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Schillaci: “Oltre 60 mln a progetti su disturbi cognitivi in ultimi 5 anni”
17 FEB -

“Le malattie neurodegenerative rappresentano una delle maggiori sfide sanitarie del nostro tempo. In Italia oltre 1 milione di persone è affetto da patologie neurodegenerative e quasi 900mila presentano un deterioramento cognitivo lieve, condizione che può evolvere in demenza. Considerando poi i 4 milioni di familiari e caregiver impegnati direttamente nell’assistenza di queste persone, calcoliamo che in Italia le persone che hanno a che fare con le demenze siano circa 6 milioni”.

Così  il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenendo al convegno, oggi a Roma nella sede dell’Istituto superiore di sanità (Iss), per la presentazione dei risultati del progetto nazionale Interceptor, promosso e finanziato nel 2018 dal ministero della Salute e dall’Agenzia italiana del farmaco Aifa.

“La prevalenza della malattia – ha ricordato Schillaci – aumenta con l’età e raggiunge il 15-20% negli ultra 80enni. Questo quadro, soprattutto in una nazione longeva come la nostra, impone una risposta forte e strutturata da parte del Servizio sanitario nazionale. Lo studio Interceptor rappresenta un passo importante in questa direzione”, ha aggiunto.

 “Tutti ci auguriamo che la ricerca e l’innovazione in campo farmacologico ci porranno di fronte, speriamo presto, a nuove opportunità di cura per queste patologie. Ed è altrettanto chiaro - ha evidenziato il ministro - che i nuovi trattamenti ci chiameranno a una riflessione sull’esigenza di definire percorsi diagnostici e terapeutici appropriati per identificare i pazienti che potranno realmente beneficiare delle nuove terapie, con il miglior rapporto rischi/benefici. La recente decisione dell’Ema”, l’Agenzia europea del farmaco, “di autorizzare l’anticorpo monoclonale lecanemab, previ ulteriori studi di scala europea e valutazioni da parte della Commissione europea, rappresenta un importante passo nel percorso di ricerca e sperimentazione”.

In ogni caso “il servizio sanitario dovrà adeguarsi per garantire una diagnosi tempestiva e una presa in carico personalizzata dei pazienti, integrando la medicina di precisione con un potenziamento delle strutture territoriali e della telemedicina. Un lavoro è già stato avviato e ci sono segnali concreti dell’impegno del Governo in questa direzione. Il Piano nazionale demenze, che è il principale strumento di sanità pubblica in questo ambito, sarà aggiornato in modo puntuale - ha assicurato Schillaci - come previsto dalle attività affidate all’Iss con uno specifico a accordo di collaborazione”.

Per quanto riguarda il tema della ricerca, ha aggiunto Schillaci  “c’è un forte impegno da parte del ministero della Salute. Nell’ambito dei disturbi del sistema cognitivo, con i fondi della ricerca finalizzata negli ultimi 5 anni sono stati erogati oltre 37 milioni per 89 progetti di ricerca, mentre con i fondi Pnrr abbiamo destinato oltre 24 milioni a 26 progetti di ricerca”, per un totale di oltre 60 mln.

In occasione dell’incontro Schillaci ha inoltre ricordato che, oltre alle risorse elencate, “vi è poi il lavoro svolto attraverso la Rete tematica degli Irccs delle neuroscienze e della neuroriabilitazione. Il ministero della Salute continuerà a sostenere la ricerca in questo settore e a lavorare affinché i progressi scientifici si traducano in benefici concreti per i pazienti e le loro famiglie. La collaborazione tra istituzioni, comunità scientifica e associazioni dei malati sarà sicuramente determinante per affrontare con efficacia questa sfida epocale”. 

17 febbraio 2025
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