Cronache
ISS: non vanno usate ‘il meno possibile’ bensì ‘il più possibile’
03 LUG - “L'Istituto Superiore di Sanità è citato nel position paper ma nessuno dei suoi esperti è stato consultato nella preparazione del documento, pertanto le posizioni espresse non possono essere associate a quelle dell'Istituto”. Lo precisa l'ISS riferendosi al position paper dell'ACP sulle creme solari.
“Per quanto riguarda le affermazioni riportate nel post di presentazione del documento, precisiamo quanto segue: le creme solari vanno usate quando l'esposizione è inevitabile non perché siano considerate pericolose, ma perché la loro efficacia è limitata per vari motivi: perché la protezione dagli UV non è al 100% (una crema con SPF 15 fa passare nella pelle il 7% degli UV, una con SPF 30 il 3%, una con SPF 50 il 2%), perché le persone non le utilizzano come previsto (cioè usandone in quantità adeguata e ripetendone l'applicazione come suggerito, questo anche per via del costo delle creme) e perché danno un falso senso di sicurezza che porta le persone a prolungare l'esposizione. Devono essere considerate come l'ultimo presidio quando tutte le altre misure preventive non vengono adottate (per scelta o per impossibilità, consideriamo che ci sono anche persone che lavorano sotto il sole, non si parla solo di esposizioni "ricreative"). Una volta che si renda necessario l'utilizzo di creme solari allora queste non vanno usate "il meno possibile", ma al contrario "il più possibile" spalmandole in maniera abbondante e ripetendone l'applicazione”.
03 luglio 2024
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