"Il tratto saliente del quadriennio appena trascorso è senza alcun dubbio il cambiamento, la trasformazione. Una trasformazione così radicale che, se potessimo osservarci oggi con gli occhi di quattro anni fa, probabilmente stenteremmo a riconoscere noi stessi, le nostre modalità operative, i nostri compiti quotidiani, tanto si è espanso il nostro ruolo. Il cambiamento è stato rapido e per di più innescato da mutamenti di scenario ancora più estremi, a partire dalla pandemia. Non ci siamo trasformati per noi stessi, ma soprattutto per gli altri: per offrire servizi sempre più concreti e utili ai cittadini, assicurando un supporto costante al Ssn".
Così il presidente della Fofi, Andrea Mandelli, ha sintetizzato l'ultimo quadriennio durante la sua relazione al Consiglio nazionale della Federazione.
I"l periodo che abbiamo vissuto è stato segnato da sfide senza precedenti unitamente a straordinari risultati che abbiamo raggiunto insieme, come comunità professionale coesa e determinata - ha esordito -. Questo mandato è iniziato in piena fase emergenziale. La pandemia di Covid ha lasciato un segno indelebile nella nostra comunità professionale. Il sacrificio più grande è stato il prezzo che noi farmacisti abbiamo pagato in termini di vite umane. Tanti nostri colleghi hanno perso la vita nel tentativo di garantire la continuità dei servizi sanitari essenziali, mettendo la propria salute in secondo piano rispetto al bene della collettività. La Federazione non ha fatto mancare il sostegno – anche economico – nei confronti degli iscritti: tra il 2021 e il 2022, infatti, abbiamo erogato poco meno di 800.000 € per contributi per ricovero causa Covid, per perdita del lavoro e cassa integrazione, nonché per la genitorialità, con uno specifico intervento per i genitori o tutori di soggetti in condizione di disabilità".
"Complice la pandemia, il quadriennio 2021-2024 ha segnato un momento di profonda trasformazione per la professione. Voglio ricordare la legge di Bilancio 2021 che ha permesso ai farmacisti di eseguire il prelievo capillare, indispensabile per l’esecuzione di test di prima istanza, test sierologici e tamponi rapidi, nonché vaccini anti Covid a cui il decreto Green Pass ha aggiunto le vaccinazioni antinfluenzali, prestazioni che l’anno successivo sono andate a regime. L’ampliamento delle competenze professionali sarebbe stato un obiettivo raggiunto solo parzialmente se non fosse stato accompagnato da un corrispondente aggiornamento della relativa remunerazione".
"Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), che ha rappresentato una straordinaria opportunità di rilancio per il Servizio Sanitario Nazionale, mettendo i farmacisti al centro di molte delle riforme previste - ha aggiunto Mandelli -. Il Pnrr ha destinato fondi significativi per l’aggiornamento tecnologico delle farmacie, migliorando la capacità di gestione dei dati sanitari e favorendo l’integrazione con le piattaforme digitali regionali e nazionali. Le risorse del Piano hanno anche permesso di consolidare e ampliare la sperimentazione della farmacia dei servizi, introducendo nuovi strumenti per la prevenzione e il monitoraggio delle patologie croniche, come screening avanzati e la gestione integrata dei pazienti. E infine - nel quadro dello stesso Pnrr - sono stati promossi programmi formativi per i farmacisti, mirati all’acquisizione di competenze specifiche non solo in ambito vaccinale, ma anche nelle nuove aree di intervento, come la gestione della telemedicina e l’utilizzo di tecnologie innovative".
"Il DM 77, che ha il compito di accompagnare l’uniforme erogazione dei Lea sul territorio nazionale nel modello innovativo di assistenza di prossimità, ha ricompreso la rete delle farmacie valorizzandone il loro ruolo di garanzia dei servizi sanitari accessibili a tutti. I farmacisti hanno intensificato la tradizionale attività di collaborazione con i medici di medicina generale e gli altri professionisti sanitari, favorendo un approccio multidisciplinare nella gestione dei pazienti.
Sotto la spinta di queste profonde trasformazioni, nel quadriennio appena trascorso è proseguita la sperimentazione della "Farmacia dei Servizi", finanziata dapprima fino al 2024 e poi dall’ultima Legge di Bilancio anche per il 2025. Gli esiti positivi di questa esperienza, fatta propria da molte regioni, sono ormai sotto gli occhi di tutti ed attendono una loro messa a regime. Confido che questo sia l’anno in cui verrà stabilizzata questa nostra crescita professionale sul campo che ritengo non più reversibile", ha proseguito.
"L’ipotesi di accordo per il rinnovo della Convenzione Nazionale Farmaceutica colma un vuoto che dura da quasi trent’anni - ha sottolineato -. Con questo atto pattizio si fissano importanti regole per l’erogazione dei servizi sanitari in farmacia e si introducono standard organizzativi e strutturali uniformi su tutto il territorio nazionale che ne assicurano qualità e sicurezza. La Federazione sta promuovendo la predisposizione, in collaborazione con le principali Società scientifiche del settore, di linee guida per l’esecuzione di test ematici capillari. Con queste iniziative intendiamo fornire ad ogni farmacista un percorso guidato nell’esercizio di queste attività professionali, che sia garanzia di qualità e sicurezza della prestazione per il paziente e tutela per la responsabilità del professionista".
"In tutti questi anni, siamo stati fermamente convinti che la sburocratizzazione della nostra attività non rappresenti soltanto una misura di alleggerimento per i professionisti, ma anche un passo necessario per elevare gli standard di qualità dell’assistenza farmaceutica. Significativo è stato l’impegno dedicato dalla Federazione nella predisposizione di proposte di semplificazione, in parte confluite in due provvedimenti attualmente all’esame del Parlamento e finalizzate all’alleggerimento della burocrazia che grava sul nostro lavoro quotidiano".
