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“No a cure antibiotiche fai da te”. Arriva la nuova campagna di Ministero della Salute e Aifa. Lo spot per l’uso consapevole
Per l’edizione 2024 il testimonial è il conduttore televisivo Massimiliano Ossini protagonista dello spot con cui le Istituzioni vogliono informare e promuovere l'uso consapevole degli antibiotici. “Se assunti in modo inappropriato infatti si mette a rischio la propria salute e si limita alla loro efficacia contribuendo allo sviluppo di batteri resistenti alle cure segui sempre e solo le prescrizioni del tuo medico”.
19 NOV -

“Gli antibiotici sono un prezioso traguardo della medicina che ha permesso di salvare milioni di vite. Questi medicinali vanno usati però soltanto quando è strettamente necessario. Se assunti in modo inappropriato infatti si mette a rischio la propria salute e si limita alla loro efficacia contribuendo allo sviluppo di batteri resistenti alle cure segui sempre e solo le prescrizioni del tuo medico”. È questo il messaggio dello spot della campagna 2024 per l'uso consapevole degli antibiotici organizzata in collaborazione con AIFA dal Ministero della Salute. Lo spot vuole informare e promuovere l'uso consapevole degli antibiotici. Testimonial di questa edizione è il conduttore televisivo Massimiliano Ossini.



“E' importante tenere alta l'attenzione sui rischi legati all'antibiotico resistenza. Se si fa un uso eccessivo degli antibiotici si rischia che i batteri divengano più resistenti e di conseguenza diventa più difficile trattare le infezioni. L'uso scorretto degli antibiotici è uno dei fattori più importanti dell'antibiotico resistenza che ogni anno determina in Europa quasi 35mila decessi l'anno. Un terzo di questi è in Italia”, ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, nel suo intervento all'evento di presentazione della campagna. “Si tratta di un emergenza di sanità pubblica a livello globale e infatti, tutti i Paesi stanno ponendo attenzione a questo fenomeno e si sta lavorando all'individuazione di soluzioni che siano efficaci”. In occasione poi della settimana per l'uso prudente degli antibiotici, ieri Aifa ha pubblicato dei dati che il ministro Schillaci definisce “meritevoli di una riflessione. In particolare- aggiunge- vanno evidenziati due dati per il loro impatto sulla salute del singolo individuo e della comunità. Mi riferisco al 6% di consumo di antibiotici nel 2023 con un trend in crescita. Per quanto riguarda poi l'ambito ospedaliero i numeri parlano di un 44,7% di degenti che hanno ricevuto una terapia antibiotica contro la media europea che è del 33,7%”.

Questi dati devono far comprendere ai cittadini, senza colpevolizzarli che ci sono rischi dietro un uso eccessivo di antibiotici e quanto sia nociva una `terapia fai da te´. La verità è che si usano gli antibiotici quando non necessari ne riduciamo l'efficacia, favoriamo lo sviluppo di batteri che diventano resistenti alle terapie convenzionali e rendiamo nuovamente pericolose delle infezioni che siamo oggi in grado di curare, come ad esempio la polmonite. Vogliamo veicolare con questa campagna e con il suo spot un concetto semplice ma importante e cioè prima di assumere gli antibiotici consultare il medico di famiglia (mmg)e seguire le indicazioni terapeutiche indicate. Sono gli mmg, con il loro rapporto fiduciario a farsi portavoce, presso i loro pazienti, di un uso appropriato degli antibiotici. Ma non possiamo negare che c'è anche un problema di appropriatezza prescrittiva che coinvolge l'ambito ospedaliero e territoriale. Agli ospedalieri ricordo che nel biennio 2022-2023 hanno contratto una infezione l'8,2% dei pazienti contro un 6,5% nel resto d'Europa. Un assetto organizzativo dedicato può contribuire a prevenirle”.

Sull'uso degli antibiotici in Italia “i numeri destano un po' di preoccupazione, ma anche una speranza di poterli migliorare: ci sono comportamenti poco virtuosi su cui dobbiamo incidere e per questo ben venga la campagna nazionale per un uso consapevole, diretta non solo ai cittadini ma anche a tutti gli operatori sanitari”, ha aggiunto il presidente dell'AIfa, Robert Nisticò. “Certamente è un problema non solo italiano, europeo, ma anche globale. In Italia non siamo messi beni, abbiamo a livello europeo il primato, insieme alla Grecia, sulla diffusione di questi germi resistenti: dobbiamo fare meglio, anche sulle infezioni nosocomiali. L'Italia - ha ricordato - entro il 2030 deve ridurre del 18% il consumo degli antibiotici ad uso umano e portare almeno al 65% il consumo totale di antibiotici del gruppo Access, quelli più utilizzati. Bisogna ottimizzare gli antibiotici, utilizzare quelli giusti e cercare di non usare quelli considerati come ultima spiaggia, quelli del gruppo Reserve. Nel 2023 rispetto al 2022 si è osservato un aumento del 6,4% dell'uso degli antibiotici, che si attesta ai livelli prepandemici, ma i livelli più elevati sono al Sud. C'è un divario regionale che non si spiega dal punto di vista farmaco-epidemiologico. Bisogna mettere in campo tutta una serie di comportamenti virtuosi per minimizzare l'uso inappropriato di antibiotici, l'ottimizzazione del consumo, non solo per uso umano ma anche in agricoltura. Andremo verso un uso sempre più ristretto per gli antibiotici, un mercato che è già limitato. Come AIFA lanceremo una Appa dedicata ai medici che, in base alle indicazioni dell'OMS, darà informazioni con le indicazioni aggiornate sul corretto uso degli antibiotici”, ha concluso il presidente dell'Agenzia del Farmaco.

19 novembre 2024
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