19 NOV - Il Tesoriere della Fofi,
Mario Giaccone, è partito dall’esperienza della sua Regione per richiamare l’attenzione su un principio generale: “In Piemonte la sperimentazione della farmacia dei servizi è partita prima rispetto alla sperimentazione prevista nella Legge di Bilancio 2018, per una serie di circostanze differenti, delle quali la più importante è stata senz’altro la forte collaborazione tra gli Ordini dei farmacisti e Federfarma. Credo - ha detto Giaccone - che sia fondamentale presentarsi al confronto con l’amministrazione e con il Servizio sanitario portando proposte condivise: è un modello che va replicato in tutte le Regioni in cui è prevista la sperimentazione ma anche nelle altre che vogliano sfruttare la possibilità di effettuare esperienze analoghe avvalendosi dei finanziamenti per gli obiettivi di piano” che le stesse Regioni hanno chiesto.
Mario Giaccone ha anche affrontato un altro punto: “E’ evidente che non tutti i servizi previsti nelle linee di indirizzo hanno lo stesso contenuto professionale, in questo senso i servizi cognitivi, come il supporto all’aderenza terapeutica, sono prestazioni specifiche del farmacista e, basandosi innanzitutto sulle competenze e le conoscenze, non selezionano le farmacie che possono erogarle sulla base della dotazione strumentale o su altre condizioni materiali. Tuttavia anche assicurare funzioni di front office, come le prenotazioni di prestazioni o l’attivazione del FSE, soprattutto in aree periferiche, è molto apprezzato dai cittadini. E in un accordo complessivo in cui si devono considerare le esigenze peculiari dei territori - ha concluso Giaccone - è giusto che rientri anche questo aspetto”. In una fase in cui tutte le attività professionali subiscono un’erosione delle attività, la farmacia ha qui la possibilità di aggiungere ulteriori tasselli.