"La nascita delle Parafarmacie ha permesso per un breve tempo di attutire i contraccolpi della crisi ed assorbire quei Farmacisti senza occupazione. Tuttavia non aver valorizzato e portato a termine l'iter legislativo sulla liberalizzazione dei farmaci ha di fatto bloccato questo effetto benefico". Così il presidente della Federazione Nazionale Parafarmacie italiane, Davide Gullotta.
21 FEB - "I recenti dati sull'occupazione dei farmacisti - relativi all'anno 2016 - non sono rosei e le prospettive ancor meno incoraggianti: il dato, unito ai casi di colleghi pagati con Voucher, ci mette di fronte ad un quadro preoccupante per la nostra professione. La soluzione resta sempre la stessa: valorizzare l'esperienza delle Parafarmacie per attutire i contraccolpi della crisi". Lo dichiara il presidente della Federazione Nazionale Parafarmacie italiane,
Davide Gullotta.
"La nascita delle Parafarmacie ha permesso per un breve tempo di attutire i contraccolpi della crisi ed assorbire quei Farmacisti senza occupazione - ha sottolineato Gullotta -. Tuttavia non aver valorizzato e portato a termine l'iter legislativo sulla liberalizzazione dei farmaci ha di fatto bloccato l'effetto benefico che la nascita delle parafarmacie ha avuto sull'occupazione dei farmacisti".
“La Federazione dunque condivide la posizione del Presidente della Conferenza dei Presidi delle facoltà di Farmacia,
Ettore Novellino, quando afferma che la difesa dei privilegi di parte della categoria e l'impostazione medievale dell'accesso alla professione sono elementi che danneggiano l'intera categoria", sottolinea la nota delle Parafarmacie.
"Anche noi ribadiamo da sempre lo stesso concetto e soprattutto critichiamo la classe politica per non aver intercettato il valore aggiunto apportato dai farmacisti delle parafarmacie - conclude Gullotta -. E' stata proprio questa presenza che ha portato tanti giovani farmacisti a specializzarsi per offrire al cittadino/paziente un servizio piu' ampio e completo rispetto a quello più classico del farmacista stacca fustelle. Un'esperienza che purtroppo è stata nella gran parte osteggiata o nel migliore dei casi lasciata alla buona volonta' del singolo farmacista di parafarmacia".