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Proclamato nuovo sciopero dei medici il 18 dicembre. Aaroi, Fassid e Fvm “Fermeremo la sanità ora per non fermarla per sempre”
“Tutte le diverse iniziative di mobilitazione messe in campo dalle sigle che compongono l’Intersindacale sono fondamentali perché finalizzate a contrastare una Manovra iniqua e irricevibile che penalizza il Ssn pubblico e il suo personale di qualsiasi età. Il diritto alla tutela della salute che riguarda soprattutto le fasce più deboli della tanto amata nazione sono un bancomat che il governo usa per fare cassa", sottolineano i tre sindacati.
15 NOV -

Dopo quello del 5 dicembre indetto da Anaao Assomed e Cimo-Fesmed, oggi Aaroi-Emac, Fassid e Fvm indicono un nuovo sciopero nazionale per il prossimo 18 dicembre. "Fermeremo la sanità per 24 ore per non vederla fermata per sempre da una legge di bilancio che premia gli evasori e distrugge il diritto alla cura e la tutela della salute".

"Siamo sempre stati restii a proclamare uno sciopero nazionale perché, diversamente da altri scioperi, incide direttamente sulla risposta alla domanda di cura dei cittadini che è già da troppo tempo gravemente carente. Però, dopo le recenti delusioni sulle molteplici e ben note problematiche che questo governo aveva promesso di risolvere, vediamo negata qualsiasi soluzione proposta, vediamo danneggiato ulteriormente il Servizio sanitario nazionale e siamo colpiti direttamente da misure inaccettabili sul lavoro e sulle pensioni", spiegano i tre sindacati.

Per il 18 dicembre è quindi previsto uno stop di tutti i servizi della sanità ospedaliera e territoriale indispensabili per le diagnosi e cure non urgenti, oltre che per la sicurezza e le forniture elementari, tra cui:
- Blocco delle prestazioni anestesiologiche, con paralisi delle sale operatorie, dei percorsi prechirurgici, degli ambulatori di terapia del dolore inclusa la partoanalgesia, e di tutte le consulenze differibili.
- Blocco delle prestazioni di radiologia diagnostica, interventistica e ambulatoriale, della diagnostica di laboratorio, delle prestazioni psicologiche nei consultori, nelle neuropsichiatrie infantili, nei centri di salute mentale, delle prestazioni farmaceutiche in ospedale e sul territorio, dei servizi di igiene e sanità pubblica.
- Blocco dei mercati di import export di derrate alimentari, macellazioni, forniture di carni e prodotti ittici.
- Aumento dei tempi di attesa nei pronto soccorso per tutti i codici minori differibili.

Le motivazioni alla base dello sciopero, così come rappresentate agli organi di competenza nella proclamazione ufficiale inviata ieri, sono ben note al Governo che, per non soddisfarle, ha ritenuto di togliere al Parlamento il diritto di emendare la legge di bilancio.

La Legge di Bilancio 2024, infatti, spiegano Aaroi-Emac, Fassid e Fvm: "Non sblocca il tetto alle assunzioni di nuovo personale; non contiene le misure necessarie per stabilizzare i precari della Sanità; non finanzia a sufficienza i prossimi rinnovi contrattuali; non mantiene le promesse sulla valorizzazione extracontrattuale della specificità dei sanitari; non rimuove l’iniquo differimento della restituzione del TFS di chi va in pensione; favorisce la fuga dal lavoro del pubblico impiego e in particolare dal Ssn; favorisce le cooperative e aumenterà i medici gettonisti; asseconda il profitto dei grandi gruppi della sanità privata; saccheggia le future pensioni dei sanitari anche più giovani e impedisce la rivalutazione di quelle già raggiunte".

“Tutte le diverse iniziative di mobilitazione messe in campo dalle sigle che compongono l’Intersindacale sono fondamentali perché finalizzate a contrastare una Manovra iniqua e irricevibile che penalizza il Ssn pubblico e il suo personale di qualsiasi età. Il mondo della sanità, gli 'eroi del Covid', il diritto alla tutela della salute che riguarda soprattutto le fasce più deboli della tanto amata 'nazione' sono un bancomat che il governo usa per fare cassa e non dover così disturbare: extraprofitti delle banche, evasori fiscali e gruppi di investitori che stanno saccheggiando la sanità pubblica spostandone la domanda e le risorse alla sanità privata e al 'privato convenzionato'”.

15 novembre 2023
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