Lombardia. Ecco le linee programmatiche 2025 per il Ssr, dalla digitalizzazione alla farmacia dei servizi
17 GEN - Attenzione alla salute mentale, al disagio giovanile, ma anche alla fragilità degli anziani. Dunque alla prevenzione, ma anche al corretto uso di risorse e all’ottimizzazione degli strumenti del Ssr, attraverso modelli in rete e collaborazione tra strutture sanitarie ma puntando anche sulle farmacie e la telemedicina. C’è tanto negli obiettivi per la sanità della Regione Lombardia, racchiusi nella determina sugli Indirizzi di programmazione del Ssn per l’anno 2025 approvata il 30 dicembre scorso dalla Giunta.
Il documento, 14 capitoli, 7 appendici, oltre 250 pagine a 400 obiettivi, è stato anche ieri al centro di un confronto in Commissione Sanità sugli indirizzi di programmazione del Servizio Sanitario Regionale (SSR). Un passaggio con l’Assessore al Welfare
Guido Bertolaso e con il Direttore Generale della DG Welfare
Mario Melazzini fortemente voluto dalla Presidente della commissione,
Patrizia Baffi (Fratelli d’Italia), che in una nota sottolinea l’importanza di “un atto di programmazione fondamentale perché indica le linee guida per l’equilibrio di bilancio e per definire risposte efficaci ai bisogni di salute dei cittadini. Sono convinta che per migliorare la qualità del nostro sistema sanitario, che ha già tanti elementi positivi, serva una reale e concreta condivisione di obiettivi ed esperienze. “
“Le Determinazioni in ordine agli indirizzi di programmazione 2025 – si legge nelle premesse del documento di Giunta - trovano sviluppo a partire dagli indirizzi strategici definiti dal Piano Socio Sanitario Regionale 2024-2028 (PSSR) – per come approvato dal Consiglio Regionale nel Giugno 2024 – individuando le priorità del sistema socio sanitario lombardo sulla base della recente evoluzione della complessità del tessuto socio-sanitario della popolazione, scenario quest’ultimo caratterizzato da tre macro-tendenze: invecchiamento della popolazione, riduzione della natalità e conseguente aumento del numero di famiglie unipersonali. Su questi presupposti, gli indirizzi di programmazione che seguono troveranno successiva attuazione anche per il tramite dei relativi atti amministrativi nel corso dell’anno 2025”.
Tra le priorità, dunque, c’è certamente la prevenzione, tra screening (oncologici e non solo), vaccinazioni, controllo delle malattie infettive e delle infezioni ospedaliere.
Relativamente all’introduzione di nuovi servizi e modelli innovativi si evidenzia la necessità di sviluppare servizi secondo la logica del welfare di iniziativa che produca innovazione sociale e sia in grado di fornire una lettura innovativa e attenta alla progressiva trasformazione dei bisogni, con particolare attenzione agli anziani e ai non autosufficienti, ma anche al disagio giovanile e alle dipendenze.
A livello organizzativo, su punterà su modelli a Rete e collaborazione tra strutture, come richiesto dalle condizioni che vedono la crescita della complessità delle aziende del SSR, dovuta a vari fattori come l'ampliamento dei servizi, la diversificazione dei modelli organizzativi e l'incremento delle normative e della dimensione strutturale. “L'organizzazione a rete, che favorisce la collaborazione tra strutture sanitarie afferenti allo stesso settore scientifico e organizzativo, rappresenta una soluzione efficace. Regione Lombardia punta a implementare questo modello per rispondere alle esigenze di carenza di personale e risorse, migliorando la qualità delle cure e aumentando le competenze dei professionisti: l'obiettivo è garantire pari livelli di appropriatezza delle cure, accesso alle Alte Specialità, equità nell'accesso alle diagnostiche avanzate, e una presa in carico più completa e coordinata, che coinvolga specialisti e professionisti in modo integrato su tutta la rete di strutture sanitarie pubbliche”, si legge nel documento.
Si punta anche sulle farmacie, con la prosecuzione progetto sperimentale dei nuovi servizi, ma anche sulla distribuzione per conto e anche sulla verifica delle prescrizioni sull’area cardiovascolare, “in ottica di integrazione tra ospedale e territorio, per facilitare il dialogo tra ASST e ATS anche relativamente al corretto monitoraggio delle prescrizioni dei farmaci a livello territoriale” e di “responsabilizzazione del corretto uso delle risorse del SSN”.
E facendo seguito a quanto disposto con l’introdotto, nelle farmacie dei servizi, dell’erogazione di prestazioni diagnostiche in modalità di Telemedicina come ECG, Holter pressorio e Holter cardiaco per una particolare categoria di pazienti, uno degli obiettivi della Direzione Generale Welfare per il 2025 sarà quello di coinvolgere i MMG, aderenti al percorso di presa in carico dei pazienti cronici, nell’erogazione in Telemedicina delle prestazioni sopra indicate. “Considerato che i pazienti cronici in Regione Lombardia sono circa 3.700.000 (30%-40% della popolazione lombarda), di cui cardiopatici circa 650.000 (~15%) e di questi ultimi circa il 6% (38.270) è stato inserito nel percorso di presa in carico, si ritiene di estendere, in via sperimentale, l’erogazione di prestazioni diagnostiche in Telemedicina ai pazienti cardiopatici per i quali è stato predisposto un Piano Assistenziale Individuale (PAI). La sperimentazione garantisce tanto il miglioramento della gestione dei pazienti cronici cardiopatici quanto una maggiore integrazione tra i MMG e gli specialisti delle ASST. Inoltre, consente di alleggerire le agende degli enti erogatori, determinando così il contenimento delle liste d’attesa”, si legge nel documento.
“La sanità lombarda sta cambiando paradigma: la prevenzione è l’asset principale del nostro welfare, che vanta primati sul piano nazionale nella medicina e nella sanità, con centri all’avanguardia non solo sul fronte della ricerca e delle terapie, ma anche su quello dell’innovazione e del rapporto umano con i pazienti – prosegue
Patrizia Baffi -. È un percorso che nasce da uno scenario sempre più caratterizzato da due tendenze: il progressivo invecchiamento della popolazione e la forte riduzione della natalità che avranno un impatto sui modelli organizzativi dei sistemi sanitari. In tale ottica diventeranno centrali i servizi che saranno in grado di sopperire alla carenza di ‘supporti familiari’ per la gestione dei pazienti cronici a complessità clinica evolutiva”.
Dal 2020 al 2040, gli ultra 85enni passeranno dal 3,6% all’8%. “Il sistema socio sanitario – prosegue Patrizia Baffi - deve rispondere a questo trend con una precoce cura della persona a 360 gradi che non solo ha come obiettivo l’assistenza delle persone anziane, ma considera anche la necessità che l’invecchiamento possa avvenire mantenendo il più possibile a lungo uno stato di buona salute psico-fisica. Un obiettivo sempre più centrale nella fase di programmazione delle attività socio-sanitarie per mantenere il sistema sostenibile e garantire nel lungo periodo a tutti l’accesso alle cure”.
Dal 2015 al 2019 c’è stata una contrazione della natalità del 3.5%. “Per rispondere a questa emergenza sociale è necessaria un’attenzione particolare ai servizi a supporto delle future mamme o delle neo madri che possa garantire una maggiorr propensione verso un incremento della natalità” – conclude la Presidente Baffi.
Al termine della seduta la Presidente Baffi ha condiviso con i componenti della Commissione l’opportunità di programmare nelle prossime settimane incontri specifici di approfondimento con la DG Welfare sui singoli obiettivi degli indirizzi di programmazione.