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Giornata Nazionale delle Professioni sanitarie. Meloni: “Grazie per l’impegno e la competenza che dimostrate ogni giorno”. Schillaci: “Siete spina dorsale del nostro Ssn”. Fofi: “Rilanciare lavoro degli Ordini”
La presidente del Consiglio: “Consapevoli che cammino verso una sanità più vicina alle esigenze dei cittadini è ancora lungo. Ma siamo convinti che la direzione scelta sia quella giusta”. Il Ministro della Salute: “La sanità è cambiata e dobbiamo continuare ad avere professionisti di alta qualità e al passo con i tempi”. Mandelli: “È una giornata per ricordare quello che è successo” con la pandemia, “ma anche per progettare, per rilanciare il lavoro degli Ordini”.
20 FEB -

"Questa Giornata è l'occasione per rinnovare ai tantissimi professionisti al servizio della salute il ringraziamento per l'impegno, la competenza e la professionalità che dimostrano ogni giorno, anche nelle situazioni più critiche, per costruire una sanità più attenta ai bisogni dei cittadini. Impegno che, troppo spesso, viene dato per scontato ma che costituisce uno dei presupposti per garantire il diritto alla salute sancito dalla Costituzione". Così la premier Giorgia Meloni, nel messaggio inviato all'evento che celebra la Giornata Nazionale del personale sanitario e sociosanitario, del personale assistenziale, socioassistenziale e del volontariato. Un appuntamento istituito con la Legge 13 novembre 2020, in onore del personale, sanitario e sociosanitario, assistenziale e socioassistenziale e del volontariato che nel corso della pandemia da Coronavirus è stato in prima linea e che, quotidianamente, affronta le sfide di un sistema sanitario complesso per garantire il diritto alla salute e la tutela della dignità di ogni persona.

“Rinnovamento delle professioni per una nuova sanità” è il titolo scelto per questa V edizione, celebrata presso le Corsie Sistine, Complesso di Santo Spirito in Sassia, a Roma.

"L'Italia - scrive Meloni - può vantare un'infrastruttura di eccellenza come il Servizio sanitario nazionale e le professioni sanitarie rappresentano la colonna portante di questo sistema, che è nostro dovere proteggere, valorizzare e rafforzare. È il motivo per il quale, fin dal nostro insediamento, siamo al lavoro per rendere il Ssn più moderno ed efficiente, per dare risposte sempre più adeguate e tempestive ai nostri cittadini e riconoscere ai professionisti della salute ciò che meritano".

Il Governo ha scelto di "destinare alla sanità stanziamenti record, portando nel 2025 il Fondo sanitario nazionale a 136,5 miliardi di euro e ad una spesa pro-capite di 2.317 euro. Con gli Accordi di coesione stipulati in questi anni con le Regioni abbiamo messo a disposizione, inoltre, 1 miliardo e 300 milioni di euro per investimenti negli ospedali e con la revisione del Pnrr abbiamo liberato ulteriori 750 milioni da investire sempre sulla sanità".

"Abbiamo concentrato le risorse a disposizione sul rinnovo dei contratti dei dirigenti medici e del personale del comparto e per valorizzare il personale, a partire dalla detassazione delle retribuzioni per le prestazioni aggiuntive che servono ad abbattere i tempi delle liste d'attesa", ha sottolineato la presidente del Consiglio.

“Questa giornata – ha detto il Ministro della Salute, Orazio Schillaci - è nata sull’onda della pandemia e dello straordinario impegno di tutti i professionisti che sono stati in prima linea a combattere il virus. Ma oggi vogliamo rendere omaggio alle donne e agli uomini che ogni giorno, nei propri ambiti di competenza, contribuiscono a garantire il diritto alla salute. Un diritto, lo ricordo, che è l’unico a essere definito fondamentale dalla nostra Costituzione.

Saluto i presidenti delle Federazioni degli Ordini e i Consigli nazionali, insieme ai quali è stato organizzato questo evento e che ringrazio per il costruttivo contributo nel valorizzare il ruolo dei professionisti e operatorisanitari”.

