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Emorroidi: comprendere una patologia comune e le sue implicazioni
Le emorroidi, una patologia comune e spesso dolorosa, affliggono milioni di persone in Italia. Nonostante la diffusione e i sintomi debilitanti, questa condizione rimane circondata da imbarazzo e reticenza, portando molti pazienti a evitare l'assistenza medica fino a quando i sintomi non diventano insostenibili. Comprendere la natura della malattia emorroidaria, i sintomi, le cause e le possibili opzioni terapeutiche è fondamentale per affrontare e gestire questa condizione.
22 NOV -

Dolore, gonfiore, senso di pesantezza, prurito e, in alcuni casi, sanguinamento: le emorroidi si manifestano con sintomi che possono diventare fastidiosi e talvolta debilitanti. In Italia, si stima che ne soffrano circa 3 milioni di persone, rendendola una delle patologie più frequenti a tutte le età e in entrambi i sessi. Nonostante la sua diffusione, la malattia emorroidaria è spesso circondata da un senso di imbarazzo e reticenza, il che porta molti pazienti a evitare di chiedere aiuto medico fino a quando i sintomi non diventano insostenibili.

La malattia emorroidaria
Di per sé, le emorroidi non rappresentano una malattia. Sono cuscinetti venosi che tutti abbiamo a cavallo dell’orifizio anale, i quali concorrono alla continenza anale e al controllo della defecazione. Questi cuscinetti funzionano come strutture vascolari normali, formate da vene e arterie, supportate da tessuto connettivo e fibre muscolari.

Il termine "emorroidi" viene comunemente usato per riferirsi alla malattia emorroidaria, una condizione in cui i cuscinetti venosi si ipertrofizzano, ovvero si gonfiano e possono fuoriuscire, causando i sintomi associati. Questa condizione, nota come prolasso emorroidario, è caratterizzata da fastidi come dolore, prurito e sanguinamento. Tuttavia, è scorretto dire “soffro di emorroidi” poiché le emorroidi stesse sono normali strutture anatomiche. La vera patologia consiste nel loro ingrossamento e prolasso.

La malattia emorroidaria non riguarda solo i vasi sanguigni. La degenerazione del tessuto connettivo gioca un ruolo chiave, poiché una ridotta elasticità o resistenza del tessuto può, a causa di fattori ereditari o acquisiti, portare alla perdita di sostegno dei cuscinetti venosi e al conseguente prolasso.

Emorroidi interne ed esterne
Clinicamente, le emorroidi si distinguono in due categorie: interne ed esterne.

Le emorroidi interne sono situate all’interno del canale anale, sono indolori e non visibili. In caso di prolasso, possono fuoriuscire durante la defecazione, ma tendono a rientrare spontaneamente.

Le emorroidi esterne invece si sviluppano sotto la pelle attorno all’orifizio anale e sono spesso visibili. Durante gli sforzi fisici, come la defecazione, possono fuoriuscire senza rientrare spontaneamente, o rimanere esteriorizzate in modo permanente.

Gradi della malattia emorroidaria
Le emorroidi vengono classificate in base alla gravità in:

  • Primo grado: lieve aumento della congestione emorroidaria interna, generalmente senza prolasso.
  • Secondo grado: prolasso durante la defecazione che rientra spontaneamente.
  • Terzo grado: prolasso che richiede una manovra manuale per essere ridotto.
  • Quarto grado: prolasso permanente, non riducibile manualmente, accompagnato da forte infiammazione e frequenti episodi di sanguinamento.

Sintomi
Le emorroidi si presentano con una varietà di sintomi che possono variare in intensità a seconda della gravità della condizione. Il sintomo più comune è il sanguinamento rettale, con perdite che possono variare da copiose e visibili (sulla carta igienica o nelle feci) a microscopiche e non percepibili dal paziente.

Altri sintomi frequenti comprendono dolore e gonfiore nella zona anale, che possono peggiorare durante la defecazione. Il prurito, a causa dell'irritazione della pelle attorno all'ano, è un altro sintomo tipico, così come la sensazione di pesantezza o ingombro. Nei casi di emorroidi interne più avanzate, in cui si verifica il prolasso, i pazienti sperimentano gonfiore, dolore acuto e se le emorroidi non rientrano spontaneamente il soggetto può trovarsi costretto a letto per diversi giorni. I sintomi possono influire negativamente sulla qualità della vita, rendendo difficile mantenere una routine quotidiana confortevole, motivo per cui è importante intervenire per alleviare il disagio.

Prevalenza della malattia e reticenza dei pazienti
La malattia emorroidaria rappresenta una causa comune di patologia anale, ma la sua reale prevalenza è difficile da stimare. Molti pazienti evitano di cercare aiuto medico per sintomi anali, al punto che il tasso di consultazione spontanea corrisponde a circa il 2% della popolazione generale. Tuttavia, tale tasso può aumentare fino al 14% quando, durante le visite mediche per altre condizioni, i pazienti sono soggetti a domande mirate. Senza un esame anale di conferma, i dati basati sui sondaggi possono presentare una variabilità significativa, poiché molti sintomi della malattia emorroidaria sono aspecifici.

Conclusioni
La malattia emorroidaria è una patologia comune, spesso trattabile con misure conservative, come una dieta ricca di fibre e idratazione adeguata, ma nei casi avanzati può richiedere interventi chirurgici. Sebbene sia una condizione frequente, il disagio e l’imbarazzo legati ai sintomi rendono molti pazienti riluttanti a cercare assistenza medica. Sensibilizzare e informare correttamente sulla malattia emorroidaria può ridurre lo stigma, favorendo una diagnosi e un trattamento precoci.

22 novembre 2024
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