30 OTT - I Cdc statunitensi il Dipartimento della Salute dell'Iowa stanno indagando su un caso sospetto di febbre di Lassa, diagnosticato in un residente dell'Iowa che è tornato negli Stati Uniti dall'Africa Occidentale all'inizio di questo mese. Il paziente non si è ammalato durante il viaggio, quindi il rischio per gli altri passeggeri della compagnia aerea è estremamente basso. Il paziente è stato ricoverato in isolamento presso l'University of Iowa Health Care Medical Center quando è morto nel primo pomeriggio. I test eseguiti dal laboratorio Nebraska Laboratory Response Network questa mattina presto hanno rilevato che la malattia era presumibilmente positiva alla febbre di Lassa e sono previsti test di conferma.

La febbre di Lassa è una malattia virale comune nell'Africa occidentale, ma raramente riscontrata negli Stati Uniti. Nell'Africa occidentale, il virus di Lassa è trasportato dai roditori e si diffonde agli esseri umani attraverso il contatto con urina o escrementi di roditori infetti. In rari casi, può essere trasmesso da persona a persona attraverso il contatto diretto con il sangue o i fluidi corporei di una persona malata, attraverso le mucose o attraverso il contatto sessuale. Il virus non si diffonde attraverso il contatto casuale e non si ritiene che i pazienti siano infettivi prima che inizino i sintomi. Ogni anno nell'Africa occidentale si verificano circa 100.000-300.000 casi di febbre di Lassa e 5.000 decessi correlati alla febbre di Lassa.

Se confermato, il caso sospetto in Iowa sarebbe il nono caso noto di febbre di Lassa dal 1969 nei viaggiatori di ritorno negli Stati Uniti da aree in cui la febbre di Lassa è comunemente presente.

I Cdc stanno supportando i funzionari della sanità pubblica statale e locale dell'Iowa che stanno lavorando per scoprire di più su come il paziente potrebbe aver contratto la febbre di Lassa. Le prime informazioni suggeriscono che il paziente potrebbe aver avuto contatti con roditori mentre si trovava nell'Africa occidentale. Le persone con la febbre di Lassa possono trasmettere la malattia solo quando presentano sintomi attivi e i Cdc stanno lavorando con i funzionari della sanità pubblica statale per identificare le persone che hanno avuto contatti con il paziente dopo l'inizio dei sintomi. Quelli identificati come contatti stretti del paziente saranno monitorati per 21 giorni.