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Aids. Lancet: dopo stop Usa ai finanziamenti, a rischio di morte mezzo milione di bambini entro il 2030
L'appello degli esperti e i timori per il futuro in Africa: il finanziamento dei programmi Pepfar per almeno altri 5 anni è di fondamentale importanza per prevenire malattie pediatriche evitabili, decessi e un destino da orfani, per mantenere gli attuali progressi in tutto il mondo
08 APR -

Di fronte alle interruzioni dei finanziamenti ai programmi di assistenza estera degli Stati Uniti, un gruppo di esperti internazionali chiede un'azione urgente per garantire la prosecuzione di interventi salvavita e di supporto per i bambini e le famiglie colpiti da Hiv/Aids nell'Africa subsahariana. Una nuova analisi di politica sanitaria, pubblicata sulla rivista 'The Lancet', stima infatti che nella regione 1 milione di bambini potrebbero infettarsi con l'Hiv e quasi mezzo milione potrebbe morire di Aids entro il 2030, mentre 2,8 milioni di bambini potrebbero diventare orfani, in assenza di finanziamenti costanti e stabili per i programmi del Pepfar, Us President's Emergency Plan for Aids Relief. Gli autori del documento hanno valutato i potenziali impatti sull'impegno per il trattamento e la prevenzione dell'Hiv/Aids nell'Africa subsahariana se il Pepfar Usa venisse sospeso o ricevesse solo finanziamenti limitati e a breve termine.

L'analisi, sostengono gli esperti, presenta una forte evidenza del fatto che il finanziamento dei programmi Pepfar per almeno altri 5 anni è di fondamentale importanza per prevenire malattie pediatriche evitabili, decessi e un destino da orfani, per mantenere gli attuali progressi in tutto il mondo e sostenere la posizione degli Stati Uniti come leader nella diplomazia sanitaria globale. Il Pepfar, istituito dal governo degli Stati Uniti nel 2003, è stato "una pietra angolare" per la lotta all'epidemia globale di Hiv/Aids, fornendo oltre 120 miliardi di dollari di finanziamenti. Si stima che il programma abbia salvato più di 26 milioni di vite e garantito la nascita di 7,8 milioni di bambini senza Hiv. Attualmente supporta oltre 20 milioni di persone con servizi di prevenzione e trattamento dell'Hiv, principalmente nell'Africa subsahariana, ma il finanziamento continuo dei progetti in corso rimane incerto, in particolare alla luce dell'ordine esecutivo del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che sospende tutti gli aiuti esteri per 90 giorni, in attesa di una revisione. Nonostante Pepfar abbia ricevuto una deroga limitata per continuare alcuni programmi, molti dei servizi sono già stati interrotti o sospesi dal 20 gennaio 2025.

Gli autori chiedono un piano strategico di transizione quinquennale per i programmi che sono sotto la cornice di Pepfar. E una lettera di accompagnamento di 11 alti funzionari sanitari in Africa descrive in dettaglio gli impegni dei governi nazionali per la transizione verso una proprietà nazionale sostenibile e a lungo termine di questi programmi Hiv, in collaborazione con gli Stati Uniti.

Ma ora, fa notare la co-autrice principale del lavoro, Lucie Cluver dell'università di Oxford (Regno Unito), "il futuro dei programmi Pepfar è in bilico. La perdita di un supporto stabile e a lungo termine riporta il progresso globale per porre fine all'Hiv/Aids ai tempi bui dell'epidemia, soprattutto per bambini e adolescenti. Un ritiro improvviso dei programmi, soprattutto in assenza di una strategia a lungo termine per sostituirli, potrebbe portare a una recrudescenza delle infezioni da Hiv e dei decessi prevenibili e a un drammatico aumento del numero di bambini orfani a causa dell'Aids nei prossimi anni, una battuta d'arresto che potrebbe erodere due decenni di progressi. Gli investimenti continui in questi programmi, combinati con una crescita progressiva del cofinanziamento africano, possono invece creare una transizione sostenibile per la proprietà dei programmi Hiv guidata dal Paese e preservare l'eredità del lavoro salvavita del Pepfar".

"Stiamo già assistendo agli impatti devastanti dei recenti blocchi degli aiuti esteri degli Stati Uniti", aggiunge la coautrice Susan Hillis, dell'Imperial College di Londra (Regno Unito). Gli autori sottolineano anche come i programmi Pepfar abbiano dimostrato sostenibilità a lungo termine riducendo il rischio per i bambini di contrarre l'Hiv nel corso della vita. Prima della diffusa disponibilità di antiretrovirali in Africa, più di 20 milioni di persone morivano per cause legate all'Aids nella regione. Gli sforzi del Pepfar hanno contribuito in modo significativo a ridurre il numero di orfani dell'Aids dal picco di oltre 14 milioni di bambini nel 2010 a 10,5 milioni entro il 2023. "Il rinnovo degli investimenti del Pepfar rafforzerebbe la posizione degli Stati Uniti come leader mondiale nell'assistenza estera e nella diplomazia sanitaria - afferma il coautore principale Gibstar Makangila, direttore esecutivo di Circle of Hope (Zambia) - La fine del Pepfar creerebbe un vuoto probabilmente colmato da altri Paesi". Ci sono "rapporti che indicano che Cina e Iran sono pronti ad assumere ruoli di leadership sanitaria globale, consentendo loro di aumentare l'influenza nella regione".

Strategie a lungo termine che costruiscano una capacità locale di migliorare la salute e il benessere "sono vitali per la sicurezza sanitaria globale, soprattutto perché si prevede che nei prossimi 25 anni, metà di tutti i bambini e gli adolescenti nel mondo vivranno in Africa", conclude il coautore Joel-Pascal Ntwali N'Konzi dell'Università di Oxford (Regno Unito). "Insieme - scrivono gli 11 alti funzionari sanitari africani in una corrispondenza correlata, pubblicata sempre su The Lancet - siamo fiduciosi di poter raggiungere l'obiettivo di porre fine alla pandemia di Hiv e Aids come minaccia globale per i nostri bambini e le nostre famiglie, mentre le nostre nazioni africane collaborano con gli Stati Uniti e altri donatori internazionali per continuare la transizione verso il rafforzamento e l'aumento degli investimenti nazionali. Insieme, possiamo concludere bene, rendendo non solo gli Stati Uniti e l'Africa, ma il mondo intero, più sicuro, più forte e più prospero".

08 aprile 2025
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