“Una giornata – ha evidenziato - che vuole essere non solo un giusto riconoscimento al lavoro di tutti gli operatori, professionisti e volontari impegnati nella sanità, ma anche l’occasione per confrontarci sulla necessità di innovarsi alla luce dei cambiamenti demografici, epidemiologici e tecnologici. L’Italia vanta una maggiore aspettativa di vita rispetto ad altre Nazioni. Questo significa che viviamo di più ma abbiamo ancora con un’alta incidenza di patologie croniche. Oggi però abbiamo terapie più avanzate, grazie ai progressi della ricerca e alle innovazioni tecnologiche. I bisogni di salute sono diversi, sono sempre più socio-sanitari e richiedono approcci e risposte diversi e competenze adeguate e moderne. Sebbene il personale dipendente sia cresciuto negli ultimi anni, c’è ancora un problema di carenza, che si è determinato nel corso degli anni e si è acuito dopo il 2020. Dobbiamo fare i conti poi purtroppo con una disaffezione al servizio sanitario pubblico e le conseguenti difficoltà nel reclutare professionisti, con il picco della curva pensionistica, soprattutto per alcuni profili e con condizioni di lavoro che spesso non consentono un adeguato bilanciamento tra lavoro e vita privata. Alla luce di tutto ciò, lavoriamo per disporre di una forza lavoro in numero adeguato ma soprattutto competenze aggiornate”.

“Questo governo – ha rimarcato Schillaci - ha fatto della salute dei cittadini una priorità della propria azione. Abbiamo destinato la nostra attenzione in particolare a sostenere il capitale umano del servizio sanitario nazionale, nella consapevolezza che valorizzare il personale vuol dire migliorare il SSN. Si può fare di più? Certo. Ritengo tuttavia che abbiamo dato segnali importanti: a partire da una maggiore sicurezza, come ha ricordato il Presidente Meloni nel suo messaggio, e per equilibrare situazioni inaccettabili di disparità di trattamento come quelle dei gettonisti. Ricordo anche che è stato prorogato per il tutto il 2025 lo scudo penale, in attesa di aggiornare la normativa sulla responsabilità professionale e arginare la medicina difensiva. Per la prima volta stiamo affrontando il problema dei tetti di spesa, superando questi vincoli con una metodologia basata sui fabbisogni di personale”.

“Proprio in questa giornata – ha proseguito - , istituita dopo la pandemia che ha rivelato il vulnus del nostro servizio sanitario, non possiamo più pensare di rinviare il potenziamento della medicina generale e l’efficientamento della medicina di prossimità per una più adeguata presa in carico dei pazienti cronici. Entro il 2026, saranno pronte le nuove strutture territoriali necessarie per il rafforzamento dell’assistenza proprio sul territorio che proprio durante la pandemia ha mostrato il lato vulnerabile del servizio sanitario. Sono stati aperti cantieri già per il 70% delle strutture e procediamo secondo la tabella di marcia del PNRR. Ma perché queste strutture siano pienamente funzionanti c’è bisogno di personale. Su questo ricordo che con la finanziaria del 2024 abbiamo garantito le risorse alle Regioni, già ripartite (250 milioni nel 2025 e 350 milioni nel 2026). Nelle case di comunità ci saranno equipe multispecialistiche, inclusi psicologi e assistenti sociali nell’ottica di una presa in carico sociosanitaria. E sarà cruciale l’apporto dei medici di famiglia. Voglio rassicurare, rispetto alle notizie in circolazione nelle ultime settimane, che nessuno ha intenzione di rompere il rapporto di fiducia tra cittadino e medico. Vogliamo, invece, rafforzare questa alleanza offrendo alle persone un ulteriore punto di accesso dove il medico di famiglia potrà fare la sua diagnosi e avvalersi se necessario dello specialista. Stiamo lavorando con un approccio costruttivo insieme alle Regioni e non mancherà certamente il dialogo con le categorie con cui in questi due anni c’è sempre stato un canale aperto. Ma come ho avuto modo di dire in altre occasioni, dobbiamo avere il coraggio di cambiare. Modelli nati quasi 47 anni fa non sono francamente più adatti alle esigenze mutate. Su questo credo che siamo tutti d’accordo”.

“Medici, odontoiatri, farmacisti, infermieri, veterinari, ostetriche, fisioterapisti, psicologi, biologi, chimici, fisici, tecnici delle professioni sanitarie, della riabilitazione, della prevenzione, assistenti sociali ed operatori del volontariato: ho voluto citarvi tutti perché siete la spina dorsale della nostra sanità e da parte nostra c’è il massimo impegno per proseguire sulla strada della valorizzazione, economica e professionale. È un percorso lungo lo sappiamo ma abbiamo compiuto i primi passi e sono fiducioso che insieme troveremo punti di incontro per soluzioni praticabili e utili. La sanità è cambiata e dobbiamo continuare ad avere professionisti di alta qualità e al passo con i tempi”, ha detto.



