Su Fofi Live l'editoriale del presidente Mandelli sul Consiglio nazionale: bilanci e priorità per il futuro
Dalla povertà sanitaria all'intelligenza artificiale, il presidente Fofi traccia una sintesi dell'attività intrapresa finora e le priorità d'azione per il futuro a beneficio di una professione, quella del farmacista, in continua evoluzione
04 DIC - “Si è tenuto qualche giorno fa il Consiglio Nazionale della Federazione degli Ordini dei Farmacisti, il momento in cui tutti i presidenti si radunano a Roma per valutare insieme le strategie e le rotte da seguire per la professione nel semestre che segue. Tanti sono gli argomenti che ho voluto toccare, trovate in sovrappressione il link per poter scaricare la relazione, ma mi fa piacere valutare con voi i punti essenziali, per un approfondimento con voi delle tematiche che abbiamo voluto portare all'approvazione dell'assemblea”. Così il presidente Fofi, Andrea Mandelli, introduce il suo nuovo editoriale su ‘Fofi Live’, in cui ripercorre i temi principali al centro dell'ultimo Consiglio Nazionale Fofi.
“Abbiamo parlato di povertà sanitaria, problema che noi da professionisti dobbiamo sicuramente avere ben presente nella misura in cui viviamo la nostra professione nella sua totalità. Abbiamo fatto il punto sugli esiti di Farmacista Più, il nostro congresso nazionale, che è un'occasione sempre importante di confronto, è la casa di tutti i farmacisti, ogni realtà associativa può tenere un convegno, può aprire un dibattito, può lanciare un'idea alla federazione, quindi questo è un fatto molto importante. All'interno di Farmacista più ho voluto anche ricordare i vent'anni della Fondazione Cannavò, vent'anni spesi al servizio del farmacista per poter dare quella formazione che noi tutti vogliamo, perché solo un farmacista aggiornato può vincere le sfide che tutti i giorni la sanità ci lancia. Ho voluto ricordare le due audizioni che ho tenuto alla Camera dei Deputati. La prima, quella in Commissione di inchiesta per il Covid, nella quale ho puntualizzato quante cose importanti sono state fatte durante la pandemia in ospedale, sul territorio, nelle aziende del farmaco. E ho voluto sottolineare il grande sforzo dei farmacisti, ma ho anche chiesto velocemente che venissero approvati i due disegni di legge di semplificazione che ci consentiranno di fare un po' meglio e un po' più velocemente il nostro lavoro nel momento in cui la burocrazia ci soffoca e purtroppo abbiamo una grande carenza di colleghi”.
“Nella seconda audizione - prosegue - ho sottolineato la necessità di rivedere l'ordinamento che regola l'organizzazione degli ordini e delle federazioni degli ordini: la legge di riordino è stata promulgata nel 2018 e non sono ancora stati attuati i regolamenti che discendono da quella legge: è evidente che una legge che nasce prima del Covid e che non ha ancora trovato la piena completezza nell'approvazione dei regolamenti, forse proprio alla luce dei grandi cambiamenti di questi anni potrebbe valer la pena di rivederla in toto. Abbiamo poi ragionato sulla necessità di aumentare il numero di servizi che è possibile offrire in farmacia. Abbiamo ragionato di una telemedicina che sia davvero in grado di essere vicino al paziente con protocolli che metteremo a disposizione dei colleghi. Abbiamo voluto toccare il tema dell'intelligenza artificiale, con un progetto che oramai è in fase avanzata di sperimentazione”. Qui l'editoriale completo: