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Decessi in Congo. Oms: “Causa ancora indeterminata. Basso rischio per salute pubblica globale”
La causa definitiva della malattia che ha causato i decessi rimane indeterminata, con campioni iniziali risultati negativi ai virus Ebola e Marburg. Tra le ipotesi un avvelenamento chimico o un focolaio di meningite batterica a insorgenza rapida, su uno sfondo di malaria e altre malattie infettive endemiche nella regione.
04 MAR -

Il 9 febbraio 2025, i funzionari della Repubblica Democratica del Congo hanno segnalato alle autorità sanitarie regionali un focolaio di 24 decessi inspiegabili nella comunità in un singolo villaggio nell’area sanitaria di Ekoto, zona sanitaria di Basankusu, provincia di Equateur.

Al 25 febbraio, sono stati segnalati in totale 53 decessi, con l’ultimo decesso avvenuto il 22 febbraio. I decessi si sono verificati in tutte le fasce d’età, ma adolescenti e giovani adulti, in particolare maschi, sembravano essere colpiti in modo sproporzionato nel focolaio iniziale segnalato. La progressione della malattia sembrava essere rapida, con un tempo mediano dall’insorgenza dei sintomi alla morte di un giorno.

Dato il rapido declino nell’incidenza dei decessi segnalati, il loro raggruppamento geografico, il profilo di età dei decessi e la rapida progressione della malattia nel focolaio iniziale, le ipotesi di lavoro, scrive l’Oms in una nota, includono un avvelenamento chimico o un focolaio di meningite batterica a insorgenza rapida, su uno sfondo di malaria e altre malattie infettive endemiche nella regione.

La causa definitiva della malattia rimane però indeterminata, con campioni iniziali risultati negativi ai virus Ebola e Marburg.

Sono in corso indagini sul campo e ulteriori test di laboratorio, tra cui, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, i test del liquido cerebrospinale e l’analisi tossicologica di campioni ambientali, tra cui acqua e altri campioni per esplorare le cause chimiche. Le autorità locali hanno iniziato la sorveglianza con un’ampia definizione di caso, includendo qualsiasi individuo con febbre e almeno un altro sintomo, per comprendere meglio i modelli di malattia.

Un totale di 1.318 pazienti presentava sintomi che soddisfacevano la definizione di caso sospetto di lavoro al 25 febbraio scorso. Circa il 50% dei test per la malaria eseguiti su questi casi è risultato positivo alla malaria; quindi, i casi identificati attraverso questa sorveglianza rafforzata riflettono probabilmente le varie malattie febbrili nell’area. Con le informazioni disponibili, l’Oms valuta il rischio per la salute pubblica locale come moderato e il rischio per la salute pubblica nazionale e globale come basso.

04 marzo 2025
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