L'implementazione della Farmacia dei servizi varia significativamente tra le diverse Regioni italiane, principalmente a causa di differenze in risorse disponibili, demografia, geografia e organizzazione del sistema sanitario regionale. Questa disomogeneità si riflette nel numero di farmacie coinvolte nella sperimentazione e nella gamma dei servizi offerti. Secondo le informazioni reperite a luglio 2024, sul totale delle farmacie presenti in una Regione, quelle coinvolte nella sperimentazione della Farmacia dei servizi vanno da un minimo del 25% circa registrato in Calabria (Regione seguita dal Veneto, col 34%, e dalla Lombardia, col 37%) a un massimo registrato in Basilicata, col 56% delle farmacie presenti che sono coinvolte nella sperimentazione. Diverse le Regioni che si attestano su valori intorno al 50%: Liguria (43%), Abruzzo (47%), Umbria (51%), Piemonte (54%), Marche (55%). E' quanto emerge dal Rapporto civico sulla salute di Cittadinanzattiva, presentato oggi a Roma presso il Ministero della Salute.
La Farmacia dei servizi (Fds), introdotta nel 2009, amplia il ruolo delle farmacie includendo servizi sanitari come la prevenzione e la gestione delle cronicità, trasformando le farmacie in presidi sanitari chiave nell'assistenza sanitaria territoriale. La pandemia di covid-19 ha accelerato questa evoluzione, visto che le farmacie hanno iniziato a somministrare vaccini e test diagnostici, consolidando il loro ruolo centrale nella sanità pubblica, svolgendo una funzione essenziale soprattutto nelle aree rurali e periferiche del Paese, dove spesso rappresentano l'unico punto di accesso ai servizi sanitari.
Sempre nel 2024, le risorse economiche destinate alla sperimentazione della Farmacia dei servizi sono state distribuite principalmente tra le Regioni a statuto ordinario, che ricevono fondi variabili. Ad esempio, la Lombardia ha ricevuto € 4.756.871, il Veneto € 2.323.528, il Lazio € 2.719.801, con cifre che variano in base alla dimensione e alle necessità regionali.
La tipologia di servizi che è stata maggiormente attivata dalle Regioni grazie ai fondi per la sperimentazione dei servizi è quella legata ai servizi di telemedicina, seguiti dai cosiddetti servizi cognitivi. Incoraggianti anche i dati relativi ai servizi di screening e alle vaccinazioni. Nello specifico, tra i servizi di telemedicina maggiormente attivati troviamo ECG, Holter pressorio e Holter cardiaco, presenti in 13 Regioni. A questi tre, il Veneto ha affiancato anche televisita e telemonitoraggio. La spirometria è un servizio che 8 Regioni hanno attivato nelle farmacie di comunità. Per quanto riguarda i servizi cognitivi, risulta che 12 Regioni hanno attivato nelle farmacie la ricognizione della terapia farmacologica, mentre 10 Regioni hanno attivato il monitoraggio dell’aderenza alle terapie sia per pazienti affetti da BPCO sia per coloro che soffrono di ipertensione. Lo stesso servizio, per pazienti affetti da diabete, lo si trova attivato nelle farmacie di comunità di 8 Regioni.
In tema di screening, risalta in assoluto l’impegno del Veneto che, grazie ai fondi per la sperimentazione dei servizi, ha reso accessibili presso le farmacie di comunità ben 6 diversi tipi di screening, compresi quelli per l’ipertensione e per l’ipercolesterolemia, che non risultano attivati - con i fondi citati - in altre Regioni. Ben 12 Regioni hanno attivato presso le farmacie gli screening per il tumore al colon retto. Farmacie di sei Regioni sono inoltre in grado di erogare screening per il diabete di tipo 2. Le farmacie di Veneto e Umbria presentano anche screening per il rischio cardiovascolare. Il contrasto alla pandemia covid-19 ha portato, come è risaputo, ad un rapido aumento dei servizi di vaccinazione presenti nelle farmacie italiane: le farmacie di 8 Regioni effettuano anche vaccinazioni antinfluenzali, mentre le farmacie delle Marche effettuano anche vaccinazioni contro l’Herpes zoster. In tema di servizi di front-office, il più attivato è il Fascicolo sanitario elettronico: farmacie di 11 Regioni supportano i cittadini nell’accesso. Farmacie di Liguria e Lombardia offrono la possibilità di gestire la scelta/variazione/revoca del MMG, mentre farmacie dell’Abruzzo e dell’Emilia Romagna supportano i cittadini anche nell’ottenimento dell’identità digitale (attivazione SPID). Tra gli ulteriori servizi, troviamo gli allestimenti personalizzati di terapia antibiotica in farmacie di 5 Regioni, il servizio di deblistering solo in farmacie dell’Umbria; i test per emoglobina glicata sono disponibili in farmacie di Liguria e Campania, dove sono anche disponibili test per il quadro lipidico
Nel rapporto è presenta anche un focus sulla vaccinazione anti Covid-19, che risulta erogata nel 40,1% delle farmacie e la vaccinazione antinfluenzale nel 46,1% dei casi. A fronte di questo impegno da parte delle farmacie una piccola percentuale di cittadini rimane ancora all'oscuro dei servizi di vaccinazione (4,5% antinfluenzale e 2,6% anti Covid19) accessibili direttamente nelle farmacie. La percentuale di fruitori invece va dal 12,8% per quanto riguarda l'antinfluenzale, al 16% per la vaccinazione anti Covid-19 ricevuta in farmacia. La prossima sfida - rileva Cittadinanzattiva - sarà sicuramente un maggior coinvolgimento delle farmacie nelle cosiddette vaccinazioni routinarie. Più della metà dei farmacisti (dal 54,5% al 58,1%) è favorevole all'introduzione in farmacia della vaccinazione contro Herpes zoster, Papilloma virus (HPV) e Pneumococco, così come il 70% circa dei cittadini che vedrebbero molto bene il coinvolgimento delle farmacie nelle tre vaccinazioni citate.