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Fattori di rischio e comorbidità delle emorroidi
La malattia emorroidaria è influenzata da diversi fattori di rischio e condizioni concomitanti, come obesità, stitichezza, stile di vita sedentario e gravidanza. Studi recenti evidenziano, inoltre, la correlazione tra insufficienza venosa cronica e la malattia emorroidaria, indicando una complessa rete di fattori di rischio e possibili approcci preventivi
27 NOV -

La malattia emorroidaria è una condizione che colpisce molte persone e incide negativamente sulla qualità della vita. Negli anni, la ricerca ha evidenziato vari fattori di rischio, tra cui stitichezza, stile di vita sedentario, obesità e gravidanza. Il farmacista, grazie al suo ruolo di primo contatto con i pazienti, può svolgere un ruolo significativo nella gestione e prevenzione della patologia, offrendo consigli pratici e suggerimenti terapeutici mirati.

Obesità e rischio emorroidario

Un elevato indice di massa corporea (BMI) è spesso associato a un rischio maggiore di sviluppare emorroidi, anche se alcuni studi presentano risultati controversi per i limiti del BMI come indicatore. L’obesità può aumentare la pressione intra-addominale, la congestione venosa e l’infiammazione cronica, peggiorando così le emorroidi. Il farmacista può informare i pazienti sull’importanza di mantenere un peso sano e, per chi è in sovrappeso o obeso, suggerire il monitoraggio della circonferenza vita, parametro indicativo dello stato infiammatorio.

Stitichezza e stile di vita sedentario

Anche la stitichezza e l’abitudine a sforzarsi durante la defecazione aggravano i sintomi emorroidari, favorendo il prolasso delle emorroidi. È importante incoraggiare il paziente a seguire un’alimentazione ricca di fibre e a mantenere un adeguato apporto di liquidi per ammorbidire le feci. Inoltre, uno stile di vita sedentario rappresenta un ulteriore fattore di rischio per la malattia emorroidaria. Non tutte le attività fisiche sono però indicate per chi soffre di emorroidi: attività aerobiche leggere, come camminare e nuotare, o esercizi di movimento controllato, come lo yoga, possono rafforzare la muscolatura pelvica e migliorare la circolazione. Il farmacista può suggerire di evitare sport che esercitano pressione sulla zona anale, come il ciclismo o il sollevamento pesi. Una raccomandazione efficace è praticare attività fisica moderata 3-5 volte a settimana per migliorare la regolarità intestinale e prevenire la stitichezza.

Gravidanza e prevenzione della malattia emorroidaria

La gravidanza rappresenta un importante fattore di rischio per le emorroidi. Durante la gestazione, le donne sono particolarmente vulnerabili alla malattia emorroidaria a causa dell’aumento della pressione intra-addominale e della ridotta motilità intestinale. Per le donne in gravidanza, è consigliata una dieta ricca di fibre, un’adeguata idratazione e una moderata attività fisica per contrastare la stitichezza. Inoltre, è preferibile evitare integratori di ferro, a meno che non siano necessari per trattare l’anemia, poiché possono accentuare la stitichezza.

Comorbidità: l’insufficienza venosa cronica

In un articolo pubblicato nel 2019 dal Journal of Gastroenterology and Hepatology, sono stati riportati i risultati del CHORUS study (Chronic venous and HemORrhoidal diseases evalUation and Scientific research), uno studio internazionale, non interventistico, condotto con l'obiettivo di raccogliere dati sui pazienti che presentano malattia emorroidaria (HD) e di esplorare la frequenza con cui questa condizione coesiste con l'insufficienza venosa cronica (CVD) e i fattori di rischio condivisi tra le due patologie.

Gli autori di questa ricerca riportano l’esistenza di una correlazione significativa tra età avanzata, obesità e costipazione cronica e l’aggravarsi del quadro emorroidario. Inoltre, hanno notato un aumento delle recidive emorroidarie nei pazienti in sovrappeso, specialmente tra coloro che mostrano anche insufficienza venosa cronica.

Nello specifico, lo studio ha coinvolto pazienti adulti in visita per sintomi emorroidari, raccogliendo informazioni demografiche e relative allo stile di vita, alla gravità della malattia emorroidaria e alla presenza di segni di CVD. I risultati hanno mostrato che oltre la metà dei pazienti con emorroidi presentava anche sintomi di insufficienza venosa, suggerendo una potenziale relazione tra le due condizioni. Lo studio ha confermato i fattori di rischio noti come età avanzata, obesità, stipsi e, per le donne, il numero di gravidanze, che sono stati associati a una maggiore gravità della malattia emorroidaria e alla sua recidiva.

27 novembre 2024
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