Coronavirus. Comitato No Enpaf: “Abolire quote Enpaf 2020 per farmacisti dipendenti e disoccupati e si rinnovi Ccnl scaduto da 7 anni”
A queste richieste si aggiunge quella dell'abolizione delle quote previdenziali Enpaf e ordinistiche per i farmacisti disoccupati che si rendono disponibili a lavorare in situazioni di emergenza. Queste le richieste contenute in una lettera indirizzata al presidente della Repubblica, ministri di Salute e del Lavoro, e presidenza Fofi, Federfarma ed Enpaf.
LA LETTERA
27 APR - "In questi drammatiche giornate di emergenza Covid19 i Farmacisti sono stati in prima linea al servizio del Paese, e hanno svolto il loro dovere con abnegazione e spirito di sacrificio, nella piena consapevolezza di svolgere una professione a notevole rischio biologico".
Questo l'incipit di una lettera del
Comitato No Enpaf farmacisti dipendenti e disoccupati, indirizzata al presidente della Repubblica
Sergio Mattarella, ai ministri di Salute e del Lavoro
Roberto Speranza e
Nunzia Catalfo, e alla presidenza Fofi, Federfarma ed Enpaf, rispettivamente
Andrea Mandelli,
Marco Cossolo ed
Emilio Croce.
Alla luce del servizio svolto in questi mesi, i delegati del comitato chiedono in questa missiva un riconoscimento in favore dei farmacisti dipendenti. I delegati del Comitato chiedono che "se un riconoscimento debba essere dato ai farmacisti dipendenti, questo si debba tradurre nell'abolizione delle quote Enpaf per l'anno 2020 e nell'immediato rinnovo del Ccnl per i dipendenti di farmacia privata, scaduto purtroppo da sette anni. A queste richieste si aggiunge quella dell'abolizione delle quote previdenziali Enpaf e ordinistiche per i farmacisti disoccupati che si rendono disponibili a lavorare in situazioni di emergenza".