“Ho ascoltato con molta attenzione gli interventi delle Federazioni che hanno ripreso proposte sulle quali abbiamo già iniziato a confrontarci in particolare su quelle dirette a superare la carenza di personale e la scarsa attrattività del servizio pubblico, la troppa burocrazia, i cambiamenti in atto nel nostro SSN”, ha detto il Ministro al termine della giornata.

“Oggi – ha ribadito -, l’ho detto anche nel precedente intervento, credo veramente che la parola chiave è cambiamento. Un processo che richiede la partecipazione e il contributo di tutti. Non è retorica ripetere che voi siete il pilastro del servizio sanitario nazionale che certamente deve ritrovare parte della sua attrattività. Questo, credo, richiede anche una riflessione sul fattore retributivo. Credo sia giusto aumentare le retribuzioni per tutti ma credo si debba anche riflettere sull’opportunità di una differenziazione per affrontare le carenze legate alle disomogeneità territoriali e alle discipline critiche: penso per i medici all’emergenza e urgenza ma anche ad altre branche specialistiche, e penso per tutti voi a settori particolari dove impegno, responsabilità e rischi sono maggiori per il professionista”.

“Ricordo – ha proseguito - inoltre che, stiamo lavorando a un insieme di interventi per riordinare le professioni e questo parte dall’evoluzione dei profili professionali. Bisogna tener conto che i cambiamenti intervenuti non possono più prescindere, ad esempio dalla certificazione delle competenze. Vogliamo tutti che i nostri operatori e professionisti continuino a mantenere un livello altissimo. E per questo è necessario rivedere la programmazione dei fabbisogni formativi e assicurare un aggiornamento maggiore delle abilità per offrire un livello più efficiente ed efficace di assistenza. Quello delle competenze è un punto rilevante, lo abbiamo visto anche nel video. Come ho detto in apertura, dobbiamo promuovere lo sviluppo di competenze avanzate perché il progresso tecnologico corre, le innovazioni sono tante e sono cambiate le esigenze dei diversi contesti professionali, come avete ribadito”.

“Stiamo investendo – ha precisato Schillaci - con decisione sulla digitalizzazione, penso ad esempio alla telemedicina e al Fascicolo sanitario elettronico. Questo vuol dire non solo implementare le infrastrutture e gli strumenti ma investire nella formazione di chi poi li deve utilizzare pienamente. Vi sta a cuore la revisione della legge 3 del 2018, su cui siamo certamente impegnati, per superare criticità che impattano sul funzionamento degli Ordini e individuare misure per valorizzare le funzioni di sussidiarietà così da rilanciare questo ruolo. La revisione passa anche per l’adeguamento della disciplina della Commissione per gli esercenti le professioni (Ceps) che oggi non è nelle condizioni di operare con celerità (sono 900 i ricorsi pendenti) e c’è l’esigenza di renderla più funzionale, riordinando la composizione, l’organizzazione, le competenze e il procedimento”.

“Il nostro è un impegno a 360 gradi, dunque, che conto si possa e si debba tradurre entro la fine dell’anno in uno provvedimento normativo di riforma organica. Su questo stiamo lavorando. Vogliamo dotare il servizio sanitario nazionale di una forza lavoro al passo con i tempi e costruire un nuovo rapporto di fiducia con i cittadini. Sono certo che insieme potremo raggiungere questi traguardi. In conclusione mi piace ricordarvi tutti. Medici, odontoiatri, farmacisti, infermieri, veterinari, ostetriche, fisioterapisti, psicologi, biologi, chimici, fisici, professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione, assistenti sociali ed operatori del volontariato. Grazie”, ha concluso.

“Grazie a voi, professionisti del settore, il Sistema Sanitario Nazionale eroga oltre 2 milioni di prestazioni al giorno. Il nostro è il migliore Sistema Sanitario Nazionale d’Europa. Dobbiamo preservarlo. Questo va però anche riformato, e lo stiamo facendo. Abbiamo cambiato la modalità di accesso alla facoltà di medicina, un nuovo sistema che entrerà in vigore dall’anno accademico 2025/26. - Ha sottolineato il Presidente della Commissioe Affari Sociali del Senato Francesco Zaffini -. Lavoriamo a una riforma in Senato sulle specializzazioni mediche e veterinarie. Nel milleproroghe abbiamo fatto numerose cose importanti: sarebbe opportuno ricordare la proroga della formazione obbligatoria. Lavoriamo anche a una proroga al vincolo di esclusività delle professioni sanitarie. Siamo consapevoli del grande compito che ci attende.

