebbe da 294 milioni di euro a 162 milioni grazie a vincoli legislativi previsti per prevenire sovracompensazioni. In confronto, il peso economico dell'AMR supera già oggi i costi di implementazione del TEV: in Francia, ad esempio, l'AMR grava per 264,3 milioni di euro l'anno, mentre il costo di un TEV sarebbe di soli 28 milioni. Secondo la Federazione, la combinazione tra strumenti innovativi come il TEV a livello europeo e le nuove politiche nazionali di sostegno alla farmaceutica rappresenta un passo importante per affrontare una delle minacce più gravi alla salute pubblica mondiale. In questo scenario, l’Italia sembra aver colto l’importanza di intervenire non solo per proteggere i cittadini, ma anche per rilanciare il proprio ruolo nella ricerca scientifica internazionale, con misure ad hoc previste in Finanziaria proprio a sostegno dei nuovi antibiotici. Come sottolineato da
Nathalie Moll, Direttrice Generale di EFPIA, “abbiamo bisogno di nuove idee per stimolare l'R&D antimicrobica. Il TEV è una soluzione accessibile ed equilibrata che può davvero cambiare le regole del gioco”.