"Negli ultimi cinque anni, il profondo cambiamento che ha interessato la professione ha inevitabilmente investito anche il percorso di studi accademici, oggetto di un’importante riforma, da tempo richiesta dalla Federazione, con l’obiettivo di aggiornare i curricula universitari alle nuove competenze professionali, necessarie per fornire adeguata risposta alla crescente domanda di salute dei pazienti".
"E ancora - ha proseguito Mandelli - a proposito di formazione, la Fondazione Cannavò da sempre svolge un ruolo fondamentale nel promuovere e organizzare corsi di Educazione Continua in Medicina (ECM), rispondendo alle esigenze di aggiornamento della professione. Questi corsi, coerenti con gli obiettivi di qualificazione professionale indicati dalla Federazione, sono progettati per implementare le competenze scientifiche orientate verso una moderna governance sanitaria, con l’obiettivo di assicurare il nostro sviluppo professionale, dando concretezza e contenuto al lavoro di ampliamento delle nostre responsabilità, che la Federazione sta svolgendo da tempo sul versante del dialogo istituzionale e interdisciplinare. Nel corso del presente triennio 2023-2025, a fronte di un obbligo formativo di 150 crediti complessivi, salvo bonus per adesione al dossier formativo di gruppo, esoneri e esenzioni, la Federazione ha erogato corsi formativi per oltre 60 crediti l’anno e solo nel 2025 saranno erogati 14 eventi formativi ECM per un complessivo numero di crediti di circa 90. Da questi numeri è facile intuire quanto l’offerta formativa federale, realizzata in collaborazione con la Fondazione, sia adeguata per consentire a tutti i farmacisti di assolvere al predetto obbligo".
"Negli ultimi anni - ha ricordato - il problema delle carenze di medicinali ha rappresentato una sfida crescente per il sistema sanitario e per la filiera farmaceutica e i farmacisti italiani hanno svolto un ruolo cruciale nel mitigare gli effetti di questa problematica, offrendo soluzioni tempestive e innovative. Mi preme ricordare che un elemento fondamentale nella risposta a questa sfida è stato il ricorso alle preparazioni galeniche. Su input della Federazione e in dialogo costante con il Ministero e l’Agenzia del farmaco, i farmacisti preparatori hanno allestito medicinali personalizzati, sulla base delle indicazioni mediche e adattandosi alle specifiche esigenze terapeutiche dei pazienti. Ed è stata questa la prima, concreta risposta al problema apparentemente insormontabile dei farmaci irreperibili. Grazie alle competenze galeniche, i farmacisti hanno garantito continuità terapeutica per patologie critiche".
"Nell’ultimo quadriennio, anche la distribuzione del farmaco ha subito un cambiamento, con l’introduzione di modelli innovativi che hanno migliorato l’accessibilità dei medicinali e potenziato il ruolo dei farmacisti, anche in una prospettiva di continuità assistenziale ospedale-territorio. Mi riferisco, in particolare, al potenziamento del processo di dematerializzazione delle ricette, reso obbligatorio dal 1° gennaio 2025, alla dispensazione sul territorio di farmaci che prima erano in distribuzione diretta, ai sistemi di home-delivery o ancora all’apporto fondamentale fornito dai farmacisti sul territorio per la dispensazione del Paxlovid. Le farmacie hanno così consolidato il loro ruolo, garantendo una maggiore capillarità e prossimità per i pazienti".
"Uno degli obiettivi più rilevanti perseguiti durante il quadriennio è stato il riconoscimento del ruolo dei farmacisti specializzandi. Un passo importante è stato l’approvazione, nel dicembre scorso, di un emendamento alla Legge di Bilancio che prevede l’erogazione di borse di studio per gli specializzandi dell’area sanitaria non medica, tra cui ovviamente i farmacisti. Le risorse stanziate ammontano a 30 milioni di euro per il 2025 e altrettanti per il 2026, con un importo di circa 4.773 euro lordi annui per ciascun specializzando. Si tratta soltanto di un primo passo, che ha una grandissima valenza, non tanto sotto il profilo economico, quanto per il riconoscimento del principio della necessità di remunerazione dell’attività".
"Il tratto saliente del quadriennio appena trascorso è senza alcun dubbio il cambiamento, la trasformazione. Una trasformazione così radicale che, se potessimo osservarci oggi con gli occhi di quattro anni fa, probabilmente stenteremmo a riconoscere noi stessi, le nostre modalità operative, i nostri compiti quotidiani, tanto si è espanso il nostro ruolo. Il cambiamento è stato rapido e per di più innescato da mutamenti di scenario ancora più estremi, a partire dalla pandemia. ci siamo evoluti e rafforzati, perché alla difesa delle nostre prerogative abbiamo anteposto la tutela del bene comune. Il grande obiettivo, per il quale sono orgoglioso di chiedere nuovamente la vostra collaborazione, fiducia e alleanza per i prossimi anni, è quello di non fermarci, di continuare a cambiare secondo questi criteri.
Dobbiamo evolverci ancora con tenacia, flessibilità e l’intelligenza di chi sa che il proprio percorso di trasformazione non è fine a se stesso, ma è al servizio di un bene più grande, dal valore inestimabile. Non si tratta solo di colmare divari, di accorciare distanze, ma direi di correre incontro, con tempestività, ai bisogni delle persone. Il lavoro, dunque, non finisce qui. Se grazie a Voi avrò l’onore di continuare a rappresentare i farmacisti italiani, unitamente ai Colleghi che si sono candidati, sono certo che tutti insieme affronteremo le sfide future con lo stesso spirito di innovazione, collaborazione e dedizione che ha caratterizzato questi anni", ha concluso Mandelli.