Per produttività il settore della farmaceutica in Italia “è un fiore all'occhiello”, dice il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, che chiudendo l'assemblea di Farmindustria sottolinea che le criticità che frenano le imprese, come il nodo del payback che penalizza le imprese, penalizza la ricerca e lo sviluppo. Non è possibile che questo settore paghi le scelte dei costi delle regioni. Questa è una roba che non è possibile”.
Per il leader degli industriali “è uno dei temi” oggi da affrontare, come anche - aggiunge - “il tema della messa a terra dei nuovi farmaci”, di tempi “dai quattordici ai sedici mesi in confronto alla Germania che impiega due mesi. È un tema di competitività anche questo“. E dice: “fatemi dire, altrettanto, che noi dobbiamo continuare la narrativa positiva della Sanità italiana senza dimenticare quello che è successo durante il Covid: i medici e gli infermieri li abbiamo chiamati eroi, ancora oggi dobbiamo continuare la narrativa che la sanità italiana, comunque, è un altro fiore all'occhiello”.
Dall'altra parte, “Europa uguale competitività, altrimenti non serve. Per essere competitivi dobbiamo avere la prossima Commissione europea che sia pro-industria, non come la precedente anti-industriale ideologicamente. Abbiamo bisogno che con la prossima rivoluzione industriale l'Europa sia protagonista, al momento non riusciamo a farlo”.