Influenza aviaria. Gli Stati Uniti riportano il primo focolaio di H7N9 dal 2017
Il ceppo che ha causato i maggiori danni al pollame negli ultimi anni e la morte di una persona negli Stati Uniti è l’H5N1. Ma il virus dell'influenza aviaria H7N9 ha un maggiore tasso di mortalità, uccidendo quasi il 40% dei soggetti infettati da quando è stato rilevato per la prima volta nel 2013.
17 MAR - Gli Stati Uniti riportano il primo focolaio di influenza aviaria H7N9 in un allevamento di pollame dal 2017, mentre il Paese continua a confrontarsi con un altro ceppo di influenza aviaria che ha infettato gli esseri umani e ha fatto schizzare i prezzi delle uova a livelli record. La diffusione dell'influenza aviaria ha devastato molti allevamenti, interrompendo l'approvvigionamento e portando all'aumento dei prezzi degli alimenti. La sua diffusione ai mammiferi, comprese le mucche da latte negli Stati Uniti, sta suscitando la preoccupazione dei governi per il rischio di una nuova pandemia, ricorda
Reuters.
Il ceppo che ha causato i maggiori danni al pollame negli ultimi anni e la morte di una persona negli Stati Uniti è l’H5N1. Ma il virus dell'influenza aviaria H7N9 ha un maggiore tasso di mortalità, uccidendo quasi il 40% dei soggetti infettati da quando è stato rilevato per la prima volta nel 2013.
L'ultimo focolaio di H7N9 è stato rilevato in un allevamento di 47.654 polli da carne commerciali a Noxubee, nel Mississippi. “L'influenza aviaria altamente patogena (HPAI) H7N9 di stirpe selvatica nordamericana è stata rilevata in un allevamento commerciale di polli da carne nel Mississippi. È in corso lo spopolamento dell'allevamento colpito”, si legge in un rapporto dell'Oms sul caso. “L'Usda (Animal and Plant Health Inspection Service (APHIS)), in collaborazione con i funzionari statali che si occupano di salute degli animali e della fauna selvatica, sta conducendo un'analisi approfondita della situazione”.