Il primo rapporto InfluNet relativo alla settimana 24-30 ottobre e pubblicato oggi dall’Iss evidenzia un brusco aumento nel numero di casi riferibili a sindromi simil-influenzali (ILI).
Nella settimana monitorata, infatti, l’incidenza è pari a 4,8 casi per mille assistiti sopra la soglia basale di 3,16 casi per mille assistiti e con valori superiori a quelli registrati nelle ultime due stagioni.
Complessivamente i casi stimati di sindrome simil-influenzale, rapportati all’intera popolazione italiana, sono stati circa 285.000 in quest’ultima settimana, che sommati ai 272.500 della settimana precedente portano a un totale di circa 557.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza scattata lo scorso 17 ottobre.
L’Iss sottolinea però che, non solo i virus influenzali, ma anche diversi virus respiratori tra cui i rhinovirus, il SARS-CoV-2 e, in parte, il virus respiratorio sinciziale e gli adenovirus concorrono a tale aumento.
Colpiti maggiormente i bambini al di sotto dei cinque anni di età in cui si osserva un’incidenza pari a 19,6 casi per mille assistiti.
Nella fascia di età 5-14 anni l’incidenza è a 5,89; nella fascia 15-64 anni a 3,94 e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni a 2,87 casi per mille assistiti.
Tra le Regioni che hanno attivato la sorveglianza, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche e Sicilia registrano un livello di incidenza delle sindromi simil-influenzali sopra la soglia basale.
Cinque Regioni (P.A. di Bolzano, Veneto, Campania, Calabria, Sardegna) non hanno ancora attivato la sorveglianza InfluNet.