“I professionisti sanitari rappresentano il pilastro del Sistema Sanitario Nazionale. Oggi non siamo qui solo per rendere omaggio all’impegno di tutti i professionisiti del settore sanitario, ma anche per capire come possiamo migliorarlo. Noi abbiamo iniziato a farlo dall’ascolto, con una indagine conoscitiva, la prima nella storia della Repubblica, sulle professioni sanitarie. Indagine che nasce dalla necessità di conoscere a fondo le realtà per individure soluzioni efficaci. Il Serivzio Sanitario Nazionale non può più ragionare e andare avanti con una logica emergenziale. Dall’indagine - ha poi continuato il Presidente della Commissione Affari sociali della Camera, Ugo Cappellacci - viene fuori il problema della riforma delle carriere. Bisogna coordinare meglio la formazione universitaria con le reali esigenze. Evitare squilibri tra domanda e offerta di professionisti. La sicurezza è un altro aspetto importante: si sta facendo di tutto. Gli attacchi ai professionisti della sanità sono atti spregevoli. Non è solo un problema di sicurezza ma anche e soprattutto culturale. Infine il tema della semplificazione burocratica: liberare risorse affinchè i professionisti del settore possano dedicarsi all’atto medico. Insieme costruiremo il futuro della sanità pubblica. Grazie a tutti per quello che fate.”

“Un complimento va alle Federazioni degli Ordini per aver mobilitato così tanti professionisti del settore sanitario. Questo è sintomo della grande credibilità che hanno i professionisti del settore. Elemento di novità: capacità di ascolto e dialogo del Governo, in particolare con i professionisti sanitari. Oggi ci troviamo a riflettere sul destino del Sistema Sanitario Nazioanle. Il suo destino - Ha spiegato il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato - passa attraverso i professionisti sanitari. Chi ha pensato al PNNR prima di noi non ha pensato ai medici, ma oggi stiamo provando a rimediare. La carenza di professionisti sanitari deriva da scelte sbagliate del passato. Il medico di oggi, è quello che si è formato 10 anni fa. È lì che c’è stato un errore. Sottolineare l’importanza di ascoltare le professioni sanitarie, cosa che anni fa non è stata fatta. Questi non sono solo momenti di scambio tra politica e professioni, ma sono momenti in cui noi ascoltiamo e cerchiamo di tradurre i consigli e le richieste in atti concreti. Rimbocchiamoci le maniche, abbiamo una grande sfida. Non esiste sanità di destra e di sinistra. Esiste l’universalismo del nostro sistema che ancora oggi viene quotato come quarto al mondo”.

"E' una giornata per ricordare quello che è successo" con la pandemia, "ma anche una giornata per progettare, per rilanciare il lavoro degli Ordini. Ora bisogna avere il coraggio davvero di mettere in atto le analisi serie e approfondite che abbiamo fatto". Così Andrea Mandelli, presidente della Fofi (Federazione Ordini farmacisti italiani), intervenendo questa mattina all'evento per la Giornata nazionale del personale sanitario.

"La 3/2018 (che conferisce delega al Governo in materia di sperimentazione clinica dei medicinali e riordino delle professioni sanitarie, ndr) è una legge superata - evidenzia Mandelli - E' quindi il momento opportuno di cambiare. Abbiamo il problema grandissimo della carenza di professionisti. E' una carenza vocazionale, però le problematiche sono tante: l'insoddisfazione sulla remunerazione, la ricerca di un ruolo più riconosciuto dalla gente", la necessità di riequilibrare "il rapporto tra lavoro e tempo libero, che è cambiato dopo il Covid". Inoltre, "abbiamo bisogno di sburocratizzare proprio perché mancano i professionisti".

A livello normativo, Mandelli invita a dare "un'accelerata" al "provvedimento del Governo, il 1640, che potrebbe darci una mano per fare meglio il nostro lavoro. Sono disposizioni che - ricorda - nascono dalla presidenza del Consiglio dei ministri". Anche "non avere la Commissione centrale degli esercizi delle professioni in funzione - osserva - è un danno per tutti i presidenti degli Ordini". Da qui la proposta di "dare un ruolo agli Ordini che potrebbero vicariare lo Stato così come prevede l'articolo 118 della Costituzione e ragionare per portare ancora più vicino alla gente le cose che noi possiamo fare, che lo Stato magari fa fatica a fare, ma che noi potremmo fare per tantissime ragioni".

20 febbraio 2025
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