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Monitoraggio Covid. Nuovi casi crescono del 17%. Lieve salita anche dei ricoveri. Vaia: “Resta limitato impatto su ospedali”
L’incidenza sale a 61 casi per 100 mila abitanti rispetto ai 52 della scorsa settimana. Cresce anche l’occupazione dei letti in Area medica che si attesta al 4,1% (era al 3,8% la scorsa settimana) con un totale di 2.533 ricoverati. Aumenta anche l’occupazione delle terapie intensive (1% rispetto allo 0,9% della precedente rilevazione) dove sono ricoverate 91 persone. In calo l’indice Rt. IL REPORT
22 SET -

Nell'ultima settimana si registrano 36.102 nuovi casi, ancora in aumento rispetto agli 30.778 della scorsa settimana (17,3%). L’incidenza sale a 61 casi per 100 mila abitanti rispetto ai 52 della scorsa settimana. Cresce anche l’occupazione dei letti in Area medica che si attesta al 4,1% (era al 3,8% la scorsa settimana) con un totale di 2.533 ricoverati. Aumenta anche l’occupazione delle terapie intensive (1% rispetto allo 0,9% della precedente rilevazione) dove sono ricoverate 91 persone. È quanto emerge dal bollettino settimanale del Ministero della Salute e dell’Iss. In calo l’indice Rt a 1,08 rispetto all’1,2 della precedente rilevazione.

I decessi sono stati 117, rispetto a 99 di sette giorni fa (+18,2%). Sale il tasso di positività che si attesta al 15,5% rispetto al 14,9% del precedente bollettino. Infine, salgono anche i tamponi: ne sono stati effettuati 232.664 contro i 206.748 della settimana precedente (+12,5%).

“Come ben evidenziato stamane dalla Cabina di Regia che si occupa del monitoraggio COVID-19, i dati della settimana vanno nella direzione di un rallentamento dell’incidenza dei nuovi casi e, cosa che interessa di più, resta molto limitato l’impatto sugli ospedali”, spiega il Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute, Francesco Vaia.

La fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale per 100.000 abitanti è la fascia 90+ anni (106 casi per 100.000 abitanti), in aumento rispetto alla settimana precedente. L’incidenza è in aumento anche in tutte le altre fasce d’età. L’età mediana alla diagnosi è di 57 anni, sostanzialmente stabile rispetto alle settimane precedenti. L’indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero ospedaliero al 12 settembre 2023 è pari a 1,08 (1,02 – 1,14), in leggera diminuzione rispetto alla settimana precedente e ancora sopra la soglia epidemica (Rt= 1,20 (1,13 – 1,27) al 5 settembre 2023. La percentuale di infezioni riportate in soggetti con almeno un’infezione pregressa (reinfezioni) è in lieve aumento, intorno al 42%.

  • I tassi di malattia grave (ricovero, ricovero in terapia intensiva e decesso) sono stabili o in lieve diminuzione in tutte le fasce d’età. I tassi di ospedalizzazione e mortalità aumentano con l’età e i tassi più elevati si trovano nella fascia d’età 90+ anni.
  • In base ai dati di sequenziamento depositati sulla piattaforma nazionale I-Co-Gen, nell’ultima settimana di campionamento consolidata (28/08/2023 - 03/09/2023, dati al 18 settembre 2023), si conferma la co- circolazione di ceppi virali ricombinanti omicron riconducibili a XBB, di cui il 17,9% XBB.1.5. Si osserva, una predominanza di sequenze riconducibili a EG.5, discendente di XBB.1.9.2 con mutazione addizionale S:F456L, con una proporzione pari al 34,2%. Sebbene dati ottenuti sperimentalmente abbiano mostrato che la mutazione F456L (che caratterizza il profilo della proteina spike di EG.5) sia capace di diminuire il legame con anticorpi neutralizzanti anti XBB.1.5, dati ad oggi disponibili mostrano che i vaccini di nuova formulazione, basati su XBB.1.5, presentino una buona risposta anche contro EG.5.
  • Nell’ultima settimana di campionamento consolidata (28/08/2023 - 03/09/2023), EG.5.1 è risultato essere il sotto-lignaggio più frequente (13,6%). In espansione XBB.1.5.70 (sotto-lignaggio di XBB.1.5 con mutazioni addizionali S:L455F e S:F456L, 8,7%) e GE.1 (sotto-lignaggio di XBB.2.3.10 con mutazione addizionale S:K478R, 8,7%).
  • Alla data di estrazione dei dati (18 settembre 2023) non risultano depositati in I-Co-Gen sequenziamenti attribuibili al lignaggio BA.2.86, oggetto di monitoraggio (VUM) da parte di ECDC e WHO, caratterizzato dalla presenza di numerose mutazioni nella proteina spike rispetto al lignaggio parentale BA.2 ed ai lignaggi XBB attualmente circolanti.
22 settembre 2023
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