15 GIU - “Mancano più di 15 mila medici e dirigenti sanitari, più di 10 mila medici di cure primarie e 3 mila medici di continuità assistenziale. Ogni anno più di 3 mila medici si dimettono dal pubblico per andare nel privato. La curva pensionistica registrata fino al 2026 mostra che andranno in pensione 25 mila professionisti. La situazione è drammatica e se non interveniamo subito non saremo più in grado di garantire servizi ai cittadini". Ma per intervenire è necessario il supporto del Governo, che oggi sembra sordo alle richieste dei medici e forse anche alle stesse parole del ministro della Salute. Il punto è che “scegliere un ministro tecnico significa togliere peso politico al suo ministero”. A dirlo
Andrea Filippi, segretario nazionale Fp Cgil Medici e Dirigenti SSN, nel corso della conferenza stampa dell'intersindacale di categoria per presentare la rete di mobilitazioni che oggi si svolgono in contemporanea in 39 città italiane.
Per Filippi è però urgente “invertire la tendenza che sta portando al fallimento del SSN, intervenendo sui modelli organizzativi dei servizi e sul personale. E’ necessario adottare un piano straordinario di assunzioni - cu sui la Fp Cgil ha una propria
proposta - e potenziare i servizi in un'ottica di integrazione multiprofessionale”.
“Le scellerate politiche degli ultimi 30 anni hanno trasformato la salute da diritto fondamentale a fonte di profitto, il resto lo hanno fatto i tagli al Fondo sanitario ed al personale che, con la legge sul pareggio di bilancio, hanno reso il sistema insostenibile”, ha proseguito il segretario nazionale della Fp Cgil medici e dirigenti Ssn. “Se il Ssn sta ancora reggendo è grazie ai suoi professionisti, ma si stanno costruendo le basi per il suo fallimento”.
“E’ necessario rilanciare i servizi in un perimetro esclusivamente pubblico, ad iniziare dagli investimenti sul personale e sulle condizioni di lavoro”, conclude Filippi.