24 APR - "Vicinanza e denuncia. L’aggressione e poi la morte della psichiatra Barbara Capovani, non è che l’ennesima tragedia di un fenomeno che non si combatte con gli slogan, ma con le azioni vere. Non basta indire la ‘Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari’, non basta fermarsi alle parole se non c’è prevenzione, se non ci sono risorse adeguate alla gestione di situazioni problematiche, e se non si ferma chi, come nel caso del paziente aggressore, era già stato precedentemente arrestato e aveva manifestato le proprie intenzioni". Così il presidente del Cnoas (Consiglio Nazionale Ordine Assistenti Sociali),
Gianmario Gazzi, interviene sulla psichiatra uccisa a Pisa dal suo ex paziente.
Gazzi spiega che “come assistenti sociali - soltanto poco più di un assistente sociale su dieci non ha mai ricevuto minacce, intimidazioni o aggressioni verbali – viviamo sulla nostra pelle il fenomeno e denunciamo da tempo l’insensibilità e la disattenzione di chi dovrebbe proteggere chi protegge e la necessità di interventi di tutela e sostegno delle persone che ai nostri servizi si rivolgono”.
“Alla famiglia della vittima – conclude -, all’ordine professionale tutta la nostra solidarietà e il nostro impegno perché non si tornino a scrivere parole di cordoglio per altre vittime di violenza".