L’Unione Europea compie un passo decisivo verso la digitalizzazione della sanità con il nuovo Regolamento (UE) 2025/327, che istituisce lo Spazio Europeo dei Dati Sanitari (EHDS). Questo provvedimento mira a migliorare l’accesso ai dati sanitari elettronici e a favorire la condivisione sicura delle informazioni mediche tra gli Stati membri.
L’EHDS nasce con l’intento di facilitare l’accesso ai dati sanitari personali, consentendo ai cittadini europei di avere maggiore controllo sulle proprie informazioni mediche. Inoltre, il regolamento promuove l’uso secondario dei dati sanitari per ricerca, innovazione, elaborazione delle politiche sanitarie e preparazione alle emergenze sanitarie, come dimostrato dalla pandemia di COVID-19.
La crisi sanitaria globale ha evidenziato l’importanza di disporre di dati aggiornati e interoperabili per migliorare la risposta alle emergenze. Il nuovo regolamento stabilisce un quadro normativo e tecnico comune per rendere i sistemi sanitari digitali più sicuri ed efficienti.
Benefici per pazienti e professionisti sanitari
Con l’EHDS, i pazienti potranno:
-Accedere ai propri dati sanitari in formato elettronico riconosciuto a livello europeo;
-Condividere le informazioni con professionisti sanitari in tutta l’UE per garantire continuità nelle cure;
-Ottenere una gestione più efficiente della loro assistenza medica, riducendo il rischio di errori e migliorando il trattamento.
Ad esempio un cittadino italiano in viaggio in Francia che necessita di cure urgenti potrà fornire ai medici locali l’accesso immediato alla sua cartella clinica elettronica. Questo permetterà ai professionisti sanitari di conoscere eventuali allergie, patologie preesistenti o terapie in corso, evitando errori medici e garantendo un trattamento rapido ed efficace.
Per i professionisti sanitari, il nuovo sistema consentirà:
-Maggiore accesso ai dati clinici, migliorando la diagnosi e il trattamento dei pazienti;
-Minore burocrazia grazie all’interoperabilità dei sistemi sanitari nazionali;
-Una maggiore collaborazione tra Stati membri per la ricerca e lo sviluppo di nuove cure.
Ad esempio un oncologo spagnolo potrà accedere ai risultati di una risonanza magnetica effettuata da un paziente tedesco senza bisogno di dover richiedere nuovi esami, risparmiando tempo e costi e migliorando il piano terapeutico.
Sfide e garanzie per la protezione dei dati
Data la sensibilità delle informazioni sanitarie, il regolamento prevede rigorose misure di sicurezza e protezione dei dati. Tra queste:
-Rispetto del GDPR e delle normative sulla privacy;
-Accesso controllato e criptato alle informazioni;
-Possibilità per i cittadini di gestire autonomamente i permessi di condivisione dei propri dati sanitari.
Un paziente potrà per esempio decidere di condividere solo alcune informazioni con determinati specialisti, mantenendo riservati dati particolarmente sensibili come quelli relativi alla salute mentale o alle malattie sessualmente trasmissibili.
Novità anche per la ricerca. I ricercatori potranno accedere a database sanitari anonimizzati per studiare le correlazioni tra fattori ambientali e insorgenza di malattie croniche, favorendo lo sviluppo di nuove strategie di prevenzione e trattamenti personalizzati.
Il regolamento rappresenta una svolta storica nella digitalizzazione della sanità europea. Con l’introduzione dell’EHDS, l’UE si avvicina sempre più alla creazione di una vera e propria Unione Sanitaria Europea, capace di offrire ai cittadini un accesso equo e sicuro ai servizi sanitari digitali.
Nei prossimi anni, sarà fondamentale monitorare l’implementazione del regolamento per garantire che tutti gli Stati membri adottino le misure necessarie a rendere operativo l’EHDS, assicurando sicurezza, efficienza e interoperabilità in tutto il sistema sanitario europeo.