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Dengue. Segnalati oltre 7,6 milioni di casi nel mondo, 3mila decessi
Questi i numeri della nuova dashboard dell’Oms. A causa del potenziale rischio di un’ulteriore diffusione internazionale e della complessità dei fattori che incidono sulla trasmissione, il rischio complessivo a livello globale è ancora valutato come elevato e quindi la dengue rimane una minaccia globale per la salute pubblica.
30 MAG -

Oltre 7,6 milioni di casi di dengue, di cui 3,4 milioni confermati in laboratorio, oltre 16mila casi gravi e oltre 3mila decessi.

Questa la fotografia, al 30 aprile, scattata da una nuova dashboard dell’Oms. Sebbene negli ultimi cinque anni sia stato segnalato un aumento sostanziale dei casi di dengue a livello globale, spiega una nota, questo aumento è stato particolarmente pronunciato nella regione delle Americhe, dove il numero di casi ha già superato i sette milioni entro la fine di aprile 2024, superando il massimo annuale di 4,6 milioni di casi nel 2023.

Il virus della dengue viene trasmesso all’uomo attraverso la puntura di zanzare infette. I casi sono più comunemente asintomatici o provocano una lieve malattia febbrile. Tuttavia, alcuni casi svilupperanno una grave forma di dengue, che può comportare shock, gravi emorragie o gravi danni agli organi.

Attualmente, 90 paesi hanno conosciuto una trasmissione attiva della dengue nel 2024, non tutti sono stati segnalati nei rapporti formali. Inoltre, molti paesi endemici non dispongono di solidi meccanismi di rilevamento e segnalazione, quindi il vero peso della dengue a livello globale è sottostimato.

Al fine di controllare la trasmissione in modo più efficace, sottolinea l’Oms, è necessaria una solida sorveglianza della dengue in tempo reale per affrontare le preoccupazioni relative ai potenziali casi non rilevati, alla co-circolazione e alla diagnosi errata come altri arbovirus e ai movimenti di viaggio non registrati. Tutti fattori questi che potrebbero contribuire alla diffusione non riconosciuta della malattia e stabilire un potenziale rischio di trasmissione locale nei paesi non endemici.

Per rafforzare la sorveglianza globale e monitorare le tendenze temporali e l’incidenza delle malattie, l’Oms ha istituito un sistema globale di sorveglianza della dengue con rapporti mensili in tutte le regioni Oms.

La capacità complessiva dei paesi di rispondere a epidemie multiple e simultanee, commenta l’Oms, continua quindi a essere messa a dura prova a causa della mancanza globale di risorse, tra cui la carenza di kit diagnostici di buona qualità per la diagnosi precoce della malattia, la mancanza di personale clinico e di controllo dei vettori addestrato e la consapevolezza della comunità.
Sono stati istituiti meccanismi di risposta alle emergenze e l’Omssostiene i paesi ad alto rischio nelle regioni colpite. Ma, avverte Oms, “data l’attuale portata delle epidemie di dengue, il potenziale rischio di un’ulteriore diffusione internazionale e la complessità dei fattori che incidono sulla trasmissione, il rischio complessivo a livello globale è ancora valutato come elevato e quindi la dengue rimane una minaccia globale per la salute pubblica”.

30 maggio 2024
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